*-* MARIANO MASTROLONARDO: “OGGI SONO STATO ALLA CASA FAMIGLIA -IL GINEPRO- DI NARNI” - Succede a Tuscania - Toscanella - 2015

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*-* MARIANO MASTROLONARDO: “OGGI SONO STATO ALLA CASA FAMIGLIA -IL GINEPRO- DI NARNI”

Pubblicato da in Blog Toscanella ·
Questa mattina mi sono recato su invito delle equipe che hanno segregato mia figlia tra le mura della casa famiglia il Ginepro di Narni a un incontro con i genitori di Francesca. Mi è stato dato un indirizzo, con mia grande sorpresa vi trovo questo OSTELLO "CENTRO SPERANZA" S.ANNA Residenza per Turisti, Studenti, Pellegrini.
 
Il signore che appare nella foto appena ha visto che stavo per scattare una foto dell'ingresso con tanto di pubblicità della attività alberghiera che si svolge tra quelle mura, si è dichiarato responsabile della struttura. Non ho capito bene se della struttura alberghiera o della casa famiglia o di tutte e due.
 
Prima di iniziare la riunione hanno voluto mostrarmi la stanza di Francesca, una stanzetta con due letti e una finestra con i cancelli come in carcere, poco più in là un muro con relativa grata per contenere i tentativi di fuga. Subito ho pensato alla sofferenza di Francesca abituata alla sua stanza con balcone, panorama, giardino e l'affetto di suo padre. Che tristezza. Più di una volta ho pensato: “ora mi metto a gridare il suo nome, forse mi sentirà”. Ma avrei dato una sponda a coloro che tengono Francesca chiusa in quel luogo. Tutto il vecchio palazzotto più che restaurato mi è parso tinteggiato, arredamento dimesso e rabberciato.
 
Quella piccola stanzetta con due lettini rende ai proprietari seimila euro al mese più extra. Insomma tutto sembra raccontare un giro di affari interessante dato il poco impegno economico dedicato alla struttura e alle suppellettili. La riunione è stata concitata. Io come al solito ho affermato che voglio sentire e vedere mia figlia (dal 27 marzo l'ho sentita una sola volta al telefono). Mi è stato chiesto se ero disponibile a collaborare con le due equipe così come sono composte oggi. La mia risposta è stata come sempre affermativa alla collaborazione, ma nessuno può vietarmi di sperare che i loro superiori per chiara opportunità cambiassero i componenti delle due equipe. E' stato detto dalla direttrice dell'UOSIDA che il "clamore" che avvolge la vicenda, fa male a Francesca.
 
Spero che il benessere di mia figlia non sia triangolato per fare si che i genitori rinuncino alla legittima protesta e manifestazione pro liberazione di Francesca. E' stato un errore infangare la genitorialità dei genitori in toto per rendere possibile il ricovero in quella struttura. E' stato un errore usare la violenza per un angioletto come mia figlia Francesca.
 
La mia impressione è che queste equipe sono molto spaventate dalla pubblicità del loro operato e dalla possibilità di essere sindacate. Non hanno dato spazio al mio pensiero ne in forma scritta che verbale. Peccato, una occasione persa per il dialogo. L'incontro si chiude così dove si dispone che noi possiamo telefonare una volta alla settimana per avere notizie e inviare quello che vogliamo che verrà consegnato dopo la censura della equipe.
 
mariano mastrolonardo



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