Il senatore di Sinistra ecologia e libertà Massimo Cervellini, la capogruppo di Sel a palazzo Madama Loredana De Petris e la senatrice Alessia Petraglia hanno presentato al ministro della Giustizia Andrea Orlando una interrogazione urgente sulla vicenda della giovane Francesca Mastrolonardo.
In particolare, i parlamentari, dopo avere ampiamente esposto la vicenda della ragazza, per la quale è stato disposto il ricovero coatto in una casa famiglia chiedono se il ministro intenda accertare, nel rispetto della autonomia e della indipendenza della magistratura e delle sue pronunce, se vi siano state violazioni dei diritti primari di libertà di Francesca Mastrolonardo con l’adozione di provvedimenti assunti in mancanza dei presupposti di diritto e di fatto.
Chiedono quindi di sapere se, alla luce di tali fatti, il ministro non ritenga di dover disporre una ispezione negli uffici giudiziari di Viterbo per verificare se rispetto alla lentezza burocratica con cui il tribunale sta operando, non si stia producendo grave pregiudizio per la giovane Francesca Mastrolonardo alla quale è stata tolta la libertà, annientando un proficuo percorso riabilitativo, ora, traumaticamente negato, dato che il trasferimento coatto provoca nella giovane donna un effetto negativo di sradicamento affettivo, fortemente traumatico e relazionale.
Qualora tale ispezione dovesse avvenire, il senatore e le senatrici chiedono che si verifichi se siano stati condotti tutti i doverosi accertamenti delle circostanze di fatto e non si sia invece burocraticamente e acriticamente proceduto ad assumere le risultanze di una relazione che assume l’esistenza di una ipotetica “sindrome da alienazione genitoriale“, che peraltro contestata dalla Corte di cassazione circa la sua ammissibilità scientifica, è comunque riferibile a figli minori coinvolti in contesti di separazione e divorzio, non applicabile, quindi, nel caso di specie riferito a persona maggiorenne e non interdetta.
Infine, alla luce di quanto emerso nella specifica vicenda, i tre parlamentari di Sel sollecitano il ministro della Giustizia a valutare la revisione della possibilità introdotta dalla riforma normativa del 2010, che in materia di diritti primari della persona, come nel caso di specie, le attività giurisdizionali vengano esercitate per la loro delicatezza, esclusivamente da magistrati ordinari, precludendo che esse vengano svolte da giudici onorari, la cui specifica competenza appare in tal caso probabilmente inadeguata.
Avvocato Enrico Mezzetti