Ero solo un giovane ragazzo quando presso il circoletto unitamente a tanti altri coetanei e con la guida di persone più grandi ed esperte, ma soprattutto con la supervisione di Don Lamberto Di Francesco tentammo la via del giornalismo locale e con pochi mezzi e tanta buona volontà inaugurammo il primo numero del "Calabrone “che riuscì a sopravvivere per alcuni anni e, modestamente, ebbe un ottimo impatto con i Tuscanesi che mensilmente partecipavano alla sopravvivenza di questa pubblicazione comperandolo puntualmente nelle edicole oltre che acquistandolo in un porta a porta improvvisato da noi, immedesimati in piccoli strilloni newyorchesi. Era un modesto giornalino che racchiudeva in poche pagine la vita del paese, descrivendone i personaggi tradizionali, le allegorie paesane e soprattutto la gestione politica ed amministrativa, ponendo grandi attenzioni alle problematiche del momento e mettendo sotto i riflettori il sindaco di allora con la sua giunta, il tutto descritto con arguzia ed ironia e, nel contempo, si dava modo al cittadino di far sentire la sua voce in una fitta corrispondenza con il Direttore. Ebbene fin quando il "Calabrone" ha avuto modo di esistere non si sono mai verificati episodi di particolare veemenza o di confronti aspri ed al limite della legalità come purtroppo stanno avvenendo in special modo in questo periodo.
Sicuramente i tempi sono certamente cambiati, oggi il modo di comunicare si è trasformato, Toscanella poi ha il pregio di non parlar politichese, ma dovrebbe avere il compito di fornire ai cittadini quello che sta succedendo, ma nel giornalismo mediatico e politicamente di parte, tutto quello che è negativo fa notizia e quel poco che rimane di buono è completamente messo da parte. Ed allora, cari amici di Toscanella e caro Gigi, proviamo a confrontarci diversamente, cerchiamo di trovare maggiori equilibri e magari con tanta pazienza, chissà, ci informeremmo meglio e ci inc........mmo di meno!
Grazie e ciao! Per chi vuole immergersi nelle vecchie atmosfere e ritrovare un pezzo della storia del Calabrone può recarsi presso la biblioteca comunale dove qualche numero è ancora depositato presso gli archivi insieme ad altre pubblicazioni locali.
