Ricevo dall’Università Popolare della Tuscia e pubblico nel mio blog:
Con questo mio intervento, l’Università Popolare della Tuscia, di cui io sono il presidente, vuole farle conoscere il progetto di costruire la “CITTADELLA del PENSIONATO “. E’ stato il Consiglio Direttivo a proporre con energia il diritto – dovere (direi meglio, la necessità) di un intervento nel campo della terza età. Sono le idee che muovono e fanno agire gli uomini, e quando sono forti, tendono a travolgere tutti gli ostacoli, tutte le opinioni diverse.
La società non vive di idee negative ma di quelle che occupano il senso della realtà. Sono un amante della mia terra, Tuscania e il sentimento che mi anima è quello di essere vicino alla gente, è un sentimento che unisce per mettere insieme idee e convinzioni, idee ambiziose, progetti fattibili e azioni concrete, in campo sociale.
Tuscania ha le potenzialità per partecipare alle sfide imposte dalla storia, dalle trasformazioni politiche e sociali; per fare questo dobbiamo lasciarci alle spalle storiche invidie, gelosie e maldicenze che spesso avvelenano ed impediscono il normale svolgimento della vita: Dante, a questi maestri delle maldicenze, destina loro un fantastico “girone” colmo di serpenti, api fornite di velenosi pungiglioni.
Tuscania riconosce il merito di professionisti locali e la loro professionalità al servizio della nostra terra, per investire sul capitale umano e su di esso fondare il rilancio della società.
Non dimentichiamo che molti cittadini, a livello locale e nazionale, con il loro ingegno, il sacrificio, l’intelligenza, il sapere, hanno contribuito a fare grande Tuscania: per questo gli anziani debbono essere considerati una risorsa, pronti a svolgere un ruolo attivo, in un legame ideale con le giovani generazioni a cui trasmettere valori e conoscenze.
E’ sempre arduo configurare l’estensione e la capacità propulsiva del “soggetto anziano”.
Si pensi ai problemi delle pensioni e dell’assistenza che la politica pospone alle esigenze di altre categorie. Nel rispetto degli art. 3 e 4 della nostra Costituzione, dobbiamo mettere in atto un sussulto di saggezza e serietà, per demolire molti pilastri della nostra architettura sociale.
E’ necessario prendere coscienza della condizione di marginalizzazione della persona anziana e progettare interventi ed azioni che sappiano interpretare la cultura ed i bisogni delle fasce di popolazione anziana.
Ho pensato ad un modello di vita per la popolazione anziana, a modelli di vita abitativi, concepiti in modo diverso, con spazi collettivi usufruibili da tutti che meglio potrebbero in qualche modo essere integrati e integrarsi con gli altri e a ricevere dagli altri.
Questo vuol dire operare per una società che offra ad ogni cittadino la possibilità di diventare protagonista del suo vivere quotidiano e direi anche partecipe della costruzione del futuro.
Il presidente dell’Università Popolare della Tuscia
Dott. Mario Ciccioli