Con ordinanza numero Z00001 del 04/06/2017 il presidente della Regione Lazio Zingaretti ha fornito le prime indicazioni necessarie a far fronte alla problematica del conferimento dei rifiuti presso la struttura di Casale bussi interessata da un incendio che ne ha compromesso le capacità operative.
In tale ordinanza però, oltre all'individuazione delle prime alternative possibili e delle operazioni previste, si indica anche che il trasferimento dei rifiuti urbani indifferenziati da sito dell’impianto TMB Ecologia Viterbo Srl sarà sì effettuato dalla società stessa ma con oneri a carico dei comuni che conferiscono i rifiuti.
E’ probabilmente sulla base di questa indicazione che la società ha comunicato, attraverso una singolare lettera a tutti i comuni della Provincia, il costo preventivo per tonnellata pari a euro 171,80 ribadendo un aumento di tariffa di oltre il 60% rispetto all’attuale e che tale nuova tariffa dovrà essere a carico dei comuni sollecitando gli stessi ad appostare le necessarie somme nei propri bilanci. In poche parole, il disagio di una ditta privata deve ricadere sui cittadini viterbesi visto che si richiede anche una pronta approvazione delle nuove tariffe regionali!
In merito a ciò, e in seguito alle scelte scellerate del PD regionale che ha portato sul nostro territorio anche i rifiuti di altre province, non possiamo non chiederci perché debbano essere i comuni a sostenere i costi di un servizio aggiuntivo che non è stato da loro determinato e che quindi, per logica, non dovrebbe a nostro avviso essere loro imputato.
Come portavoce del Movimento 5 stelle dei comuni della provincia, nonché i gruppi meetup presenti sul territorio, chiediamo quindi ai sindaci dei comuni della provincia interessati, di intraprendere immediatamente tutte le azioni possibili nei confronti della regione Lazio per evitare costi aggiuntivi ai cittadini, non ultima la possibilità che la regione stessa rinunci ad esempio alla propria quota di tributo speciale (ove dovuto) che sarebbe già un importante primo passo.
Non farlo equivarrebbe ad accettare in toto l’impostazione regionale, evenienza di cui le varie amministrazioni dovranno poi rendere conto ai propri cittadini sui quali in ultima analisi si riverserebbero gli aumenti, direttamente nella tassa dei rifiuti.
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