Fonte: TusciaWeb
Aperto un fascicolo per omicidio colposo - Non sarebbero intervenuti perché a fine turno - Disposta l'autopsia
Muore d’infarto, indagati per omicidio colposo un autista d’ambulanza e un infermiere del 118. Non sarebbero intervenuti perché era finito il turno. La vittima è un 39enne di Tuscania, colpito da un malore nel tardo pomeriggio di martedì 14 marzo, mentre si trovava in casa con la moglie.
La donna si sarebbe recata di persona presso la locale sede del pronto intervento sanitario a chiedere soccorso per il marito. Ma nonostante l’autista dell’ambulanza e l’infermiere fossero ancora sul posto, avrebbero risposto di non poter intervenire senza una precisa autorizzazione, avendo appena cessato dal turno di servizio.
Dalla centrale è stato chiesto l’intervento dell’ambulanza di Vetralla, con un medico a bordo. Nel frattempo, però, le condizioni dell’uomo si sono aggravate ed è intervenuta d’urgenza la guardia medica, sembra sempre su richiesta della moglie. Il dottore di turno avrebbe tentato di rianimare il paziente effettuando per circa mezz’ora il massaggio cardiaco. Un tentativo disperato, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza, che però non ha sortito i risultati sperati. Il 39enne, portato a Belcolle, è deceduto.
Sulla vicenda ha aperto un’inchiesta la procura, ipotizzando in prima battuta il reato di omissione di soccorso nei confronti dell’autista e dell’infermiere del 118. Reato riqualificato in omicidio colposo al momento dell’iscrizione nel registro degli indagati.
Un atto dovuto, in attesa di ulteriori accertamenti. Titolare del fascicolo, il sostituto procuratore Chiara Capezzuto, che ha disposto l’autopsia per individuare le cause della morte e se la stessa sia ricollegabile a ritardi o omissioni.