Ricevo dai consiglieri di minoranza Regino Brachetti, Massimo Natali e Camilla Save e pubblico nel mio blog:
Davvero originale, l’assessore a tempo, o, per meglio dire, a intermittenza, Vincenzo Potestio. Nel concentrato di supponenza che racchiude nell’intervista pubblicata di recente dalla stampa, Potestio esterna tutto, e il suo contrario, con la spocchia tipica di chi pensa di impartire lezioni un tanto al chilo. E quindi ci dice che no, lui con la politica non ci si voleva compromettere, ma tanto per fare un favore alle folle di sostenitori adoranti che lo imploravano si è poi concesso, donando al Bartolacci il suo appoggio.
Quindi ha lavorato instancabilmente per il popolo, addirittura notte e giorno, preparando un futuro radioso fatto di buone pratiche nel campo dello smaltimento dei rifiuti e della tutela ambientale. Se poi qualcosa non è andata per il verso giusto, non è stata colpa sua.
Con un sapiente uso alternato di singolare e plurale, infatti, l’eminente esponente della società civile attribuisce a se stesso i presunti meriti “l’ecocentro dei Pratino… l’ho portato a termine”, e scarica alla pluralità gli intoppi “problema Arsenico…ci siamo fermati perché c’è lo spettro di Talete che incombe”. Intanto l’acqua per uso potabile non c’è, così come non si visto nulla di questo fantomatico piano per la raccolta differenziata, che comunque ha avuto come conseguenza che il precedente venisse cestinato, nonostante i soldi già spesi.
Lui, l’assessore a intermittenza, ora però è un po’ stanco, quindi ha rimesso deleghe, con la promessa di un non meglio definito ritorno, come se l’assessorato fosse un autobus e l’amministrazione un albergo dalle porte girevoli.
Del resto, se nella sua maggioranza c’è chi glielo permette, buon per lui, e male per i tuscanesi: che nel frattempo hanno assistito alla perdita di un operatore sanitario che prima lavorava a Tuscania, mentre il solerte Potestio ha continuato a incassare l’indennità da assessore (stavolta non a intermittenza) di 1.129,49 euro al mese.
I consiglieri comunali Regino Brachetti, Massimo Natali e Camilla Save