Si svolgerà giovedì 20 luglio alle ore 18 presso la sede dell’As.i.a (associazione inquilini ed abitanti) di Tuscania, l’assemblea degli assegnatari delle case popolari del quartiere “Gescal”. Interverrà all’assemblea Angelo Fascetti in rappresentanza dell’AS.I.A /U.S.B. e Alessandro Gentili dell’AS.I.A. di Tuscania oltre ai rappresentanti dell’U.S.B. (Unione Sindacale di Base) di cui il sindacato degli inquilini è confederato.
Parteciperà all’incontro anche il Sindaco di Tuscania Fabio Bertolacci. Oggetto dell’incontro sarà la contestatissima proposta di acquisto degli alloggi da parte dell’A.T.E.R. (Azienda Territoriale per l´Edilizia Residenziale Della Provincia di Viterbo) a tutti gli assegnatari. La principale critica che pone l’AS.I.A., riguardo questa inaspettata offerta, interessa le modalità e le condizioni di vendita: bisognerà infatti rispondere entro quindici giorni dalla ricezione della proposta e la somma dovrà essere corrisposta in un’unica soluzione. Il prezzo è stato calcolato, considerando una rendita catastale di categoria A2 (abitazione di tipo civile) e non di abitazione di tipo popolare (categoria A4). Al computo ottenuto è stata poi ridotta una percentuale per ogni anno di anzianità dell’immobile fino ad un massimo di venti anni: considerando che le costruzioni superano abbondantemente i quaranta, i conti evidentemente non tornano.
La proposta sembra poco trasparente, s’intuisce solo l’urgenza e la necessità di alienare il patrimonio dell’A.T.E.R. a scapito però dei moltissimi inquilini, non solo per l’empirico calcolo con cui sono stati valutati gli immobili ma anche perché gli stessi inquilini si accollerebbero le spese per ristrutturare palazzi ormai caduti in rovina a causa della cattivissima manutenzione sporadicamente eseguita nel corso degli anni. Cosa accadrebbe in caso di ristrutturazione se un palazzo fosse per metà di proprietà dell’A.T.E.R. e per l’altra metà di proprietà dei privati? Chi si farebbe carico delle spese considerando i tempi lunghi di un’amministrazione pubblica? Inoltre come mai l’A.T.E.R. ha fatto la stessa proposta in altri paesi della provincia di Viterbo ma a prezzo di costo e non di mercato?
In un momento in cui le politiche del welfare latitano e si creano vere e proprie emergenze sociali ed abitative, appare quanto mai inopportuna questa scelta improvvisa di abbandonare a se stessi gli inquilini e metterli di fronte ad un bivio: l’acquisto della casa a condizioni poco chiare o la permanenza in affitto continuando a scontrarsi con le inefficienze di questo sistema perverso. Ci si domanda se sia stata una scelta oculata e se siano state valutate correttamente le conseguenze. L’AS.I.A. invita tutti gli inquilini alla massima partecipazione all’assemblea e a decidere su di una linea comune di lotta a difesa del diritto alla casa.
AS.I.A. Viterbo Alessandro Giuliano