1° PUNTATA: Giovedì 29 dicembre 2016: un articolo sul Corriere di Viterbo scrive della Cooperativa produttori agricoli di Tuscania. Il procuratore Francesco Casella parla di nuovo delle difficoltà con amministrazione, con operai, con bilanci, con decreti di ingiunzione. Sembra che non ci sia molto spazio per evitare il fallimento.
Ho letto, tempo fa, il piano industriale presentato dal procuratore: oltre 70 pagine, scritte in linguaggio economichese-inglese (per capire, sono dovuto andare a cercare il significato di parecchi termini tecnici.)
Dovrebbe servire per aprire le porte di nuovi finanziamenti bancari: sembra che i banchieri vogliano questo tipo di relazioni. Ho chiesto al procuratore e agli amministratori di scrivere, in una semplice pagina, comprensibile da noi soci, a che punto stavamo. Ma ancora non è arrivata.
C’è stata una riunione in cooperativa, con molta gente e merenda annessa, per presentare la proposta dell’Impresa Santacroce: offrire un contratto con un prezzo prefissato, con semi e assistenza tecnica, a chi volesse seminare grano.
Ho visto, nei piazzali e nei capannoni della cooperativa, grandi quantità di semi, concimi e altre forniture agricole. Ho chiesto se erano aumentati i clienti. Non ho avuto questo dato, ma mi è stato detto che i materiali erano in conto deposito: le ditte li avrebbero ripresi in caso di mancata vendita, senza carico per la cooperativa.
Sono stato alla riunione dei soci tuscanesi con Apofruit (cooperativa di Cesena che produce qui da noi patate e asparagi). Ha deciso di costruire una sua cella frigorifera per la raccolta degli asparagi e di lasciare la cella della nostra cooperativa, che aveva in affitto. Ho chiesto se potevamo continuare a collaborare, almeno per spirito di cooperazione, visto che per la nostra cooperativa non corrono tempi buoni. Mi hanno risposto che il procuratore voleva aumentare l’affitto (adesso è di 5000 euro) e voleva lanciare la cooperativa di Tuscania nel campo degli asparagi e che ci sarebbe stato pericolo di confusione tra i nostri e i loro prodotti.
2° PUNTATA: Il 31 dicembre telefono al procuratore Casella per chiedere se ci sono effetti positivi per la cooperativa dopo l’articolo.
A Tuscania ci sono persone chiamate in causa, che parlano di querele. Mi risponde che è stato licenziato dalla cooperativa. Telefono al presidente e mi conferma la cosa. Chiedo se sarà convocata al più presto un’assemblea generale dei soci rimasti (parecchi sarebbero stati cancellati, in quanto soci solo nominali). Mi risponde di no.
3° PUNTATA: Oggi, 15 gennaio, non ci sono notizie ufficiali sulla nostra cooperativa, non ci sono state assemblee, né c’è nessuna convocazione prevista. Alcun i membri del consiglio della cooperativa si sono dimessi da tempo e ancora non sono stati rimpiazzati.
Elenco qui alcune domande che i tuscanesi si stanno facendo da due settimane:
- che fine farà la cooperativa? Quali sono le ipotesi: fallimento, vendita al miglior offerente, ricerca di un socio…?
- cosa succederà ai lavoratori della cooperativa? Quando potranno avere le paghe arretrate, che aspettano da molto tempo?
- come va la campagna semine presentata in collaborazione col gruppo Santacroce?
- a che punto è il progetto di lavorare e commercializzare gli asparagi in proprio?
- quanto è stato pagato al procuratore Casella per i 6 mesi circa di lavoro (erano previsti 140.000,00 euro per 3 anni, mi pare).
- è stato detto che sarebbe stato pagato ad obbiettivo raggiunto: quali sono gli obbiettivi raggiunti?
Sarebbe utile per la cooperativa, per i soci, per chi si interessa di agricoltura, per i tuscanesi, avere dati per capire meglio cosa sta succedendo.
Da chi avere questi dati?
Dal presidente, dai consiglieri, dai membri del collegio sindacale, dagli esperti di economia, da chi conosce da vicino queste vicende.
Quando avere questi dati?
Il prima possibile.
Dove e come pubblicarli, questi dati?
In assemblea della cooperativa, sui giornali di carta o elettronici (su Internet ce ne sono una quarantina che parlano della nostra provincia), su Facebook, su manifesti e volantini….
Dario Mencagli