● – IL SUPERMERCATO COOP DI TUSCANIA SARÀ VENDUTO? - Succede a Tuscania - Toscanella - 2017


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● – IL SUPERMERCATO COOP DI TUSCANIA SARÀ VENDUTO?

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Fonte: TusciaWeb
L'Unicoop Tirreno ha illustrato il nuovo piano industriale, i sindacati lanciano l'allarme e annunciano una serie di scioperi - Sarà venduto il supermercato di Tuscania.
 
“Chiudono le Coop di Acquapendente e Vallerano. Sarà invece venduto il supermercato di Tuscania”. I sindacati lanciano l’allarme, dopo un incontro con Unicoop Tirreno.
 
L’Unicoop Tirreno, la cooperativa con sede a Piombino (Livorno), chiude dodici supermercati, mentre otto saranno venduti. “Tra i primi ci sono proprio le Coop di Acquapendente e Vallerano (via del Ruscello), sarà ceduto invece il punto vendita di Tuscania (strada Tarquinese)”, sottolineano sindacalisti viterbesi che sabato mattina, insieme ai rappresentanti dei lavoratori, hanno incontrato a Firenze i manager di Unicoop Tirreno.
 
“I dirigenti della cooperativa hanno illustrato i dettagli del nuovo piano industriale – spiega Donatella Ayala di Filcams Cgil, sulla stessa linea di Aldo Pascucci (Fisascat Cisl) e Elvira Fatiganti (Uil Tucs) -. Oltre a vendite e chiusure, l’Unicoop Tirreno annullerà anche il contratto integrativo, che rinforza gli stipendi e i diritti dei lavoratori. Ma soprattutto ha annunciato 481 esuberi a tempo pieno. Secondo i sindacati, visto che un full time corrisponde a due part time, il totale salirebbe a 600-650 persone. Dei 481 esuberi, 161 saranno nella sola sede centrale, 95 nei punti vendita che rimarranno aperti, 110 nei supermercati da vendere e 115 in quelli da chiudere”.
 
I sindacati hanno annunciato un pacchetto di scioperi. “E’ un piano industriale inaccettabile, contro il quale è già stato indetto uno stato di agitazione – sottolinea Donatella Ayala -. E’ un piano industriale inaccettabile, perché si basa solo ed esclusivamente sui tagli nei confronti del personale, senza prevedere sviluppi per il futuro. La cooperativa chiede anche la revoca del contratto integrativo, così tutti i lavoratori perderanno parte del loro salario.
 
Eravamo a conoscenza – spiegano i sindacalisti – delle problematiche interne di Unicoop Tirreno, problematiche dovute a una decennale mala gestione. Ma non credevamo si arrivasse a esuberi di questo tipo. Questo è un piano industriale inaccettabile, perché le scelte sbagliate della cooperativa le pagano i lavoratori. Ci batteremo con tutte le forze per tutelare i posti di lavoro. Per questo, è già stato programmato un pacchetto di scioperi a livello nazionale”.

Oltre ai punti vendita di Acquapendente e Vallerano, ecco i dieci supermercati Unicoop Tirreno che dovrebbero chiudere i battenti secondo quanto riportato dal quotidiano Il Tirreno.
– Roma (via Bettini)
– Pomezia, in provincia di Roma (via Cavour)
– Velletri, in provincia di Roma
– Grosseto (via Pirandello e via Pisacane)
– Gavorrano, in provincia di Grosseto (piazza IV Novembre)
– Porto Santo Stefano, in provincia di Grosseto (via Lambardi)
– Sferracavallo, nel comune di Orvieto
– Livorno (via Mastacchi)
– San Vincenzo Porto, in provincia di Livorno (piazza Fratelli Serini)
 
Sono sette, oltre a quello di Tuscania, i supermercati che invece dovrebbero essere venduti secondo quanto riportato dal quotidiano Il Tirreno.
– Montefranco, in provincia di Terni
– Sticciano Scalo, nel comune di Roccastrada, in provincia di Grosseto
– Fornoli, nel comune di Lucca (piazza Aldo Moro)
– Barga, in provincia di Lucca (via Canipaia)
– Pieve Fosciana, in provincia di Lucca (Strada statale delle Radici)
– Napoli (via Arenaccia)
– Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta (via Galatina)
 
I tre supermercati lucchesi (Fornoli, Barga e Pieve Fosciana) potrebbero trasformarsi nell’insegna Simply, il discount francese del gruppo Auchan. Ad acquistare i due punti vendita di Unicoop Tirreno rimasti in Campania (Napoli e Santa Maria Capua Vetere) potrebbe essere, invece, la cooperativa Distribuzione centro sud, controllata sempre dal mondo Coop attraverso Alleanza 3.0.
 
Sticciano Scalo sarebbe papabile per Coop Amiatina. Impossibile, almeno per il momento, sapere invece a chi sarà venduto il supermercato di Tuscania.



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