«La piazza di Torre di Lavello a Tuscania è il naturale foyer del grandioso palcoscenico rappresentato dal Parco con vista sul colle di San Pietro e sulla valle circostante. Una balconata e un colpo d’occhio "in purezza", senza disguidi fuori dal bello e dall’integro. L'incantamento comincia da lì, dal Parco e dallo slargo già piazza d'armi di Capitan Tartaglia, simbolo dell'avventura e della spazialità visionaria del Medioevo. Nobiltà del panorama, strategia estetica, urbanistica, il racconto della storia, del paesaggio e del futuro non sono cambiati da allora. Se non per la presenza, sulla piazza della Torre, di un anacronistico, dissuasorio, oppressivo, grottesco parcheggio. Come se il foyer della Scala o la piazzetta di Capri fossero pieni di frigoriferi o di scatolame.
Proviamo a liberare dal fragore silenzioso di un simile repertorio di pigrizie e di lamiere la piccola, adorabile piazzetta, già consacrata dalla presenza di ristoranti della tradizione a oasi di ospitalità e dalla sua vocazione centripeta a punto di raccolta per la straordinaria teatralità del passo successivo, l'ingresso al belvedere». Ennio Cavalli
Ennio Cavalli. Romagnolo, vive a Roma. Al Giornale Radio Rai si è sempre occupato di cultura e spettacoli. Con il romanzo Quattro errori di Dio (Aragno 2005) ha vinto il premio Campiello-Giuria dei Letterati. Con Libro grosso (Aragno 2009), il Viareggio Poesia. Con I gemelli giornalisti sono io! (Piemme 2011), il premio Elsa Morante Ragazzi. Altre opere: Se nascevo gabbiano... era peggio (Feltrinelli 2001), Il poeta è un camionista (Archinto 2003), Il divano del Nord (Feltrinelli 2005), La cosa poetica (Archinto 2014), I gemelli giornalisti sempre in viaggio (Piemme 2016, quarto della serie), Qualcuna (La Vita Felice 2016), Vangelo di legno verde (Aragno 2016), Poesie incivili (Aragno 2017).
Sergio Zavoli. Nato a Ravenna, ma cresciuto a Rimini, di cui è cittadino onorario, ha inaugurato la sua attività poetica vincendo il Premio Alfonso Gatto con Un cauto guardare (Mondadori, 1995), a cui seguirono In parole strette (Mondadori, 2000) e nella collana “Lo Specchio” L’orlo delle cose (Mondadori, 2004), La parte in ombra (Mondadori, 2009), L ’infinito istante (Mondadori, 2012). Ha vinto tra gli altri il Premio Viareggio-Tobino e il Lerici-Pea.
Italo Moscati. Nato a Milano, vive e lavora a Roma. Regista e scrittore, sceneggiatore, insegna Storia dei Media e Arti Visive all'Università di Teramo. Autore e sceneggiatore, ha scritto per il teatro e per il cinema. Alla radio e alle tv della Rai, ha prodotto film d’autore (Jean Lue Godard, Marco Ferreri, Glauber Rocha). Vicedirettore di RaiEducational, ha realizzato le serie sul Novecento nei programmi "Tempo", "Epoca- Anni che camminano", "Tema", recuperando preziosi documenti nelle Teche Rai e presso l'Istituto Luce.
Giuseppe Manfridi. Drammaturgo, romanziere e sceneggiatore. Il suo teatro è costantemente rappresentato in Italia e all’estero. Fra le sue commedie di maggior successo: Giacomo, il prepotente, Ti amo, Maria, Elettra, La cena, La partitella, Teppisti!, L. Cenci, Marlene. Tra le sue sceneggiature, “Ultrà” (regia di Ricky Tognazzi, Orso d’argento al Festival di Berlino nel 1991. Tra i romanzi Cronache dal paesaggio, La cuspide di ghiaccio, Epopea Ultrà, Tra i legni-I voli taciturni di Dino Zoff, Anatomia della gaffe e Anatomia del colpo di scena.