Ricevo questa riflessione che condivido pienamente e la pubblico nel mio blog, nella speranza che si ricominci a parlare di questa piaga nascosta... luigi pica.
Una serata per provare un brivido. L'euforia che ti fa staccare dalla realtà che, a volte, può essere dolorosa. Adele De Vincenzi, studentessa di Chiavari di 16 anni, è morta per una dose di Mdma, potente metanfetamina usata per confezionare le pasticche di ecstasy che può essere ingerito in polvere mescolata all'acqua. .......
Qualche anno fa, grazie ai ragazzi dell'Agesci, Giorgia Benusiglio, una ragazza che a 16 anni ha dovuto subire un trapianto di fegato per aver assunto mezza pastiglia di ecstasy, e Giampiero Ghidini, il quale ha visto morire suo figlio di 16 anni per assunzione di droga, hanno portato la loro testimonianza a Tuscania ai ragazzi delle scuole medie compresi i paese limitrofi, e delle superiori, nonché ai genitori che hanno voluto assistere agli incontri.
Sono state testimonianze forti, a detta dei ragazzi i quali nei giorni successivi hanno elaborato con i loro insegnanti quanto ascoltato. Un'iniziativa, organizzata esclusivamente su base volontaria, che avrebbe dovuto avere un seguito, vista l'importanza dell'argomento e l’estrema facilità con la quale i ragazzi, e non cadiamo nell'errore di pensare che il nostro paese ne sia esente solo perché piccolo e situato nel centro Italia, potrebbero trovarsi ad utilizzare sostanze altamente pericolose.
Un argomento, invece, del quale non se ne parla più, non si sono verificate altre iniziative informative, a nessun livello. Tuttalpiù si sussurra, questo sì, se ne parla alla stregua di qualsiasi altro pettegolezzo, ma non si agisce, e soprattutto non si informa. E’ un silenzio generalizzato, quasi omertoso, alla stregua del "tanto non riguarda mio figlio, mio figlio si sa divertire".
E nel frattempo, a soli 16 anni, si continua a morire. Tanto, si continua a sussurrare, non riguarda mio figlio.