Una notte di novembre del 1926 il Dottor Vittorio Formentano, ematologo, fu svegliato dal telefono. Un suo collega, ginecologo, lo chiamava al capezzale di una giovane donna che era diventata madre da poco. La donna aveva perso molto sangue e occorreva farle una trasfusione con urgenza, per poterle salvare la vita. Formentano prese allora la sua borsa con l’attrezzatura per determinarne il gruppo sanguigno e corse in ospedale.
Si offersero, per donare sangue, due fratelli della donna e alcuni parenti. Formentano si mise subito all’opera e, per prima cosa, determinò il gruppo sanguigno della donna. Proseguì con l’analizzare poi il sangue dei parenti convocati, ma nessuno di loro aveva un gruppo sanguigno compatibile. La perdita di sangue intanto continuava e la donna morì, senza aver potuto vedere il figlio appena nato.
Il Dottor Formentano quella notte tornò a casa amareggiato e deluso. Non riuscì a chiudere occhio. Un pensiero continuo lo tormentava: possibile non si potesse chiedere aiuto a tanti uomini e donne sani della città, affinché donassero una piccola parte del loro sangue per salvare tutti coloro che, per mancanza di sangue, erano condannati a morire?
La mattina dopo scrisse un appello su un giornale, in cui cercava donatori di sangue, disposti a donare volontariamente, segretamente, disinteressatamente. Il giorno dopo, qualcuno, letto l’appello, disse che Formentano era matto; qualcun’altro disse che lui il suo sangue se lo teneva e che gli altri si arrangiassero.
Lui però attendeva fiducioso e al suo appello risposero 17 persone.
Così il 15 maggio del 1927 venne costituita a Milano l’AVIS.
L’AVIS a Tuscania. Oggi, dopo 90 anni, i soci AVIS in Italia sono più di un milione e duecentomila. A Tuscania la prima sezione Avis fu costituita nel 1976 e inizio a funzionare nel 1980. Da allora, i tuscanesi hanno effettuato circa 20.000 donazioni di sangue e contribuito a salvare altrettante vite.