Dal volantino del notiziario parrocchiale:
Il ricordo della mia generazione va con gratitudine a quei suoni che scandivano la vita nei paesi di campagna, ed erano ascoltati come moniti quotidiani. Erano le campane, infatti, a interrompere il grande silenzio della notte: al mattino, a un’ora che variava con il variare dell’alba, suonava l’Ave Maria e la gente si alzava, in inverno era ancora buio. Poi si udivano nuovamente a mezzogiorno, per segnare la pausa dal lavoro nei campi e il tempo del pasto frugale, e infine rintoccavano ancora a sera, per richiamare ciascuno attorno al focolare, assieme ai suoi cari.
Così le campane ritmavano il passare del tempo e avvolgevano la vita delle comunità. Strumenti capaci di essere interpretati da tutti, parlavano una lingua universale che narrava le gioie e i dolori e scandiva l’esistenza della gente. Il loro suono aveva soprattutto la capacità di radunare l’intero paese, di chiamarlo a raccolta a qualsiasi ora. Infatti, oltre che del regolare scorrere dei giorni, le campane erano annunciatrici di gioia e di dolore, di morte e di pericolo incombente: tutti nel medesimo istante potevano essere avvertiti che era accaduto qualcosa, che un evento aveva toccato la collettività. Ma qualcosa lo si poteva già intuire dal semplice suono, perché le campane rintoccavano in modo diverso a seconda delle circostanze e la combinazione dei loro suoni esprimeva sentimenti differenti.
Forse è proprio per la loro capacità di far convergere verso l’unità che la gente si fidava delle campane, le percepiva come alleate dell’insieme del paese. Ma che fine ha fatto oggi quest’oggetto così amato e popolare? Le campane erano una presenza eloquente al cuore della società contadina, anche se oggi è impensabile poter sperimentare le sensazioni che esse suscitavano. Ognuna aveva addirittura un nome diverso e molte recavano iscritte preghiere. Ho desiderato che le campane della nostra Cattedrale potessero di nuovo lodare Dio con il loro squillante suono e convocassero alla preghiera la nostra comunità. Le campane suonano dall’alto del campanile da quatto secoli le più antiche una del 1649 di Kg. 100 e l’altra del 1723 di Kg.220 provengono dalla Basilica di San Pietro e le altre due più grandi una di 350 Kg. e l’altra di 450 Kg sono più vicine a noi, una è datata 1850 e l’altra 1910.
La nostra comunità parrocchiale si ritroverà Domenica 2 Aprile alle ore 11,15 nella Piazza del Duomo per la Benedizione e l’avvio del concerto delle campane che riprenderà dopo 46 anni di silenzio, da quando il terremoto le costrinse a rimanere immobili.