Mi scrive questa signora per segnalare questa che sembra ormai diventata una “consuetudine”, nella speranza che qualcuno intervenga e che magari si cessi di sporcare i muri con frasi e disegni poco decorosi.
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Gentile sig. Luigi, torno a scriverle da “gescarola adottiva”, pregandola di mantenere riserbo sulla mia “lettera firmata” onde evitare di trovarmi di fronte a ritorsioni poco simpatiche.
Da un mese a questa parte la ex-Gescal si sta riempiendo di scritte con chiare connotazioni politiche, magistralmente eseguite da ignoti ragazzi simili a quelli che si riempiono regolarmente la bocca con le vittime delle varie dittature di opposto colore, “che se lo meritavano”.
Sono vicini ma lontani i tempi in cui la scuola media proponeva di vestire di murales inneggianti i vecchi mestieri, le vite operose che costruiscono. In un quartiere multietnico come questo quelle scritte presagiscono quadri più ampi di bande e di fazioni.
Ci si preoccupi per tempo, chi può fare qualcosa (a ogni livello, dal singolo alle Istituzioni) pensi a come arginare la bruttezza che affiora sintomo di un abbrutimento interiore che, grave nei vecchi, nei ragazzi è letale per una civiltà intera.
Aiutate, tutti, gli educatori di ogni livello, stimolate tutti a uscire da questo torpore che è quasi morte civile. Fatevi un giro fra questi murales. Rabbrividite tutti, vi scoprirete vivi.
Ecco alcune eloquenti immagini:
