● - EX CARTIERA: IRRISOLTA L’EMERGENZA PULPER - Succede a Tuscania - Toscanella - 2017


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● - EX CARTIERA: IRRISOLTA L’EMERGENZA PULPER

Pubblicato da in Blog Toscanella ·


Dal Corriere di Viterbo del 10 maggio 2017

Sono anni che il territorio di Tuscania è minacciato dalla “bomba innescata” costituita dalla enorme quantità di pulper stoccato illegalmente all’interno della ex cartiera sulla sponda del fiume Marta. E sono anni che i cittadini, le associazioni ambientaliste e il deputato Massimiliano Bernini con una interrogazione parlamentare, chiedono alle autorità di avviare con fermezza azioni istituzionali e legali al fine di tutelare gli interessi generali del territorio e della popolazione e di vigilare affinché la curatèla fallimentare anteponga ad ogni qualsiasi attività economica lo smaltimento del pulper e la bonifica del sito.

Purtroppo ancora oggi e nonostante da tempo sia giunto l’intervento dell’autorità giudiziaria la “bomba ecologica” è ancora al suo posto pronta ad esplodere. Due le possibili calamità che possono scaturire dall’illegale stoccaggio del pulper: inquinamento ambientale causato dall’esondazione del fiume e dalla conseguente dispersione del materiale inquinante lungo la valle del Marta e peggio ancora l’inquinamento atmosferico ed ambientale causato da un incendio. “È attualissimo quanto avvenuto in questi giorni a Pomezia sulla Pontina, nell’ impianto della "Eco X" – afferma un giovane studente del Liceo Scientifico di Tuscania – l’incendio che ha devastato l’impianto è stato alimentato soprattutto da materiale plastico, un materiale analogo a quello che costituisce la bomba ecologica della ex cartiera.

A Pomezia i tecnici dell’Arpa hanno riscontrato valori di inquinamento altissimi, sono state sequestrate le colture agricole arrecando un danno enorme ai produttori. La combustione della plastica in caso di incendio può produrre oltre alle polveri sottili anche diossina e in questo caso i danni possono diventare non solo molto gravi ma anche protratti nel territorio per un lungo periodo di tempo. Non bisogna mai dimenticare quanto accaduto e purtroppo quanto sta ancora accadendo a Seveso a causa della diossina”.

Che fare allora si domandano i cittadini. La curatela fallimentare che da tanti anni sta gestendo le sorti della cartiera ha già provveduto a porre in vendita macchinari ed attrezzature, qualcosa nel mercato dell’usato, tanto altro ancora come materiale da riciclare nella rottamazione. “La domanda che vogliamo rivolgere alle autorità che devono tutelare il territorio e la salute dei cittadini Comune, ASL, Regione, Provincia, Arpa e Magistratura è molto semplice – afferma lo studente del quinto anno – la Cartiera è stata chiusa, posta sotto sequestro, affidata da un Giudice ad un curatore fallimentare, sulla base dei dati riportati da verbali e ordinanze. In alcuni di questi atti ufficiali veniva sancito quale intervento prioritario, non solo per i futuri possibili acquirenti, ma anche per la stessa curatela fallimentare l’obbligo di procedere al regolare smaltimento del pulper”.

Così fino ad oggi non è stato e la bomba ecologica è ancora lì pronta per esplodere.




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