In una nazione come la nostra, devastata da catastrofi naturali, uno degli strumenti indispensabili per la prevenzione dei rischi è rappresentato dal Piano di Emergenza Comunale.
È uno strumento operativo che dovrebbe contenere tutte le procedure per fronteggiare una qualsiasi calamità attesa o imprevista in un determinato territorio, consentendo alle autorità di predisporre e coordinare gli interventi di soccorso a tutela della popolazione e garantendo con ogni mezzo il mantenimento del livello di vita civile messo in crisi da una situazione che possa comportare gravi disagi fisici e psicologici.
Un aspetto fondamentale del Piano di emergenza comunale è la sua funzione pubblica e pertanto non dovrebbe essere un documento riservato ai soli addetti ai lavori, ma deve essere adeguatamente diffuso e messo a disposizione di ogni cittadino, in modo da far conoscere i rischi della realtà locale e diffondere conoscenza anche nel campo della gestione del rischio. Questo affinché ognuno sia messo nelle condizioni di affrontare le situazioni emergenziali con coscienza e al fine di ridurre i rischi per sé stesso e per gli altri.
Ogni Comune avrebbe dovuto, entro il 12 ottobre 2012, adottare il Piano di Emergenza. L’ideale sarebbe, come accaduto nel vicino comune di Piansano, che ogni cittadino sia messo nelle condizioni di averne una copia del Piano del comune dove risiede. (potete vedere il PDF a questo link del comune di Piansano)
Dovrebbe essere compito di ogni Comune rendere edotti tutti i suoi cittadini. Penso di non sbagliare affermando che nessun tuscanese ha mai saputo dell’esistenza e non ha ancora preso visione del Piano di emergenza.
Il Comune di Tuscania si trova in un'area a rischio sismico 2, una zona in cui possono verificarsi forti terremoti. Nel 30 novembre 2016 si è dotato di un Piano e, fermo restando che a oggi, si sarebbe già dovuto effettuare la verifica sismica degli edifici di interesse strategico e delle opere infrastrutturali la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile, non ha ancora predisposto il Centro Operativo Comunale e la Sala operativa per la gestione delle emergenze e il coordinamento dei soccorsi, non sono stati nominati i responsabili delle funzioni di supporto e il Piano giace abbandonato in cima ad un armadio.
Questo articolo è per invitare tutti i tuscanesi a prendere coscienza del Piano di Emergenza perché le catastrofi naturali non possono essere previste ma i loro effetti devastanti possono certamente essere mitigati da una corretta conoscenza delle modalità di gestione delle emergenze.
A cosa serve un Piano se poi chi dovrebbe conoscerlo non è messo nelle condizioni di farlo?
Renato Bagnoli