Di Stefano Mattei
A Tuscania non è ancora tempo di bilancio, ma fino a poco tempo fa, la complicata situazione economica ha tenuto in scacco l’attuale maggioranza di Fabio Bartolacci e seriamente condizionato anche quella condotta da Massimo Natali. Un problema comune di molte amministrazioni comunali che, al di là dell’appartenenza politica, si trovano a fronteggiare enormi difficoltà gestionali dovute proprio ad alcune pretese del governo centrale che probabilmente ancora tende ad agevolare alcuni enti superiori, come provincie e regioni, più distanti dalle concrete problematiche quotidiane del territorio. Una oggettiva difficoltà che, soprattutto nelle piccole città, modifica notevolmente l’autonomia nella gestione politica, ma che, per il rovescio della medaglia, spesso rischia di diventare anche un alibi per la mancanza del raggiungimento di alcuni obiettivi. Per questo le risposte degli amministratori alle domande dei giornalisti e dei cittadini, su problemi estremamente diversi, tendono ad essere una semplice variazione di un unico (e deprimente) tema: “non possiamo fare nulla perché non abbiamo soldi”. Per valutare oggettivamente l’operato di una maggioranza dunque, bisogna comprendere la relazione effettiva tra la patologica crisi economica, una “oscura” realtà di questi anni, ma anche le azioni concrete compiute per gestire un comune attraverso la valorizzazione del territorio stesso e delle sue ricchezze sociali, economiche, agricole e soprattutto storico/culturali “nonostante e oltre la crisi”. Per questo abbiamo chiesto a Leopoldo Liberati, vicesindaco e assessore al bilancio, se questa condizione di emergenza di cassa, che a Tuscania ha raggiunto veramente livelli di emergenza, è completamente rientrata.
“È molto difficile ora fare una previsione di bilancio precisa ora- ha commentato Liberati- ma lo scorso anno, come è noto, abbiamo risanato il vecchio debito e stiamo in linea con quelle cifre. Senza dubbio non abbiamo problemi di bilancio questo lo posso assicurare. Per quanto riguarda le tasse- prosegue il vicesindaco- le vedremo durante la stesura del bilancio preventivo, ma lo scorso anno, anche se di poco, abbiamo abbassato la TARSU. Fondamentale sarà la sentenza relativa all’IMU sui terreni agricoli perché, in caso di esito positivo, potrebbe portarci dei soldi”.
Proprio l’IMU sui terreni agricoli, nel recente passato è la causa specifica che ha rischiato seriamente di “far saltare il banco” a Tuscania in quanto, a causa del rapporto abitanti/ettari, questa città risultava essere tra quelle più colpite dell’intera nazione dalla tassa ed il Governo richiedeva che il comune coprisse l’importo totale del pagamento previsto nonostante molti proprietari terrieri (circa il 50% del totale nel 2015-2016) non avessero ancora versato l’importo. L’amministrazione tuscanese di centro destra inoltre, si schierò apertamente a favore degli agricoltori nonostante il “buco” che si era formato nelle casse a causa del mancato versamento dell’imposta ha condizionato pesantemente tutti i bilanci dell’epoca. Ora, nonostante si attenda ancora l’esisto della sentenza, a quanto sembra, la situazione si è normalizzata.
“Un’altra cosa molto importante- conclude Liberati- siamo uno dei pochissimi comuni che dopo 20/30 giorni paghiamo le fatture e non abbiamo debiti con nessuno, non abbiamo più chiesto anticipazioni di cassa perché siamo sempre in positivo, quindi il nostro è un comune che sotto il profilo economico sta bene”.
“È molto difficile ora fare una previsione di bilancio precisa ora- ha commentato Liberati- ma lo scorso anno, come è noto, abbiamo risanato il vecchio debito e stiamo in linea con quelle cifre. Senza dubbio non abbiamo problemi di bilancio questo lo posso assicurare. Per quanto riguarda le tasse- prosegue il vicesindaco- le vedremo durante la stesura del bilancio preventivo, ma lo scorso anno, anche se di poco, abbiamo abbassato la TARSU. Fondamentale sarà la sentenza relativa all’IMU sui terreni agricoli perché, in caso di esito positivo, potrebbe portarci dei soldi”.
Proprio l’IMU sui terreni agricoli, nel recente passato è la causa specifica che ha rischiato seriamente di “far saltare il banco” a Tuscania in quanto, a causa del rapporto abitanti/ettari, questa città risultava essere tra quelle più colpite dell’intera nazione dalla tassa ed il Governo richiedeva che il comune coprisse l’importo totale del pagamento previsto nonostante molti proprietari terrieri (circa il 50% del totale nel 2015-2016) non avessero ancora versato l’importo. L’amministrazione tuscanese di centro destra inoltre, si schierò apertamente a favore degli agricoltori nonostante il “buco” che si era formato nelle casse a causa del mancato versamento dell’imposta ha condizionato pesantemente tutti i bilanci dell’epoca. Ora, nonostante si attenda ancora l’esisto della sentenza, a quanto sembra, la situazione si è normalizzata.
“Un’altra cosa molto importante- conclude Liberati- siamo uno dei pochissimi comuni che dopo 20/30 giorni paghiamo le fatture e non abbiamo debiti con nessuno, non abbiamo più chiesto anticipazioni di cassa perché siamo sempre in positivo, quindi il nostro è un comune che sotto il profilo economico sta bene”.