Le prime avvisaglie c’erano state a gennaio. Alla riapertura degli uffici postali, in 48 comuni del Viterbese era affisso l’avviso che annunciava “l’ottimizzazione dei processi di lavorazione della corrispondenza”. In pratica, un modo per indorare la pillola visto che con quel giro di parole si intendevano dei tagli. In pratica, la comunicazione annunciava di lì a febbraio la consegna della posta a giorni alterni. Già allora si sollevarono le proteste dei sindaci nonché dei deputati locali con tanto di interrogazione presentata dalla parlamentare del Partito democratico, Alessandra Terrosi. Il piano poi è partito in altre parti d’Italia ma nella Tuscia non se ne è saputo più nulla.
Pericolo scampato? Tutt’altro. Già la risposta data a Terrosi non faceva ben sperare: il viceministro dello Sviluppo economico, Teresa Bellanova, aveva ammesso che il Governo non poteva farci nulla. E ora la doccia fredda. L’ufficializzazione è arrivata ieri al tavolo di confronto tra Poste e sindacati: le zone di recapito di Grotte di Castro e Tarquinia saranno le prime a sperimentare la rivoluzione. Sono 13 i comuni coinvolti che fanno capo ai due centri di smistamento. “Qui – spiegano Claudio Quaglia e Antonello Dore, rispettivamente segretario di Uil-Poste e rsu – il recapito a giorni alterni verrà introdotto tra il 23 ottobre e il 4 dicembre”. Grotte di Castro, Onano, Acquapendente (comprese le frazioni di Trevinano e Torre Alfina), Latera, Gradoli, San Lorenzo Nuovo, Bolsena, Proceno, Arlena di Castro, Tarquinia, Montalto di Castro (anche Pescia Romana) Tuscania e Monteromano sono i comuni interessati.
Qui la consegna verrà effettuata a giorni lavorativi alterni, dal lunedì al venerdì su base bisettimanale (lunedì, mercoledì e venerdì in una settimana; martedì e giovedì in quella successiva).
“Le urgenze come telegrammi, raccomandate, atti giudiziari – continuano i sindacalisti – sono compresi, quindi non arriveranno più tutti i giorni”. E così chi ha un abbonamento ai quotidiani, li leggerà il giorno dopo. “Ci saranno anche 11 postini che, visto il taglio delle zone – spiegano Quaglia e Dore – saranno spostati allo sportello. Dove il nuovo sistema è già partito c’è il caos, sia per i portalettere con enormi carichi di lavoro che per gli utenti che subiscono evidenti disagi”.
A febbraio il recapito a singhiozzo si estenderà a tutta la provincia, Viterbo compresa.