Gabbare’: Vassoio utilizzato per il trasporto a breve distanza di pasticcini e dolciumi varie. La parola proviene sicuramente dal francese cabaret che oltre al locale di spettacolo significa anche vassoio.
Gaffo: nella divisione fra due o più persone, il resto che rimane indivisibile.
Galette: indica la parte posteriore al ginocchio.
Ganassa: Deriva dall’italiano: ganascia, che indica qualcosa che ha le funzioni di morsa, e quindi anche di mandibola della bocca. Il tuscanese indica questo termine per indicare specificatamente il molare (o i molari) e quindi una parte della mandibola.
Gangano: Sostegno di ferro per sostenere le porte. Vedi anche Sganganare.
Gano: Termine struppiato di ganzo. Indica una persona che ha modi di fare eleganti. Molto usato negli anni sessanta.
Garganella: Dal francese “gargamelle” = gola. Dire: “Ho bevuto a garganella” significa bere senza bicchiere e senza porre le labbra sul recipiente contenente il liquido.
Gavozzolo: Gomitolo di lana o di cotone. Da qui il termine aggavozzolato.
Giaccio: Ghiaccio, nel senso che è freddo.
Giocarello: Giocattolo.
Giotto: Ghiotto.
Girabudello: Termine usato in passato per indicare un’infiammazione all’appendice (appendicite), oggi si risolve con un semplice intervento, ma in passato c’era un serio pericolo di morte.
Girella: Era quella fascia che nei primi anni di questo secolo, e anche prima, si metteva intorno alla vita come cintura. Da qui la frase: “Ancora se tira su le carsone co’ la girella”. Per dire che è una persona antiquata.
Giuggiolone: Il termine si trova anche nel vocabolario della lingua italiana e significa: persona sempliciotta e bonacciona.
Giujarola: Attrezzo in legno per scegliere i legumi.
Gnano: Nome comune di persona diminutivo di Secondiano, nome molto diffuso in passato, in onore di uno de le Santimaltre (vedi), oggi completamente in disuso.
Gnàolone: Non esiste questo termine in italiano, nemmeno struppiato. Andare gnàolone significa cadere lungo per terra. Frase: “Per terra, era unto….. so’ sguillato…. E so’ ‘nnato gnàolone.”
Gnede: Andò, voce del verbo andare. Inizialmente anniede e quindi, accorciato "gnede". Parola completamente in disuso.
Gojo: L'uovo gojo è l'uovo fecondato che, per varie cause, non raggiunge la maturità di pulcino ed è quindi una cosa informe. Noi tuscanesi (e moltissimo i viterbesi) lo usiamo per indicare una persona con qualche rotella fuori posto, oppure un zuzzerellone. Altro termine derivato, è "goiastrone".
Gregne: Fasci di grano legati con lo stelo del frumento stesso, che venivano poi ammucchiati in covoni per la trebbiatura. Durante l’estate, molti ragazzi annavono a riccoje le gregne per guadagnare qualche soldo per le spese proprie.
Guèrro: Vèrro in italiano. E' il maschio del maiale adulto selezionato per la riproduzione. (correzione suggerita da Romualdo Ruggeri)
Guìo: Una cosa lenta o in decomposizione.
Guittarie: Luoghi o dormitori di lavoratori della Maremma. Il termine viene da “Guitto” che era un teatrante girovago del passato. Dicesi guittarie anche per indicare un rapporto spinto tra uomo e donna, oppure per indicare qualcuno che nella propria attività, generalmente alimentare, fa delle cose non troppo buone. Frase: “Iere ho trovato, due ‘nde ‘n cantone, che facevono solo che guittarie.”