Toscanella - Vocabolario tuscanese


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Lettera S

Sangolotto: Quasi sicuramente un francesismo (Sanculotte) il tuscanese usa questo termine per indicare una persona di statura alta e robusta.

Santimaltre: Termine struppiato di Santi Martiri, i Santi Patroni (Veriano, Secondiano e Marcelliano) che sono venerati in Tuscania, da oltre un millennio. La loro esistenza, non è purtroppo provata da alcun documento o prova, è una leggenda che si tramanda da secoli ed è spesso ripetuta in altri luoghi ed in altre situazioni. Ma “a noe, le Santimaltre… stanno bene così… e guae…. a chi ce le tocca…!!”

Sardamello: Dicesi di una persona con buona prestanza fisica.

Sardella: Termine che indica qualcosa di grosso, o una persona che si è preso una bella sbornia oppure un innamoramento esagerato.

Sarnacare: Non trovo questo termine in italiano, è la parola che sostituisce l’italiano “russare” e quindi fare rumore con il proprio respiro mentre si dorme. Frase: “Stanotte la mi’ moje…. Ha sarnacato che, nun m’ha fatto chiude occhio.”

Sartacerro: Gioco praticato essenzialmente dai bambini. Secondo una successione stabilita dalla «conta» o in altro modo, i giocatori, tranne uno, si chinano con le mani a puntello sulle ginocchia, formando una fila. Colui che è restato in piedi inizia a saltare poggiando le mani sulla schiena del compagno chino; il quale dopo essere stato «saltato», si alza anche lui e «salta» a sua volta i compagni che gli stanno avanti; che, man mano, si alzano e saltano anch’essi. Giunto al termine della fila, ciascun «saltatore» si china nuovamente, in modo da non interrompere la continuità della marcia.
In questo modo i ragazzi percorrono le piazze, le strade, le carrarecce del paese, e chi cade, o chi dimentica di chinarsi quando gli tocca, paga pegno.
Esistono parecchie varianti di questo gioco; che può essere accompagnato da una formula da recitare ogni volta che si salta; o dalla tiretera:
Uno - la luna
Due - il bue
Tre - il re
Quattro - il gatto
Cinque - le tinche
Sei - gli sghei
Sette - le ‘recchie
Otto - il botto
Nove - le prove
Dieci - i ceci - ecc.
Sono attinenti a questo gioco anche le parole:
'Nbillocchine, 'Nculatone, Schiattato

Sarvaticume: Deriva dall’italiano selvatico. Indica qualcosa che ha un odore sgradevole. Frase: “Gnano, da quant’è che s’ha da lava’… puzza de sarvaticume.”

Satollo: Termine italiano per indicare un senso di sazietà.

Sbadacchione, Sbadacchiare: In italiano si dice sbatacchione, sbatacchiare, e si intende "lo sbattere forte un qualcosa contro un'altra cosa".Con sbadacchiare (in italiano) si intende fare l'armatura di uno scavo. Noi usiamo il termineSbadacchione per indicare una caduta rovinosa e Sbadacchiare per indicare un urto in qualche cosa.

Sbatizzare: In italiano: sbattezzare, ossia costringere a rinnegare la fede cristiana; abiurare il cristianesimo. Cambiar nome a qualcuno; anche riflessivo: mutare nome. Il tuscanese usa questo termine per indicare che per trovare qualcosa o una parola, si è dovuto “scervellare” . Frase: “Me so’ sbatizzato tutto ‘l giorno, pe’ capi’ chi era quel forestiero…. Me pare de conoscelo…. E ‘nvece….niente..!!”

Sbrendola: Dicesi una persona (femmina) che veste con abiti poco adatti, o seppur vestita con abiti di lusso, non ha la "classe" per indossarli.

Sbudellato: E' uguale a sgricilato (vedi) e si può dire di una persona molto fortunata.

Scacchià: Togliere i tralci della vite che non hanno uva (lavoro generalmente svolto nel mese di giugno).

Scamorrita: Costoletta di maiale, generalmente viene chiamata “spuntatura”. Questo termine lo trovo usato quasi solo a Tuscania.

Scanajare: Potrebbe sembrare che la parola scanajare derivi dall'italiano "scanagliare" che significa: tenere un comportamento da canaglia oppure (riflessivo)perdere le abitudini da canaglia; siccome "dare una scanajata" per il tuscanese significa contare o misurare qualcosa in maniera non troppo precisa, molto probabilmente la parola è un termine struppiato dell'italiano "scandagliare" che significa: Misurare con lo scandaglio la profondità delle acque di mari, laghi, fiumi, ecc.; oppure in senso figurativo: cercar di conoscere senza farsi scoprire, mettere alla prova: scandagliare le intenzioni di qualcuno. Anche valutare, controllare con esattezza.

Scapicollo: Un burrone, o qualcosa di scosceso su cui si può cadere e farsi male.

Scarabbozzoloso: Probabilmente deriva scavarozzo, il tuscanese lo usa per indicare una persona piena di bollizziche (vedi).

Scarcia: arbsto che serve per inpaglare le sedie

Scarciato: riferito a sedia che perde la paglia o il fiasco(in tuscanese chiamata scarcia) e che quindi si sta... scarciando o a persona che sta perdendo i capelli (te se sta a scarcia' 'l fiasco..!!)

Scardaone: Insetto.

Scardella: Per il tuscanese significa non accontentarsi mai di decisioni altrui. Non trovo il termine in italiano, se posso azzardare un'ipotesi si può risalire al termine cardine, quindi scardinare e infine scardellare. una porta scardinata non sta in piedi e quindi: non ci sta, come non ci sta chi si scardella.

Scarfagna: Avere la scarfagna significa non avere voglia di fare niente. Da questo termine deriva Scarfagnone.

Scarfagnone: Una persona che non ha voglia di lavorare.

Scaroso: Termine struppiato della più difficile parola “Arteriosclerosi” malattia che colpisce uomini e donne di una certa età e che causa perdita di memoria. Il termine viene anche usato in senso dispregiativo, nei confronti di una persona che, anche non soffrendo di tale malattia si comporta come l’avesse. Frase: “Ciae lo scaroso che te se porta via.”

Scarufare: Rovistare per cercare qualcosa.

Scatizzare: Rimuovere la brace del camino o della stufa a legna, smuovere il fuoco in generale.
Scavarozze: Termine per indicare una strada sconnessa e piena di buche.

Scercare: Questo termine indica qualcosa che esce fuori della misura. E’ usato in diversi modi, frasi: “La botte scerca, si nun l’attuppamo, va di fore tutto ‘l vino”. Oppure: “Domenica, la Chiesa, era talmente piena che, scercava..!”

Scerrare: Contrario dell’italiano serrare (chiudere). Indica mettere in libertà, termine generalmente usato per le bestie. Frase: “Ho scerrato le galline” Il termine non esiste in italiano.

Scesa: Termine troncato dell'italiano discesa.

Schiccara: Per il tuscanese, una cosa molto grande o fuori di misura da perdere la testa. Frasi: “Beve, beve… ciae ‘na schiccara..!” oppure avendo “preso la corrente”: “Quanno ho toccato l’abbaggiù… ho preso ‘na schiccara..!” e ancora: “Ha preso ‘na schiccara pe’ Maria… che nun capisce più niente..!”

Scialare: Frase: "Sciala marito mio che ho cotto n'ovo"; in senso ironico, vuole dire godere ampiamentedi qualcosa.

Scialletta: Sciarpa da mettere intorno al collo.

Sciamannone: Anche se è una parola italiana che ha lo stesso significato che gli diamo noi, e cioè persona disordinata, ho voluto metterla in questo vocabolario, perché in italiano non si usa molto, ma la usiamo invece molto spesso noi.

Sciamercato: Dicesi di una persona che cadendo o sbattendo da qualche parte, si ferisce lasciando dei segni nel corpo.

Sciarpella: Ciabatta. Termine usato anche per dire che un indumento o un oggetto si è notevolmente deformato. Frase: “Quella lì, cià la bocca a sciarpella.”

Sciatto: Dicesi di persona che ha poco cura del proprio aspetto e del vestire.

Scimmia: Nome del nostro più vicino parente. Il tuscanese usa questo termine per indicare una sbornia solenne. Frase: “Beve… beve… ciae ‘na scimmia che te se scarretta..!!”

Sciorinare: Termine italiano che significa: stendere al sole. In tuscanese (ma anche in italiano), questo "stendere al sole" viene spesso usato come "mettere in mostra" e quindi si possono "sciorinare" i propri pregi, le proprie ricchezze,la propria cultura. Se posso esprimere un giudizio..... il tuscanese, sciorina molto spesso....!!!?"

Sciombrare: Il terreno asciugato dal vento solo in superficie. Riferito anche al cielo che tende a schiarire dopo un temporale o dopo un intenso annuvolamento

Sciormente: Tralci di vite secchi.

Sciorno: Trasandato, un tipo che non tiene molto al suo modo di vestire.

Sciorta: E’ senza dubbio il termine struppiato di sciolta; che sta ad indicare (anche) una liquefazione di qualcosa. Avere la sciorta, in tuscanese, significa avere dei disturbi agli intestini, essere in diarrea. Frase: “Co’ la sciorta che ciò….. stò più tempo ‘nde la tazza del cesso…. Che ‘n giro…!” oppure: “Co’ la sciorta che ciò…. Fo’ solo che “scorregge vestite”.

Scirella: Termine che usiamo per indicare un vento fastidioso e freddo. Frase: Stamane tocca a aggruppasse.... che tira 'na scirella...!!"

Sciupinato: Derivante, sicuramente, dal verbo “sciupare” e quindi ridurre qualcosa in condizioni peggiori dell’originale. Uno sciupinato, è colui che non ha cura delle proprie cose, oppure è sciupinato nel vestire, nel pettinarsi ecc.. Frase: Nu’ lo vede quello, come va ‘n giro…?!…. E’ proprio sciupinato..!!”

Sconcassemme: Lo "sconcassemme" era una macchina che serviva per frantumare le pietre fino a farle diventare brecciolino. Usato molto per es. nei motori: "quel Guzzetto pare 'no sconcassemme" oppure per le persone: "da quanno che s'è 'nvecchiato.... è diventato 'no sconcassemme"
Sconocchiare: Essere sconocchiato significa avere le “ossa rotte”, derivante probabilmente dalla punizione che veniva inflitta in passato, legato ad una ruota che girava per un certo periodo, che provocava indolenzimento.

Scorosare:Significa fare il solletico. Non trovo affinità in italiano.+

Scorreggia: Termine volgare per indicare un emissione ariosa degli intestini,. Può essere: rumorosa, vestita (per indicare che nell’emissione, sono fuoriusciti delle feci), puzzolente. Si chiama anche pera. Vedi ancheloffa.

Scorsola: In italiano, buccia. Che può essere di patata o di qualsiasi altro frutto. Il tuscanese lo indica anche come “pelle” umana. Frase: “Quello, è tosto… è de scorsola dura..!!”

Scottino: Era così chiamato un ragazzo che andava ad imparare un mestiere da un artigiano dove non occorreva essere robusti (il barbiere, il sarto, ecc.). Frase: “’Sto fio, gracile com’è …. Mica lo potemo manna’ a portà la callarella….. mannamolo a fa’ lo scottino.”

Scroccare: Usufruire di qualcosa a discapito di un altro. Frase: “Ieri ho scroccato una cena"

Scrociare: Togliere la croce, nello specifico significa picchiare in malo modo. Frase: “Si nun venghe a casa presto, stasera te scrocio"

Scrociolare: Parola quasi sicuramente onomatopeica. Qualcosa che "scrociola" è un oggetto duro (per es. sotto i denti, mentre si mastica) che fa un rumore di scricchiolio (da qui scrociola), può scrociolare anche un pezzo di carta muovendolo con le mani.

Scrofoso: Qualcosa di ruvido

Scucchia: Mento allungato, prominente. (per es. Totò aveva una bella scucchia)

Sculato: riferito a persona particolarmente fortunata al gioco (see proprio sculato..!!)

Sdimiciare: Rompere un’amicizia, un rapporto. Frase: “So’ state tant’anne insieme…. E mo’… se so’ sdimiciate.”

Sdironcinare: Sciogliere.
Sdruccio: Spicchio. Ma è più miratamente riferito allo spicchio della meranguela. Frase: “Ho magnato du’ sdrucce de meranguela, ‘ncora ciò la bocca agra.”

Seconda: Oltre ad indicare la graduatoriadopo la prima, indica generalmente la placenta, cioè quello che esce dopo il feto (prima il feto, seconda la placenta) è un termine che si trova nel vocabolario italiano, ma che non viene più usato. Frase: “S’è magnato pure la seconda de la miccia (vedi). Con il significato che da quanto ha mangiato tutto, avrebbe avuto il coraggio di mangiarsi anche la placenta della mula.

Sega da giro: Può sembrare un sofisticato strumento di taglio, era invece, un “escamotage” dei fagocchi (vedi) di un tempo per verificare se il proprio garzone era sveglio. Il fagocchio mandava il proprio garzone presso un collega per chiedergli se poteva prestargli la sega da giro, il collega, a sua volta, asserendo di averla prestata ad un altro fagocchio, mandava il povero ragazzo da un altro collega e così via fino a fargli fare il giro di tutti ifalegnami di Tuscania. Molti della mia generazione sono andati alla ricerca della sega da giro, ma ciò non gli ha impedito di diventare degli ottimi artigiani.

Sercio: Selce, sasso, pietra o dicesi di qualcuno ignorante, duro di comprendonio: “è tosto come ‘n sercio....”.

Sercio: Selce. Pietra dura usata da secoli, per la pavimentazione delle strade cittadine. Dicesi anche di una persona scarsa de comprendonio (dura a capire). Frase: “Ma che te mette, a parlà con quello…?? E’ ‘n sercio…!!”

Sfardala: Termine usato per indicare una forma di feci abbastanza grande. Frase: “So’ stato al lococomodo (vedi) ho fatto ‘na sfardala…. Che era quase peccato a buttalla..!!”

Sfardo: Termine struppiato di asfalto. (parola suggerita da Romualdo Ruggeri)

Sfordora: Quando si dice: “Eh…! mica è sfordora!”significa che c’è ancora tempo per fare o dire qualcosa

Sfrizzolo: Ciccioli di magro di maiale, residui della liquefazione del grasso (strutto), si usano generalmente per fare la pizza. Pizza co’ le sfrizzele.

Sfrociare: Sfrociare significa intruppare di brutto, scontrare. Frase: "S'è annato a sfrocià co' la machina..."

Sfrondone: Il termine in italiano, si dice sfondone e significa: Errore grossolano, granchio: un discorso pieno di sfondoni. Significa quindi dire una parola parola grossa, o dire una bugia.

Sfulinare: Pulire a fondo la casa, una volta si sfulinava nel periodo pasquale. Si chiama anche sfulinare l’azione di persone che si mettono le dita nel naso per fare pulizia. (Vedi anche stopare)

Sganganare: Sgangherare, rompere, deformare un oggetto. Dicesi anche di persona che a causa di una malattia o di una deformazione si muove in modo strano. Frase: “Checco, da quanno è cascato da la vignarola, è mezzo sganganato”.

Sganganato: Si dice di un oggetto, che è ormai quasi fuori uso, ma si usa più propriamente, nei confronti di una persona che ha difetti fisici.

Sgargannellato: Sgarganelleto (per es.) dalle risate, significa ridere a crepapelle.

Sgarufare:il movimento fatto da un animale con il muso o con le zampe anteriori, per cercare qualcosa smuovendo il terreno. Si usava anche per indicare qualcuno che cercava qualcosa frugando tra le cose soprastanti (es: scarufare in un cassetto)

Sgavicchiato: Dicesi di una porta o altro mobile le cui cerniere o altri serramenti sono poco funzionali. Dicesi anche di persona che a causa di una fatica il giorno dopo ha dei dolori muscolari o ossei.

Sghescia: Il termine è usato per dire che si ha fame discreta. Frase: “Da ieri sera che nun magno… m’è venuta ‘na sghescia…??!!”

Sgommarare: In italiano: sgomberare. In tuscanese è un termine generalmente usato per dire che si è cambiato casa oppure per dire ad una persona di togliersi dai piedi. Frase: “vede de sgommarà!”

Sgommarello: Come la ramina è un attrezzo della cucina per prendere il brodo o raccogliere i liquidi.
Sgrasciare: Rubare, ma forse meglio truffare, un commerciante che vende la sua merce a prezzi superiori a quelli di mercato, è uno "Sgrasciatore".

Sgricilato: Senza gricile. Dicesi di persona molto fortunata. Frase: “Quello ha fatto ‘n terno al lotto..è proprio sgricilato..!” O dicesi, al femminile, di donna che l’ha data a le paesane e le forestiere. Frase: Quella, pare ‘na santarella, ‘nvece m’hanno detto che è ‘na sgricilata..!” Vedi anche .

Sguardolare: Deformare un oggetto da renderlo inutilizzabile. Es. Scarpa sguardolata (che si è bucata la suola o si è staccata). Donna sguardolata (femmina di malaffare che si presta con tutti, lo sguardolare si riferisce alla vagina che, per il suo largo uso, è deformata).

Sguillare: Scivolare. Frase: “iere la mi’ moje, ha lavato per terra, e so’ sguillato.”

Si fregato tu e ‘l medico de Chia: Una frase che si diceva a qualcuno credulone che aveva sbagliato credendo di essere nel giusto.

Simenta: Deriva indubbiamente da “sementare”, gettare i semi. La Simenta (generalmente del grano) è l’operazione di seminare il terreno.

Sinale:In italiano è il grembiule ma si poteva anche usare il termine zinàle che era: grembiale con pettorina usato da artigiani o da donne per i lavori domestici, oppure drappo con cui vengono nascosti i vuoti in una scena teatrale. Da Zinale a Sinale il passo è stato breve.

Sinfasò: è sicuramente un “francesismo” e deriva da: Sans façon (tradotto in italiano: Senza modo) quindi, per es. “Vestire alla sinfasò” significa mettersi degli abiti, così come capita, senza troppo guardare ai colori o alla moda,.

Sintantè: Parola forse derivante da: “se tanto è.??”, “dal momento che..” “poiché..” Il tuscanese la usa in molte occasioni facendola precedere ad una frasecon significato contrario a quanto ironicamente si afferma. Es. “Nu’ studia’, va sempre ‘n giro, sintanté see bravo..!!

Smandrappato: Probabilmente la parola deriva da drappo che è un tessuto pregiato, anticamente per lo più, in seta. Smandrappato può significare un drappo rotto, a brandelli e da qui, una persona persona mal vestita sdrucinata. il femminile smandrappata è rivolto alle donne di poca moralità che hanno rapporti con più uomini tanto che generalmente si dice la frase: "'Sto fio.... de 'sta smandrappata...!!"

Smoccolare: Lamentarsi, mandare imprecazioni, bestemmiare.

Soatto: Specie di cuoio, del quale si fanno le cavezze ai buoi.

Sorbare: Picchiare

Sorbo: Pianta della sorba, termine usato anche in italiano. Oltre al termine indicato il tuscanese lo usa per indicare un rapporto sessuale. Frase: Iere me so’ fatto ‘na sorba, che era ‘n pezzo che l’evo da fa.”

Sorca: Oltre alla femmina del sorcio e all'organo sessuale femminile, si dice sorca il dolce che si portava a S. Pietro il lunedì di Pasqua. Era un dolce fatto con gli avanzi della pasta della Pizza tradizionale,aveva forma ovoidale e conteneva un uovo sodo al centro e due chicchi di pepe che simulavano gli occhi; questa forma rassomigliava ad un topo e da qui il termine sorca. Frase: "Annamo a roppe la sorca a S. Pietro"

Spaccaculo: Gioco che si faceva da ragazzi con i cocomeri. Si metteva un cocomero al centro della via, si prendeva la rincorsa e si doveva colpire il cocomero con il sedere per spaccarlo. Spesso e volentieri, quando non si prendeva il cocomero, si finiva sui selci, facendosi male; da qui il termine spaccaculo.

Spaccallocchie: Graminacea dei gen. Bromus, Gaudinia, Hordeum, ecc., e in particolare del Bromus sterilis, che posseggono spighette provviste di reste o di peli rigidi e pungenti, capaci di attraversare le tele dei sacchi e talvolta di penetrare sotto l'epitelio boccale degli erbivori, con conseguenze anche gravi.

Spaccetto: Piccola faccenda, servizietto.

Sparacina: Spago che si avvolgeva intorno alla perazzola (vedi) per lanciarla e farla girare.

Spenteca: Termine struppiato di spinta

Spianatora: Tavola di legno rettangolare, delle dimensioni di circa 80 x 60 cm adibita alla stesura della LANSAGNA (vd.) ad opera dellemassaie tramitel'aiuto del LANSAGNOLO (vd.)

Spito: Arnese del camino, di metallo, stretto,lungo e con punta, per infilzarvi carne o salcicce da fare alla brace.

Spoltracciato: Il cavallo, quando si sdraia per terra sulla schiena e si agita si spoltraccia. Si dice anche di una persona, che se ne sta tranquillamente seduto scompostamente in una poltrona o altro.

Spozzarato: Senza pozzo. La parola viene generalmente usata una persona che mangia molto e il verbo che gli si appropria e “divorare”. Frase: “Magna come se deve, nun fa’ lo spozzarato.

Sprungiolare: Termine tuscanese per indicare una persona che, magari per farsi notare, cerca di parlare bene “italianizzando” le parole in dialetto, facendo, quindi, una confusione enorme e rendendosi ridicola. Frase: “Quella, da quann’è che sta a Roma …. Mo’ s’è messa pure a sprungiola’.”

Staro: termine struppiato di Staio recipiente, col quale si misurano grano, biade, e simili. Lat. sextarius.

Stazzo: E’ generalmente un luogo umido, fangoso in disordine.

Stizzato: La stizza, in italiano significa avere dell'ira nei confronti di qualcuno, in tuscanese, "stizzato" è come "sdimiciato" (non avere più amicizia) quindi significa rompere i rapporti con qualcuno.

Stollo: Lungo bastone che serviva come sotegno o trave dei fienili, dicesi anche di una persona alta e magra.

Stopare: Mettersi le dita nel naso per togliere il muco secco. Frase: “Che fae..? Te stope…? Zozzo..!”

Stoppa: Guarnizione usata dagli idraulici e gioco dei ragazzi.

Stotarare: Togliere i cicchi del mais dalla pannocchia (totoro).

Straccale: Bretelle per reggere i calzoni.

Stracce: Può anche essere il plurale di straccio, ma è anche usato davanti ad un offesa del tipo: “Che stracce de brisombolo..!”, “Che stracce de fatte..!”

Stracciabracare: Termine derivanteda una pianta che, a causa delle sue spine che si attaccano agli indumenti, ne è difficile il distacco, il quale, a volta ne causa la stracciatura, trattandosi generalmente di calzoni, da qui il termine “braca”.

Strada Maestra: A Tuscania, è via Cavour, che da piazza Mazzini (per me dovrebbe essere piazza S. Marco) porta a piazza Matteotti, è chiamata così probabilmente perché è la via (maestra) che porta a piazza Basile dove c'è il Municipio.

Strangùione: Stomaco in disordine. Frase: “ciò ‘na fame che me so’ venute le strangùione.

Straveria: Fare una straveria significa fare dei capricci o qualche azione non conforme.

Striscia: Simile al termine capezzagna (vedi) ma che indica un percorso più breve.

Strolicare: Verbo derivante da “astrologare”, quindi fantasticare, fare previsioni secondo gli astri. Noi lo usiamo come verbo di “inventarsi qualcosa”, devo dire, a proposito, che i nostri avi, avevano già capito, al tempo, che, chi fa previsioni, si inventa, e quindi non dà certezza, solo illusioni. Frase: “Quanno nun sapevo più che fa’…… me so’ strolicato ‘na cosa….. che ha risolto tutto.”

Stroncicone: Ramo scomodo o erba infestante. Molti mi hanno suggerito che si tratta anche di una masturbazione maschile.

Strucione: dal verbo italiano Strusciare, ossia sfregare contro una superficie o un’altro oggetto camminare a "strucione" significa andare non tenendo conto che strusciando ci si può sporcare.
Struffaje: Sono tutti quegli oggetti, che generalmente non servono a niente e che sono di intralcio alla vita quotidiana.

Struppiare: Il termine deriva da Storpio, significato di qualcosa che non ha più l’aspetto originale, può essere struppiato un oggettouna frase o una persona. Frase “Ma che see struppio!”

Strutto: Il termine, usato in italiano e in tuscaneseper indicare il grasso di maiale, è usato dal tuscanese anche al posto di “istruito” (naturalmente, come molte parole, struppiato). Frase: “Freghete... ‘lle see... strutto...!!”

Succhiarote:Termine usato in campo ciclistico per dire di una persona che, inevitabilmente, è sempre dietro a qualcuno.

Svacare: Togliere i chicchi di un frutto. E’ anche un termine usato per dire che, nonostante tutto, la persona ha capito. Frase:“me tocca sta’ attento, a anna’ con quella… che me sa che la mi’ moje ha svacato.”

Sventola: in italiano: arnese in forma di rustico ventaglio con cui si fa vento, specialmente per ravvivare il fuoco. Da noi si faceva con le penne di gallina. Ho inserito anche questo termine perché il tuscanese chiama sventola anche un rapporto sessuale fuori dell'ordinario. Frase: "ieri sera ho fatto 'na sventola, che la mi' moje se la ricorda pe' 'n bel pezzo". Oppure chiama sventola una ragazza bella e formosa. Frase: " hae visto che sventola che è passata...??" Oppure si usa per dire una cosa esagerata per es.: "m'ha portato.... 'na sventola de conto...??!!"

Sventolo: riferito a persona di statura e di conformazione fisica piuttosto minute, in senso di sfottò ( va che ...sventolo che è quello)

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