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Madera raccontava che da bambina aveva avuto il desiderio di entrare in un monastero, ma in un monastero di clausura, dove la regola fosse rigida, e aveva scelto il Carmelo, affascinata com'era di Santa Teresa del Bambin Gesù.forse fu la lettura di di un'anima a conquistare Madera, quando, ancora giovinetta, era tutta bramosa di darsi a Dio. scelto il Carmelo perché era un ordine monastico rigoroso, dove vigeva una dura clausura, perché - come diceva Santa Teresa d'Avila - un monastero senza clausura mi pare che sia molto pericoloso, perché per quelle che vogliono vivere rilassate serve più di strada all'inferno che di rimedio alla loro debolezza e sono di intralcio alle altre.
il Signore aveva deciso altrimenti, tanto è vero che quando compì i diciotto anni, età da lei stabilita per fare il grande passo, si ammalò e così vide sfumare il suo più grande desiderio. Però sappiamo che la sua stanza divenne una cella e quando, sola, dopo il terremoto, andò ad abitare la sua vecchia casa ristrutturata, a chi veniva a trovarla diceva, scherzando, che quella era il suo monastero.
'età di diciassette anni, dopo aver fatto gli esercizi nell'ottobre del 1941, predicati da don Vincenzo Bonaventura Medori, nel convento delle Clarisse, annota alla data del 19 novembre:
“ Mi hanno detto che potevo fare la consacrazione a Gesù il giorno della festa di Cristo Re e l'ho compiuta dopo aver fatto la santa comunione.
Io, Madera, dono e consacro al Sacratissimo Cuore di nostro Signore Gesù Cristo la mia persona, la mia vita, le mie intenzioni, i miei dolori e le mie pene per dedicarmi in avvenire alla sua adorazione e glorificazione. Risolvo in modo fermo e irrevocabile di appartenere a Lui solo, interamente, di non agire che per suo amore e di rinunciare risolutamente a tutto ciò che potrebbe in qualche maniera disgustare questo Cuore divino.
Perciò, o Cuore santissimo del mio Gesù, ti eleggo l'unico oggetto del mio amore, il protettore della mia vita, la salvaguardia della mia salute, come il sostegno della mia debolezza e il riparatore di tutte le mancanze della mia vita. O Cuore sacratissimo, ricco di indulgenza e di bontà, sii anche il mio rifugio nell'ora della mia morte; la mia giustificazione dinanzi a Dio Padre e storna da me il castigo della sua giusta indignazione. O Cuore amoroso, in Te pongo tutta la mia fiducia. Temo tutto dalla mia malizia, ma anche spero tutto dalla tua bontà. Distruggi dunque in me tutto ciò che potrebbe spiacerti o resisterti. Possa il tuo puro amore imprimersi così profondamente nel mio povero cuore che io non possa dimenticarti giammai, né da Te separarmi. Cuore divino, Ti scongiuro in nome dell'infinita tua bontà fa' che il mio cuore sia nel tuo cuore profondamente scolpito, perché è nel tuo santo servizio che voglio vivere ed in te Morire. Così sia.
( E in calce a questa preghiera abbiamo trovato scritto a matita: quaranta anni che dico tutti i giorni questa preghiera)
Nel giugno del 1946 ebbe dal Padre Spirituale il permesso di fare il voto di castità fino al Santo Natale. Voto che poi rinnoverà ogni anno a Natale. E così scriveva nel giorno della festa del Sacro Cuore:
Voto di castità fino al Santo Natale. Obbliga il voto la purezza di tutti i sensi. Quello che non è peccato non lo è nemmeno qui. Se si pecca, è sacrilegio.
Oggi 28 giugno, festa del Sacro Cuore di Gesù. Formula per il voto di castità. (Rinnovato l'8/6/1956)
Cuore SS. Di Gesù, Tu prediligi le anime giovanili e alla domanda: “Buon Maestro, che farò per acquistare la vita eterna?” Rispondevi: “ Tu conosci i miei comandamenti. Osservali!” Anch'io sono il giovane del vangelo; per tua bontà ho potuto rispondere: “Dalla mia giovinezza ho osservato tutto questo, che cosa mi manca ancora? Perché se anche qualche nube avesse offuscato il mio amato, nella tua misericordiosa compassione hai perdonato le mie colpe e con la tua grazia sono riuscita ad osservare i tuoi comandamenti.
Da tempo mi sembra che dall'altare mi guardi con il medesimo sguardo di compiacenza con cui osservavi il giovane del vangelo e mi ripeta: Ti manca una cosa. Finora hai osservato i miei precetti, ora segui i miei consigli.” Ho riflettuto con ponderata prudenza a questo tuo delicato invito ed ora col permesso del mio confessore sono lieta di fare con santo trasporto di gioia al cospetto della Triade sacrosanta, di Maria SS., di San Giuseppe, santa Gemma e santa Teresa e di tutti i santi del cielo il voto di castità per sei mesi fino al Santo Natale (Nel 1956 scriverà: per tutta la vita).Degnati, o Gesù, di accettare questa umile offerta come un atto di adorazione alla tua suprema Maestà, di ringraziamento per tutte le grazie ricevute e in particolare per avermi fatto comprendere ciò che non a tutti è concesso capire: riparare le gravi colpe che si commettono contro la purezza specialmente dalle giovani e pregare che mi ottenga gli aiuti necessari per essere angelicamente pura nei pensieri, negli affetti nele farmi apostola di questa bella virtù in mezzo alla gente.
Il giorno 8 dicembre del 1949, nel giorno della Immacolata Concezione offriva la sua vita a Gesù per mezzo della Madonna.
Ho offerto a Gesù la mia vita per mezzo della Madonna.
O Madre Immacolata oggi ti faccio l'offerta della mia vita affinché Tu la dia Gesù. Ti prego, però, di prepararmi in modo degno nel continuo atto di amore in modo che dopo i meriti di Gesù e i tuoi questa mia offerta valga a far trionfare il regno di Gesù mediante l'Anno Santo e santifichi tutti i sacerdoti. Madre mia fiducia mia. Rinnovo l'offerta della verginità e del cuore e ti prometto di stare unita quasi ininterrottamente con Gesù. Aiutami tanto a fare presto.
L'11 febbraio del 1954, anno Mariano, nella festa della Madonna di Lourdes faceva il voto di obbedienza che rinnoverà il primo gennaio dell'anno successivo:
1 gennaio - Rinnovo il voto di verginità e di obbedienza per un anno
E nel Lunedì di Pasqua del 1956 annota:
Don Leopardo(il suo padre spirituale) ha dato il permesso di fare il voto di verginità per tutta la vita
E l'8 giugno:
Oggi, 8 giugno, festa del Sacro Cuore, ho fatto il voto di verginità per tutta la vita. Che gioia! Ora sì che mi sembra di essere tutta di Gesù; sento che questo voto ha rinsaldato il mio amore e che una nuova fase di vita spirituale si apre. Non vorrei tradirlo nemmeno nelle piccole cose, vorrei consolarlo, vorrei amarlo come nessuno lo ha amato.
La Madonna, che mi ha presentato a Gesù, mi aiuterà a farlo contento. Sono la sua piccola sposa, mi ci sento e ormai non mi debbo preoccupare più di nulla; penserà a tutto Lui. Io debbo solo amare.
Il 20 gennaio del 1966: è bello essere consacrata a Dio. Sentirsi cosa sua, avere la certezza del suo amore, della sua Provvidenza, della sua presenza come cosa che gli appartiene e che gelosamente protegge. Quante volte ho potuto sperimentare e toccare con mano questo fatto. Come ha saputo difendermi, prima da me stessa, poi da quelli che, sia pure con buone intenzioni, cercavano di prendermi, di distogliermi da questa unione intima e profonda, da questo distacco totale dalla creatura, che trova ragione di amore solo dopo di averlo fatto passare in Lui. Dio è veramente un Dio geloso - come dice la Sacra Scrittura - Se così non fosse, povera piccola creatura chiamata ad altezze così grandi e legata dai lacci umani che la trattengono alla terra; prima di conoscere a fondo l'amore di Dio, si troverebbe perduta nei suoi stessi simili. Per questo solo la gelosia di Dio circuisce l'anima fino ad isolarla anche materialmente, fino a non farla avvicinare con interventi piccoli, ma straordinari. Difatti in un periodo della mia vita avevo la mistica sensazione di stare in un castello e lì ero la regina: Dio era con me, ma nessuno poteva entrare dal di fuori se Lui non abbassava il ponte levatoio: ho veduto l'impotenza quasi straordinaria che li tratteneva, benché lo desiderassero tanto di venirmi a trovare. Questa è stata la mia salvezza: solo questa premura mi ha fatto rimanere solo sua. Veramente ciò che c'è in me di bello Dio l'ha fatto, l'ha fatto Lui, come un artista che può veramente compiacersi di ciò che ha tratto dal mezzo. Io do a Lui quello che Lui prima ha dato a me. Quindi consacrarsi a Dio non è dare, quanto ricevere; non è rinuncia, ma partecipazione al suo infinito amore; è rinunciare a tutti per ricevere tutto, centuplicato.
E a proposito della verginità annotava il 6 febbraio del 1966:
Beati i puri di cuore perché vedranno Dio.la conoscenza intima del Signore, per godere del suo amore è necessaria una purezza grande, quasi eroica che elimini ogni pensiero, ogni desiderio, che mortifichi, per quanto è possibile, i nostri istinti, poiché avvicinarci a questa purezza irraggiungibile, a questo Essere Supremo, del quale ogni umana comprensione di perfezione dà solo una pallida idea, è cosa estremamente ardua; la creatura deve per necessità superarsi, divinizzarsi, liberarsi dalla carne, che è l'ostacolo maggiore, poiché adattarsi ad essa (carne) è compromettere tutte le altre virtù, perché l'impurità è superbia, è egoismo, è perdita di fede, è annebbiamento della mente e fa perdere anche il contatto intellettivo con Dio; sbarra perciò la via alla perfezione, avviando l'anima alla rovina
L'anima che s'è votata a Dio, che ha fatto un voto deve rimanere fedele agli impegni presi. E il 15 febbraio 1966 ribadiva il concetto della fedeltà.
Bisogna essere fedeli a tutto ciò che si è promesso e soprattutto alle piccole cose.
Io spesso ho modo di dire: “sono fedele per natura e per grazia”. Sempre infatti ho cercato di non mancare di parola con il Signore. Certo, però, che se ciò fosse stato rispettato in tutta la sua integrità a quest'ora sarei perfetta; però mi sforzo, perché mi piace tanto essere fedele in tutto: dalle pratiche di pietà, seppure fatte male, ai propositi, fatti nelle varie circostanze; alla linea di condotta che mi sono proposta. E tutto questo si estende anche nei rapporti con il prossimo: per quanto posso mantengo e rimango fedele agli impegni presi e all'affetto che gli porto. E ho notato che questo avviene in me più per grazia che per natura.