Madera Brannetti


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Padre Adalberto

Nel mese di marzo del 1966 si tennero a Tuscania le sante missioni predicate dai Padri passionisti. Uno dei padri predicatori era P. Adalberto Cerusico, il quale, quando si trattò di andare a fare visita ai malati e gli fecero i nomi di alcune signore che erano malate da tempo, scelse di andare prima da Madera.
A Madera disse che quest'incontro lo aveva presagito da tempo e che forse era stato invitato a predicare le missioni a Tuscania proprio per poter incontrare lei.
Alla fine del colloquio si fece dare una agenda e nella pagina del 17 marzo scrisse quanto segue:

Mihi vivere Christus est
Amo Christumio
Vivo io?No, non più io
Ma è Gesù che vive in me!

Ti assicuro nel nome di Dio che sei la prediletta di Gesù. Gesù ti ama. Ti ama, ti ama e vive in te, vive con te e tu vivi in Lui.
Gioa e sorriso, pace e bene, fiori e frutti dell'amore che vivi perché il tuo programma, la tua missione e solo Amore. Amore! Ama, ama, ama molto nella libertà dei figli di Dio, ama nel sorriso, ama nella tua immolazione, felice perché Gesù è felice in te e di te.
Il campo della tua attività amorosa si estende fin dove si estende l'Amore. Tu vivi in Gesù e Gesù vive in te. Quindi ti assicuro sia per il tuo passato, per il presente e sia per il futuro che nel tuo stato interiore ed esteriore tutto è divino, perché in te tutto è amore. Tu vivi nel cuore di Gesù, perché il cuore di Gesù è in te.
Sì, e qui dove vivi e sei e operi è amore, tutto è amore. Solo amore, sempre amore. Qui ove sei, anche se soffri aridità e abbandono, l'anima tua si unisce sempre più al tuo diletto e nel tuo sconfinato abbandono e trionfa nel tuo proprio annientamento.
La Madonna ti benedica e ti benedica ogni volta che palpiti di Gesù e il tuo palpito per Gesù è incessante. Confermo quanto ti ho detto a voce, benedico Gesù d'avermi condotto qui. Prega per me povero povero e ti benedico anch'io in Maria con il cuore di Gesù.
Padre Adalberto dell'AddolorataNoviziato - Orbetello (Grosseto)
marzo 1966


E di seguito allo scritto da Padre Cerusico cosi Madera annotava:
Oggi 17 marzo ho avuto una profonda gioia spirituale: è venuto il padre delle sante missioni. Ha capito perfettamente la mia anima. Mi ha assicurato in coscienza che è Dio che mi ha guidato sempre e mi guida, perché la mia anima ha la sua impronta inconfondibile. Mi ama tanto, così tanto che il padre è convinto che perfino queste missioni l'ha predicate, affinché l'anima sua si incontrasse con la mia, difatti fino ad oggi aspettava, senza sapere nulla, questo incontro ed ora sente che è stato esaudito.
Serena in tutto; amare il prossimo senza ombra di paura, poiché la fonte da cui scaturisce è Lui, perciò non lo dimostrerò mai abbastanza; non fare caso a ciò che sento: non è nulla. Dei miei peccati e difetti il Signore ne ride come un padre ride nel figlio diletto di qualche capriccio. Dice che vivrò ancora per dare questa testimonianza dell'amore di Dio, perché in me si veda, poi perché debbo mettere in pratica la mia vocazione (sempre d'amore) verso il prossimo. Mi ha assicurato che oramai io prendo parte a tutta la sua vita apostolica e qualora avessi bisogno, lo debbo o informare per lettera, oppure chiamarlo, poiché anche se stesse al Polo Nord correrebbe perché se io avessi questo desiderio lui avrebbe la certezza che Gesù lo vuole e vuole accontentarmi. Dice che debbo chiedergli tutto al Signore, perché mi accontenterà sempre, perché quello che lui mi porta è un amore particolarmente straordinario. Ha detto che non mi debbo meravigliare se avrò delle grazie mistiche. La pace dovrà farmi riconoscere che viene tutto da Gesù. Gioire anche delle attestazioni sia di stima che di affetto, perché siccome è contento Gesù, debbo esserlo anche io.mia anima è felice, perché essendo nell'amore sono già nell'eternità, Pregare per lui affinché diventi santo, gran santo e muoia martire proprio con lo spargimento di sangue, come attestato di ciò che ha sempre esposto al suo apostolato.

Il 28 settembre Padre Adalberto era tornato a trovarla e l'aveva confessata.

(Padre Adalberto è venuto a confessarmi e m'ha dato l'assoluzione di tutta la vita)
Gesù è in me operante: come glorificazione del Padre; con il mio apostolato, quello visibile e l'altro immenso; nella sofferenza, uniformandomi a Gesù.
Tutto bene; debbo continuare così. Verso le anime debbo dimostrare loro l'amore senza ombra di paura, mai. Forte nelle convinzioni, qualunque sia la reazione di mio padre o di altri. E' una prova; il demonio si scatena anche così, perciò tranquilla.
Più carità con l'umanità di Madera, niente nello stato spirituale in cui mi trovo, può contaminarmi; fare tutto nella piena libertà senza paura della reazione di chicchessia.
Profumo di Gesù, va bene. Niente paura se le anime, attratte dal profumo della rosa, si avvicinano sempre di più ad aspirarlo.
Bene il buio, risucchia tutto il mio, per far rimanere Lui solo.
Come si vede da queste note lo scopo di tutta la vita, il programma di santificazione che perseguiva Madera era basato solo ed esclusivamente sull'amore di Dio. Dio è amore- diceva spesso. - E il rapporto che noi dobbiamo avere con Dio deve essere un rapporto basato sull'amore e non sul timore. Se noi dovessimo obbedire alla legge di Dio solamente per il timore di offenderlo e non per l'amore che gliportiamo il nostro comportamento sarebbe un comportamento di servi e non di figli.
Il 15 settembre del 1972 era venuto di nuovo a trovarla Padre Adalberto.

E' venuto padre Adalberto. M'ha dato l'assoluzione generale
Prima di andare via il padre si fece dare l'agenda da Madera e vi annotò di suo pugno quanto segue:

(scritto di pugno da p. Adalberto)
Ave, Mater Dei.
Madera carissima nel mio Gesù.
Ti scrivo dinanzi all'adorato Gesù, quanto Lui stesso, nella luce del suo palpitante cuore, mi fa vedere della tua anima.
Figlia mia sei veramente il suo cielo quaggiù, il suoin terra. In te il nostro diletto Gesù trova tutte lecompiacenze, le sue gioie infinite.
Non ti direi così se non fosse Lui stesso a manifestarsi così compiacente e gioioso di questo suo personale attestato d'amore per te.
Ti tiene e ti porta nel suo cuore adorato. Ti guarda con tenerezza di Uomo Dio. Ti custodisce con l'infinita sua delicatezza amorosa; Lui è - soltanto Lui - capace d'amarti cosìsuo cuore si riposa nel tuo cuore. E il suo amore infinito per il Padre, per la Chiesa, per la Madre San.ma e peranime ti penetra, ti pervade, ti illumina, ti infiamma, ti trasforma e ti identifica tutta: anima e corpo, mente e cuore, pensiero e volontà a Lui solo, Gesù.
Il suo sorriso è il tuo sorriso incessante; figlia, ti giuro in nome di Dio.
(quindi nella forma più solenne) la perfetta verità di questo che ora ti sto riferendoti davanti a Lui personalmente e sotto l'ineffabile splendore del suo cuore e della tua irradiazione luminosa che emani in lui, per Lui, con Lui.
Prosegui così, o prediletta, cara del mio Diletto. Tutto il tuo programma è: Amore. Tutto lo scopo della tua esistenza è: Amare! Amare l'Amore, Amare con amore, Amare per amore. Amare nell'Amore.
Non ci sono complicazioni o tortuosità nelle vie in cui ti conduce per mano il tuo Condottiero, il tuo Maestro, il tuo Adorato, il tuo Sposo, il tuo Tutto: Gesù. Sono i sentieri fioriti dell'amore, sentieri tutti nascosti nel suo cuore. Qui nel suo cuore, ove sei e vivi,
Tutto è amore!
Solo amore!
Sempre amore!
Qui in tutto si respira tenerezza, umiltà, dolcezza, fortezza, ardore, entusiasmo, gioia, martirio, felicità, armonia, zelo, sete d'amore perfetta, immolazione costante.

E tutto si respira da te:
con semplicità di bambina
con prudenza di adulta,
con libertà di figlia,
con intimità di sposa,
con espansività di mamma,
con gioiosità di confermata,
dall'amore, per l'amore, nell'amore!

La sua volontà santissima fu, è e sarà sempre il cibo della tua anima; la luce della tua vita, il sorriso della tua immolazione…nella salutare infermità che l'Amore eterno ideò e creò per te.
Madera cara in corde Matris, ti sono e ti sarò sempre vicino con la Madonna S.ma. Resta con me come io resto con te. In paradiso saremo insieme a cantare e glorificare l'Eterno Amore che per Mariam
, in Gesù ha fatto in noi cose grandi…Dio solo!
Intanto in questi pochi giorni che ancora ci restano quaggiù, la nostra unione d'anima sia al suo massimo fulgore in una unione di carità, di fede, di sacrificio IN UNITA' IMMACOLATA, in
ù e con Gesù
La mia attività sacerdotale si corona con la tua partecipazione reale: ove sono io ed opero sei e operi tu pure, in gloria et laudem Dei, ed ove sei tu (vale a dire sul tuo trono di regina=la croce; sulla cattedra di maestro=la croce; sull'altare d'immolazione=la tua e Sua croce) ivi sono io; e prego e parlo, gioisco, soffro ed amo con te. Sempre con te Uni con Maria e con Gesù.
Se tu lo vorrai e gradirai, ogni sera (finché non sarai
ù dinanzi al trono dell'Eterno) nel momento che a te piacerà (portato dalla Madonna) verrò spiritualmente, ma realmente. Vicino a te, mi siederò accanto a te per DARTI LA S. ASSOLUZIONE. Ogni sera ti assolverò, ti parlerò intimamente alla tua anima e ti benedirò con la benedizione della Madre Sant.ma.
A Dio solo ogni onore e gloria
alla Madonna ogni gioia materna
A te ogni consolazione del cielo.
E a me, povero povero, tutta la dolce umiliazione di misero e ingrato servo inutile.
Madera cara, esulta sempre! Ti benedico.
“in nome e volontà della nostra carissima Madre” la sua benedizione scenda sopra di te. Cosi sia.
corde Matris aff.mo P. Adalberto Cerusico, passionista

( P. Adalberto in questa occasione le aveva regalato una corona del rosario che in certi momenti emanava un intenso odore di rose. Ed era una corona nera, comune, e di questo fatto, che noi abbiamo potuto constatare, ne possiamo dare fedele testimonianza).
Il 27 settembre del 1974 il Padre Adalberto le inviò una lettera:

Madera, piccola sposa del tuo adorato Gesù.'Amore! Ecco tutto in te…perché è Lui solo, Gesù, a vivere in te, con te e per tuo mezzo continua lui, Lui - il tuo Gesù - a salvare anime ed anime. Credi, o figlia mia, credi a questo amore che Gesù ha per te. Tu sei sua, sei l'assimilata al tuo sposo. Sei tu la sua delizia, la luce dei suoi occhi velati di pianto e di sangue. Sì! sei tu la sua luce, perché sei il suo amore…sei tu il suo respiro, il suo palpito e il suo cielo quaggiù. Madera cara, in tanto sei così cara al tuo Gesù, in quanto sei quel nulla così immenso che tanto ti fa penare. Gesù ti ama e tu lo ami; e io ti benedico e ti confermo nel nome di Dio tutto questo che ti ho detto nella luce del suo amore.
Padre Adalberto

Nel 1977, il Padre Adalberto, ormai malato, non poteva più muoversi liberamente. Alcuni figli spirituali di Valentano erano andati a prelevarlo da Nettuno, dove si trovava nel convento dei Padri passionisti adiacente al Santuario dedicato a Santa Maria Goretti. Prima di raggiungere Valentano aveva voluto far visita a Madera. E anche il 15 giugno, dopo aver parlato a lungo con Madera, volle scrivere di suo pugno sulla agenda di lei come una specie di messaggio:

Ave Maria, Mater Dei e Mater ecclesiae.
Madera cara in Gesù,
Ti confermo nel nome sacrosanto di Dio e della Santissima Vergine Maria quanto ti ho detto in questo nostro sacro e indimenticabile colloquio e cioè sei in Dio; tutta luce; sei in Gesù adorato: tutto amore. Sì! Gesù trova e gode in te tute le sue più divine compiacenze.
prosegui, o figlioletta cara, prosegui a regolarti così come stai procedendo nella vera e somma serenità, libertà di spirito e totale sicurezza d'anima per qualsiasi problema che ti sorgesse o ti dovesse tenere preoccupata e forse anche angosciata ed abbattuta. Oh, figliola mia, mamma tua è in paradiso!
Quale gloria, quale gaudio! La Santa Trinità l'inonda di gioia per due ragioni: una per la tua assimilazione a Gesù sofferente, l'altra ragione è per l'amore immenso e materno che aveva per te.
Ti benedico. P. Adalberto dell'Addolorata.'
'8 novembre del 1978 P. Adalberto le scriveva:

Ave Mater Dei
Madera cara in Gesù, il mio e tuo adorato Gesù ti possiede tutta completamente. Anche quei timori, che a volte ti prendono, sono tutti baci dell'adorato Gesù, a te, che ti tiene a sé assimilata e identificata. Come non v'è discepolo sopra il maestro, così non sarà mai che l'amore di Gesù ti esenti da questa particolare identificazione ai timori della morte ecc. Ma allora, o figlia, sii felice più che mai in Gesù, di Gesù, con Gesù, che è e sarà sempre felice in Madera e con Madera. Vivi così che è ottimo il tuo stato interiore.
Ti benedico.
Aff.mo P. Adalberto.

!l 13 ottobre del 1984, giorno del suo 60° compleanno Madera annotava nella sua agenda:

Ha telefonato P. Adalberto da San Martino al Cimino

Sii contenta, felice. Gesù ti ama tanto ed è tanto contento di te. Va' avanti con la tua semplicità e stai contenta. Non dare importanza alle chiacchiere; tu fai bene quello che fai; continua come sempre. Gesù vuole stare con te nella sofferenza.benedico e prego tanto per te.

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Rportiamo qui a conclusione di quanto abbiamo detto di Madera ciò che lei scrisse il 16 febbraio del 1985 e che sembra un po' la conclusione e l'esame di tutta la sua vita, che ella divide in tre tappe:
Ho veduto per un attimo con chiarezza e semplicità tutta la mia vita spirituale, o meglio le tappe decisive attraverso le quali il Signore mi ha guidato con il suo diretto intervento.
Prima tappa. - A 14 anni mi sono incontrata con l'umanità di Gesù, è stato un colpo di fulmine. Consacrazione; anni di ricerca e conoscenza attraverso letture, soprattutto del vangelo; direzione spirituale; attenzione massima ad ogni predica, ad ogni conferenza, e poi vita di unione intima, affettiva, generosa, gioiosa, travolgente con Lui. Sono stati anni veramente spesi alla conoscenza e alla identificazione in Lui; la mia preoccupazione era di assomigliare a Lui il più possibile e fare quello che più Gli avrebbe fatto piacere.
Seconda tappa - Benché il fuoco che avevo dentro avrebbe voluto arrivare a tutte le anime che avvicinavo, per un certo numero di anni spandevo questo ardore a tutti. La giovinezza, che pur nella malattia era rimasta così intatta e serena, conquistava le persone, che avvicinavo, al Signore: almeno per un certo periodo, poi ritornavano al loro tran tran. E' stato un periodo in cui Dio mi ha protetto con grande cura, poiché non tutte le anime lasciava che mi avvicinassero; alcune addirittura, anche se volevano, non potevano: ho avuto il riscontro in parecchie e serie occasioni. Poi dopo questa lunga (diciamo) preparazione all'apostolato, avallata, anzi incoraggiata, dai vari sacerdoti, quali mons. Brizi, padre Cerusico, padre Stefano e altri occasionali, ma non meno validi, Gesù ha voluto che prendessi cura di certe anime che avevano il desiderio di conoscerLo e amarLo. Ho inteso veramente la nascita in me della loro anima; nascita sofferta, scaturita dal mio amore grande per il Signore, che, unito al Suo in una fusione di gioia e sofferenza insieme, mi faceva accollare tutto il bene e il male che era in loro, come fosse mio; facevo da intermediaria presso Dio di ogni loro azione, umana e spirituale.
I loro interessi valevano più dei miei, il loro progresso mi premeva rallegrare come fosse mio. E tutto questo fino a che sono venuti grandi, e non hanno avuto più bisogno di me, poiché hanno raggiunto una maturità che permetteva loro di camminare da soli.sembrava così logica e scontata questa soluzione tanto che io dovevo trovarmi preparata e felice quando quasi tutti gli uccelli, e tra questi non escludo i familiari, si sarebbero staccati da me… Ma non è stato così! Poiché troppa vita importante avevo regalato a piene mani, senza pensare un po' a me, poiché se loro (ciascuno in particolare), erano contenti, io ero felice della loro felicità e mi bastava, e se avevano un dispiacere ero talmente presa dal loro dolore e dalla loro preoccupazione che i miei dispiaceri passavano in secondo ordine.conclusione io ero in tutti, Madera cercava solo di aiutare il più possibile tutti; l'unica persona di cui non mi interessavo ero io stessa.
L'impatto con la nuova realtà, quella cioè di non aver più vicino chi aiutare, e chi mi faceva partecipe della sua vita spicciola, m'ha in un certo senso smarrita. Mi sembrava di aver perduto me stessa, dato che per molti anni mi ero perduta in loro. In questo momento però è scattata la mia terza tappa.
Terza tappa. Ho scoperto Madera, cioè la mia semplice entità: di essere nulla! Questo l'ho sempre creduto, lo so con certezza, lo tocco con mano: se prima qualunque cosa la facevo con Lui, oggi sperimento la mia incapacità, non solo di dare agli altri, ma anche di dare a me stessa; non ho la forza e debbo sforzarmi parecchie volte al giorno per resistere alla sofferenza fisica, alla tristezza, alla solitudine (quasi angosciosa). Mi sento come un povero animaletto preso in trappola; la prigionia la sento all'ennesima potenza. In tutto questo, (chiamiamolo) squallore ogni tanto si squarcia il buio e sento che il Signore mi ama, come sempre e che tutto ciò che provo è perché Egli vuole che sia solamente sua e dedichi il mio tempo ad amare, adorare, a stare sola con Lui e poter pensare un po' a me, visto che anch'io sono il mio prossimo. Che strano! In genere il cammino si fa all'inverso, invece debbo dire: Ama Madera, come ami il tuo prossimo, perciò scopri e vivi le tue sante ispirazioni! Non faticare a far capire, o meglio, a prevenire per non far sbagliare; non avere più responsabilità diretta, non prendere smatafioni per le grettezze nell'interpretazione sbagliata alle più sante intenzioni, e smettila di parlare parlare per convincere, fino ad avere il dolore sotto al cuore.
Devo ritrovare il tempo per una preghiera continua, devo dividere tutte le angosce con i più poveri, con gli ultimi, con quelli che non sapranno mai chi li avrà aiutati a superare quella grande tristezza, quella prova di dolore. Devo cercare di imitare il più possibile Gesù, dividendo con Lui l'ingratitudine dell'uomo che, poveretto, non crede di essere ingrato.
Vivere in terra come se fossi già in cielo. Tutto è vanità, vanità vanità.

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