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24 – IX – 1981
MADRE DELLA NOSTRA FAMIGLIA E G. PREGATE PER NOI
Carissimi,
quando leggerete questa, io non sarò più tra voi, ma finalmente nella casa del Padre; non ci sarò con il corpo, ma il mio amore è con voi, siatene certi!
Vorrei dirvi tante cose, ma penso che non sia mancata occasione di parlarvene, poiché abbiamo vissuto tanti anni insieme; desidero assicurarvi che ho parlato sempre nella convinzione della mia nullità, mi sono ispirata unicamente al Vangelo e sono stata ubbidiente figlia della Chiesa; ho cercato di fare del tutto per mettere in pratica, prima di voi, ciò che dicevo; non ci sono sempre riuscita; sento perciò il dovere di chiedere a tutti voi perdono, a ciascuno in particolare, perché so bene quante volte mi sono sentita in colpa, poiché, per la mia grande fragilità, vi avrò certamente deluso, predicando bene, ma deludendo le vostre aspettative.
Avrei tanto voluto darvi il buon esempio, far sparire Madera, far rispecchiare in me quell’immagine di Gesù che tanto volevo far conoscere e amare, ma, come ebbi a dire tante volte, sono una piccola anima, anzi un’anima nulla…
Questa mia consapevolezza, unita alla certezza che qualunque fosse stato il mio stato di miseria, Dio mi amava, abitava in me e mi conduceva per mano, ha fatto sì che io vivessi serena nel piccolo apostolato che ho fatto, vivendo con Lui la più bella avventura che un uomo possa vivere sulla terra.
Ho sempre sofferto, non tanto ciò che avete visto, ma ho sofferto nel cuore, fin da bambina, per la mia grande sensibilità; il pensiero dei poveri, degli abbandonati, dei carcerati non mi faceva dormire. Venendo grande e partecipando alle pene di tutti, sono cresciute le occasioni di dolore e di tristezza; per mia fortuna il Signore mi è stato sempre vicino; Lui non mi ha deluso mai; ha risposto a tutte le mie preghiere; è stato di una delicatezza straordinaria; il suo amore mi ha dato la forza per vivere tutto questo tempo serena con l’unico desiderio struggente di andare da Lui, poiché questo amore è cresciuto con me, rimanendo eternamente giovane.
Fidatevi di Lui. Sempre; anche quando non capite. Qui sta il segreto per vivere la più bella avventura.
Ed ora , cari, vi lascio; vorrei dirvi un’ultima cosa che mi preme molto.
Vorrei che l’amore, che ho cercato di insegnarvi, sia il vostro riconoscimento: vi ho tanto amato, tutti, e vorrei essere ricordata soprattutto per questo, non per altro; e con tutta umiltà vorrei essere da voi imitata, anzi superata.
Amatevi tra di voi, in famiglia, e amate tutti quelli che avvicinate. A chi vi fa soffrire vogliate bene; solo con l’amore si vince, anche quando sembra di essere perdenti.
Fate agli altri quello che vorreste fosse fatto a voi. Questo è il punto di partenza per ogni atto d’amore concreto.
Cercate di non essere tristi, perché i figli del Re non hanno da temere nulla, solo dispiacere al Padre e se per disgrazia dovesse accadere, siate sicuri del suo perdono.
Coraggio!
Salire la montagna è faticoso, ma ne vale la pena.
Gesù ha tracciato per primo il sentiero, sapete come salire senza sbagliare.
Io, per quanto mi sarà possibile, vi starò vicina e continuerò a parlare di voi al Padre, in modo migliore di come facevo in terra.
Ricordatevi, o cari, che la Madre per eccellenza è la Madonna e, come facevo spesso, vi affido a Lei sotto il suo verginale manto e vi aspetto per essere tutti eternamente felici.
Il Signore vi benedica
Sia benedetto il suo nome. Sempre.
Madera ha avuto nella sua vita numerose malattie che l’hanno fatta soffrire spesso atrocemente, ma che ha considerato come doni da offrire al Signore nella partecipazione alla sua passione, e le ha vissute con un amore vivo e ardente. Noi, al contrario, abbiamo paura della croce e, quando la malattia e i dolori ci assalgono, ci abbandoniamo alla disperazione.
Che Madera, dal cielo ci ottenga di poter imitare il suo esempio,