A pochi giorni dalla ritardata apertura della scuola dell’infanzia, dopo il primo intervento di derattizzazione e l’allagamento dei locali durante il nubifragio del 2 settembre, a nome di tutti i consiglieri di minoranza, ho chiesto di poter essere ricevuto dalla dirigente scolastica al fine di poter effettuare un sopralluogo di tutti gli istituti comunali che dirige.
La visita alla scuola dell’infanzia era dovuta a seguito delle voci che circolavano riguardo la continua presenza di topi ma soprattutto quelle che riguardavano un bambino ricoverato al “Bambin Gesù” a Roma.
La dirigente non autorizzò. Cosa aveva da dover nascondere?
Come fu possibile per questa signora non autorizzare 4 tuscanesi, che rappresentano la metà dei cittadini, a effettuare una visita ai “nostri” istituti scolastici?.
Fu una caduta di stile o qualcos’altro?
Allora chiesi l’autorizzazione al sindaco che mi informò del fatto che la dirigente scolastica è un organo autonomo e lui non poteva fare niente. Avrebbe potuto organizzare una visita assieme alla Giunta invitando i consiglieri di minoranza, come propose la dirigente. Ma non se ne fece niente.
Cosa aveva/avevano da nascondere?
Forse il crollo dei controsoffitti di alcune aule o i fogli di carta attaccati alle finestre, al posto delle tende per proteggere i ragazzi dal sole, o i sacchi di sabbia per evitare allagamenti della scuola secondaria?
O pensavano di doversi giustificare del cantiere aperto il 16 settembre senza che i lavori, a oggi, siano iniziati?
Forse non volevano farci vedere in quali condizioni versa l’ingresso secondario della scuola primaria o non volevano che mettessimo in funzione il montacarichi per i bambini diversamente abili?. Probabilmente non volevano che andassimo a vedere in quali pessime condizioni versa la palestra, che anche quest’anno è inagibile a causa delle infiltrazioni e della muffa nonostante i 20.000 euro spesi? O forse perché i portoni di accesso uscita non sono a norma di legge?
Temevano forse che avessimo chiesto loro il certificato di agibilità e abitabilità, il certificato di idoneità statica, quello di messa a norma dell’impianto elettrico o di quello termo-idraulico, il certificato di conformità e collaudo dell’impianto elettrico, la certificazione di utilizzo dei locali seminterrati o il certificato di assenza di amianto?
Dopo i due NO mi sono rivolto al Prefetto che, probabilmente a causa della mia richiesta poco chiara (?), ha scritto al nostro sindaco e al Provveditore agli studi chiedendo loro una relazione.
Come sarebbe a dire? Noi chiediamo di fare un sopralluogo e lui chiede una relazione a costoro?. La relazione avrebbe dovuto chiederla a noi che avremmo dovuto mettere in evidenza le problematiche sanitarie e di sicurezza eventualmente riscontrate.
Quella del Prefetto è una risposta davvero inadeguata che sembrerebbe essere una presa in giro per tutti i genitori, rappresentati dai consiglieri di minoranza, che pretendono di sapere quali sono le condizioni sanitarie e di sicurezza della scuole frequentate dai loro figli.
Ho chiesto anche l’autorizzazione a poter visitare, il 25 ottobre, il sito del nostro depuratore ma a oggi non ho ricevuto nessuna risposta e la visita pertanto è saltata.
Quali erano i motivi per rifiutare anche questa richiesta?
“Chiedere è lecito, rispondere è cortesia!”
Non so a voi, ma a me i genitori hanno insegnato che l’educazione è fondamentale in qualsiasi situazione; e che non rispondere ad una domanda è cattiva educazione. Il buon senso dovrebbe poi dirci che è sempre lecito fare domande. Già… il buon senso… qualcuno l’ha visto in giro?
Cosa ha da nascondere il nostro sindaco?
Pochi giorni fa il nostro primo cittadino e il Prefetto di Viterbo hanno firmato un protocollo, come dichiarato alla stampa, per dare trasparenza, certezza e garantire i tuscanesi riguardo il biodigestore del fontanile delle Donne.
Secondo loro “un punto importante messo a segno in nome della legalità”.
Perché il sindaco e il Prefetto non firmano anche con i consiglieri di minoranza un protocollo per la trasparenza a garanzia dei tuscanesi, visto che a seguito di diverse decine di richieste di accesso agli atti amministrativi, gli uffici comunali non hanno risposto neanche ad un terzo di questi nonostante le relative diffide a compiere gli atti richiesti?
Di quale trasparenza parla il nostro sindaco?
Perché tanto ostracismo?
Perché ogni volta che i cittadini ci incaricano di reperire degli atti questa amministrazione tende a negare o a farci perdere tempo di fronte a un diritto cristallizzato dei consiglieri di minoranza?
Sono comportamenti opachi che vengono avallati e incoraggiati o dovuti a una disorganizzazione interna degli uffici o ancora a una mancanza di personale o peggio ad un prossimo collasso degli stessi?
Viene spontaneo chiedersi cosa teme o cosa ha da nascondere la nostra amministrazione comunale per arrivare a questo punto e quale visione essa abbia del nostro Comune che, negli ultimi mesi, risulta essere sempre meno “casa di vetro”.
Questi atteggiamenti pongono alcune questioni sull’effettiva trasparenza degli amministratori tuscanesi che, secondo noi, hanno raccontato la verità solo quando non si poteva più nasconderla e soprattutto cosa non ci hanno ancora detto?.
Proprio a garanzia della trasparenza, il nostro ruolo di opposizione, esercitato con una continua attività di controllo non verrà mai meno nonostante i tentativi di interferenza con il nostro mandato.
Regino Brachetti