Nel tardo pomeriggio del 30 dicembre si è svolto l’ultimo Consiglio Comunale del 2019. Il secondo punto all’ordine del Giorno era relativo alla “delibera di adozione della revisione di adeguamento del Piano regolatore vigente”.
La discussione è stata introdotta dal sindaco che ha spiegato che nel 2017 si è “trovato” l’Arch. Mezzetti che, come da lui dichiarato, “non avrebbe voluto” il quale fu incaricato nel 2010 per la predisposizione del documento preliminare al fine della formazione del Piano Urbanistico Generale (PUGC) meglio conosciuto come Piano Regolatore Generale (PRG). Nella delibera di Giunta n.31/2017 è scritto che: “Siccome gli elaborati forniti dal professionista, seppur conformi alla normativa vigente in materia e alla pianificazione sovraordinata, non erano condivisibili e condivisi da parte dell’amministrazione Bartolacci riguardo alla pianificazione urbanistica comunale” quest’ultimo aveva provveduto personalmente, e senza neanche coinvolgere l’assessore con delega all’urbanistica, a fornire indicazioni al professionista incaricato per quelle che lui ha ritenuto essere gli aggiustamenti da far apportare al Piano.
Alla seduta non era presente il responsabile dell’Area tecnico-manutentiva del comune, che aveva seguito la pratica, e neanche l’architetto che aveva redatto il Piano.
Solo per questa premessa sarebbe stato necessario rinviare la discussione ad altra data infatti alle numerose domande poste dalla consigliera Pallottini il sindaco dimostrò di non essere in grado di rispondere. Sembrava un alieno sceso da Marte, non aveva nessuna idea circa le questioni poste.
Il nostro supereroe, il nostro supersindaco che, nonostante le deleghe assegnate, si fa spesso carico dei diversi settori che secondo lui richiedono un suo personale interessamento, e il Piano regolatore è un atto di suo personale interessamento, visti il risultato ha fatto proprio una figura meschina. Ha dato lui gli “indirizzi” e proposto gli aggiustamenti ma non aveva risposte da dare. Ma di cosa pensava si sarebbe discusso? Forse del presepe vivente o del mancato arrivo di Babbo Natale il giorno 15 dicembre? Anche Babbo Natale forse ha avuto qualche dubbio circa la gestione della nostra città e la sua sicurezza.
La L.R. 38/99, che tratta i principi generali e soggetti della pianificazione urbanistica territoriale e regionale, stabilisce che: “Prima di avviare la formazione di un nuovo PUGC o di varianti al PUGC, il comune adotta un documento preliminare di indirizzo del PUGC, che deve contenere diverse relazioni e elaborazioni cartografiche”.
E ancora: “Il comune può procedere all’aggiornamento o revisione del PUGC solo dopo aver effettuato consultazioni con gli enti pubblici e con le organizzazioni sociali, culturali, ambientaliste, economico-professionali e sindacali interessate, e comunque avendo attivato processi di partecipazione e informazione finalizzati a promuovere forme di intervento diretto dei cittadini”.
La delibera di adozione proposta, come previsto dalla normativa in vigore, avrebbe dovuto spiegare le motivazioni delle scelte effettuate dal sindaco e delle variazioni apportate al documento precedentemente predisposto dall’architetto Mezzetti.
Ora mi domando come sia stato possibile proporre al Consiglio comunale il punto in oggetto senza aver mai convocato neanche una volta la commissione urbanistica, senza aver mai approvato una delibera di variazione/annullamento del documento di indirizzo del 2010 e predisposto un nuovo documento preliminare, senza aver mai coinvolto la cittadinanza, senza motivare le scelte effettuate e soprattutto per aver conferito l’incarico per la redazione dello studio di Micro Zonazione Sismica, necessario per alla variazione di adeguamento al PRG, alla stessa società che 3 anni fa ha predisposto il nostro Piano di emergenza comunale con i risultati che ormai tutti conoscono; il tutto senza logica, rispetto delle procedure istituzionali e senza risparmio di misura ed equilibrio?.
Verrebbe da ridere, se non ci fosse da piangere, davanti a tanta e tale incompetenza, approssimazione e impreparazione dei nostri amministratori.
Gli “adeguamenti” suggeriti dal nostro sindaco erano forse in relazione a promesse distribuite e da doversi poi mantenere o erano nel solo interesse della collettività?
Insomma, stante questa penosa situazione amministrativa locale, i consiglieri di opposizione presenti hanno ritenuto il piano urbanistico non approvabile nei termini proposti dall’Amministrazione che ha evitato finora di portare l’argomento all’attenzione della commissione urbanistica e della cittadinanza ma che tuttavia ha ritenuto di proporlo direttamente alla verifica e all’esame del Consiglio comunale, sulle linee ed ipotesi urbanistiche che avrebbero dovuto essere contenute nel nuovo documento preliminare, rimasto a tutt’oggi fantasma.
Con questa revisione di adeguamento, che non è mai stata sottoposta ad alcun dibattito pubblico e in nessuna sede istituzionale e tecnica, si è avuta l’impressione che si sia preferito percorrere la strada delle clientele a dispetto dell’interesse generale.
Un sindaco delle tante promesse, dalle grandi pretese e dei piccoli progetti.
Un caro amico ha legittimamente osservato: “E l’opposizione cosa fa?”.
L’opposizione può far davvero poco senza avere nessuna legge che gli consente di esercitare compiutamente il proprio mandato, con le Istituzioni di Governo del territorio e regionali che alle nostre legittime rimostranze sembrano fare sempre orecchie da mercante ma soprattutto senza una più larga e forte condivisione dei cittadini.
Dopo quelle che sono state ritenute dalla maggioranza solo polemiche strumentali della minoranza sulla data, l’orario della convocazione del Consiglio comunale e sulle obiezioni sollevate durante la discussione, che invece sono servite a svelare l’incompetenza e la palese impreparazione sul tema, la revisione al Piano regolatore è stata adottata con i soli voti favorevoli di tutta la maggioranza.
I consiglieri di opposizione, di comune accordo, hanno votato contro perché ritengono che sia necessario un profondo processo di revisione e di rinnovamento della pianificazione urbanistica generale, avendo come obiettivo la formazione e l’approvazione di un Piano regolatore riformato, credibile ed operativo, che possa superare la vetustà di quello vigente e dei relativi strumenti normativi, esito di una sequenza di atti e provvedimenti di settore che si sono succeduti, a partire dalla sua approvazione nel 1995, determinando un affastellamento e una giustapposizione di norme e disposizioni, scarsamente coordinate.
Il nuovo Piano dovrebbe perseguire l’obiettivo di definire un sistema organico di principi e di regole per l’intero territorio comunale e per ogni singola componente, con una visione complessiva ed una programmazione attenta alle priorità, garantendo uno sviluppo sostenibile ed equilibrato del territorio, nella tutela e valorizzazione delle risorse culturali, storico-ambientali e naturalistiche, sulla base di una profonda verifica delle esigenze espresse dalla comunità civile.