• - ASCENSORE COMUNALE E NORME DI LEGGE - Succede a Tuscania - Toscanella - 2019

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• - ASCENSORE COMUNALE E NORME DI LEGGE

Pubblicato da in Renato Bagnoli ·
Lo scorso sabato 9 marzo alle ore 11 si è tenuto in perfetto orario il Consiglio Comunale. Mancavano 2 consiglieri di maggioranza e 4 di opposizione.
 
Il consigliere Rossi ha aperto il consiglio chiedendo se l’ascensore del Municipio fosse funzionante. Gli ha risposto l’assessore Tuccini che affermava di averlo utilizzato pochi minuti prima e il responsabile dell’area manutentiva che informava i presenti che era stata interessata una ditta che lo aveva reso operativo e che aveva firmato la documentazione prevista.
 
Rossi ha continuato chiedendo se questo fosse, allora, ritenuto sicuro e idoneo all’uso da parte di cittadini e disabili.
 
La risposta è stata affermativa.
 
Sono andato allora a verificare quali fossero le condizioni e l’operatività dello stesso.  

 
 
Premendo il bottone ho sentito l’ascensore che risaliva.
 
Dopo circa 30 secondi si è aperta la porta e immediatamente ho visto i due faretti ad incasso anteriori, dei 4 presenti all’interno della cabina, che penzolavano attaccati a due fili elettrici perché mancava la scatola per l’incasso degli stessi.
 


Sono entrato e ho visto che sembravano mancare il citofono per la comunicazione con il personale esterno, previsto in caso di blocco dell’ascensore, il segnale luminoso che conferma l'avvenuta ricezione all'esterno della chiamata di allarme e una luce di emergenza.
 
Il sistema di apertura delle porte sembrava non essere dotato di idoneo meccanismo per l'arresto e l'inversione della chiusura in caso di ostruzione del vano porta.
 
Una volta entrato  ho visto che la targhetta, con l’indicazione della ditta specializzata per le manutenzioni, era distrutta come a volerla togliere senza riuscirci.
 
Era un adesivo distrutto dal quale si poteva leggere solo il nome di una ditta di Roma: la T.A. Ascensori.


 
E’ molto strano che la ditta, che eventualmente ha in carico la manutenzione di un ascensore, non provveda ad applicare un adesivo integro, peraltro previsto, che contribuisce anche ad una pubblicità spicciola.
 
Se eventualmente l’ascensore fosse stato rimesso in funzione da parte di una ditta non specializzata ne deriverebbe che è vietato effettuare una manutenzione “fai-da-te”, o affidarla a persone che non siano in possesso delle opportune abilitazioni, riconosciute e individuate dalla legge.
 
In cabina non era presente neanche una targhetta con le istruzioni da attuare da parte delle persone che eventualmente dovessero rimanere bloccate all’interno. Pertanto ho pensato che ci sarebbe stato qualche dipendente comunale con l’incarico di fare questa operazione dall’esterno e in sicurezza ma nessuno degli interpellati ne sapeva niente.
 
Un ascensore per disabili e non, dovrebbe garantire un arresto ai piani che renda complanare il pavimento della cabina con quello del pianerottolo. Arresto ai piani che deve avvenire con un auto livellamento avente una tolleranza massima di ± 2 cm.
 
Ma il dislivello tra il piano e il pavimento della cabina risultava, come confermato anche dal sindaco durante il consiglio, di una certa altezza; era di almeno 5-6 cm e inclinato a destra impedendo, così, l’accesso ad una carrozzina elettrica.


 
Al contrario di quanto previsto dalla normativa lo stazionamento della cabina ai piani di fermata non avveniva con porte chiuse. Restavano sempre aperte.
 
Ora mi domando come sia stato possibile dichiarare funzionante, in sicurezza e idoneo anche all’uso da parte di disabili in carrozzina il nostro ascensore comunale?


 
   



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