Capita sempre più di frequente che nei pressi della città atterri l’elisoccorso. Anche se non arriva per eventi particolarmente felici è sempre fonte di attrazione per i curiosi, tra i quali anche anziani e bambini. Sino a pochi mesi fa ARES118 impiegava elicotteri del tipo AW109 Power o Grand con peso al decollo di 3.000kg, ora utilizza l’AW169 con peso al decollo pari a 4800 kg. Ogni aeromobile in volo genera una coppia di vortici controrotanti che hanno origine dalle estremità alari per gli aeroplani e dal bordo dei rotori per gli elicotteri.
I vortici di scia vengono generati solo quando le ali dell'aeroplano o i rotori degli elicotteri provvedono al sostentamento in volo dell’aeromobile. Per un elicottero i vortici sono generati in volo traslato ed in rullaggio non in contatto del suolo, mentre in volo stazionario l'azione dei rotori sull'aria provoca una intensa turbolenza di tipo vorticoso.
L'intensità della turbolenza generata aumenta con l'aumentare del peso dell'aeromobile ed al diminuire della velocità di volo pertanto il massimo valore viene prodotto quando in volo stazionario con carico massimo a bordo condizione che si raggiunge quando l’elicottero decolla verticalmente dopo aver imbarcato l’infortunato.
Gli studi effettuati sulle turbolenze prodotte hanno portato alla classificazione degli aeromobili in 4 categorie in base al loro peso massimo certificato al decollo: super, heavy, medium e light. Sia l’AW109 Power sia il 169 rientrano nella categoria Light ma la turbolenza generata dal 169 è quasi il doppio di quella del 109.
Lo scorso venerdì è atterrato l’AW169 dell’elisoccorso a pochi metri dalla strada bianca che fiancheggia lo stadio Fioravanti. Subito dopo aver spento i motori si è formato un capannello di una trentina di persone e sono arrivate, oltre all’auto della P.L. e all’autoambulanza, anche una ventina di autoveicoli.
Dall’elicottero sono scesi il tecnico, il medico e l’infermiere mentre entrambi i piloti sono rimasti a bordo per tutto il tempo. Nessun componente dell’equipaggio, come previsto dal buon senso e dalle norme aeronautiche, si è premunito di dare disposizioni al personale della P.L. e a tutti i curiosi che, dal momento dell’avviamento dei motori prima del decollo, si sarebbero dovuti allontanare ad una distanza di sicurezza stabilita.
Ho volato per circa 40 anni su elicotteri con peso al decollo di 5000 kg e ho sempre preteso una distanza minima di sicurezza di almeno 30 mt per gli autoveicoli e 50 mt per le persone quando queste non fossero appartenenti a reparti addestrati alle operazioni con elicotteri. Non conosco le procedure previste dal protocollo ARES118, società Elitaliana che fornisce gli elicotteri e gli equipaggi del soccorso, e le Forze dell’Ordine circa le disposizioni di sicurezza per gli astanti, da attuare prima del decollo. Resta il fatto che al momento dell’involo dell’AW169 tutta la strada bianca era piena di automezzi. I più vicini all’elicottero erano forse a poco più di 10 mt. Mentre i presenti si trovavano tra i 15 e i 30 mt.
A seguire sono riportate le procedure previste da una Azienda regionale che fornisce il servizio di elisoccorso. Vi si legge che, al fine della salvaguardia degli astanti, questi devono essere mantenuti ad almeno 100 mt di distanza.
Ho ritenuto necessario dare queste informazioni perché ero presente al momento del decollo e, nonostante mi trovassi a pochi metri da via dell’Olivo, il flusso del rotore ha sollevato una gran quantità di pietrisco e pulviscolo che ha raggiunto con violenza gli autoveicoli e le persone con possibile grave rischio di danno agli occhi o di cadute.
In caso di infortunio grave di uno dei presenti a chi sarebbe stata attribuita la responsabilità? Al Comandante dell’elicottero o al tecnico di bordo? O forse al personale delle Forze dell’Ordine o peggio al malcapitato?
Renato Bagnoli