Oggi servono uomini che siano eroi, capaci di andare controcorrente, condottieri di trionfi necessari alla nostra patria. Non abbiamo bisogno di amministratori, di servi dei poteri forti, ignari della realtà e ostili al popolo sovrano. Abbiamo bisogno di chi ci guidi, di chi con coraggio ci porti alla salvezza e che sappia in modo ostinato ridare fermezza alla madre di tutte le leggi, la nostra costituzione.
Invece, vediamo svilito il senso delle cose, dietro a chi si vanta del potere, datogli o conquistato in nome della democrazia. Questi uomini vili, fanno i forti con i più deboli e sono pecore difronte al vero potere, permettono che la democrazia sia svilita, calpestata e sia offeso l’onore della nazione. Questi uomini, oggi sono al potere, servi di chi davvero ci governa. Come marionette, inconsapevoli, portano giorno dopo giorno, il nostro paese a dover pagare un prezzo che non abbiamo mai pagato da quando le regole della democrazia sono state scritte.
Governano in nome del popolo sovrano, la cosa pubblica, come se fosse diventata del solo diritto privato. Non hanno una visione, e navigano governando, le città, le regioni e l’intero paese come se fossero dei capitani senza bussola, inconsapevoli di lasciare il paese peggio di come lo hanno trovato.
L’Italia ha bisogno di rinascere dalle sue ceneri, così come successe dopo il grande conflitto mondiale, ha bisogno di uomini veri, di veri condottieri, capaci di saper ascoltare le polveri, e da esse attraverso una grande visione riemergere l’orgoglio e la nazione.
Ma se veniamo, a ciò che accade in ogni comune d’Italia, ci rendiamo conto che a governarla ci sono invece persone prive di queste doti.
Ma se veniamo, a ciò che accade in ogni comune d’Italia, ci rendiamo conto che a governarla ci sono invece persone prive di queste doti.
A Tuscania abbiamo vissuto il periodo delle elezioni, in un’enfasi di slogan, di parole vuote, di programmi su programmi che mostrano l’assoluta essenza del diritto pubblico e della salvaguardia del bene comune. Si è parlato di tutto, ma non si è parlato di ciò che davvero si doveva far conoscere, si doveva dire.
I 6.400 ettari di fotovoltaico, che andranno inesorabilmente a distruggere il territorio, il paesaggio e la storia come bene comune di proprietà del popolo sovrano, saranno realizzati in nome dello straniero, che con l’inganno e con la beffa diventerà proprietario, non solo di un pezzo del nostro territorio ma anche dell’energia, come risorsa, quindi bene comune.
Tutto ciò sarà possibile, perché chi governa e governerà il territorio, invece di essere in grado di avere una visione su ciò che appartiene a tutti è capaci di uno spirito nichilista e utilitarista che guarda all’immediato, senza saper guardare al domani, dando il vantaggio ai pochi, senza volere il bene comune che appartiene a tutti e non solo a pochi.
A chi ha perso la visione del futuro, non gli si dovrebbe permettere di governare per tutti; chi non ha le capacità da grande condottiero dovrebbe essere impiegato al solo compito dell’amministratore, al ruolo dell’inutile ragioniere.
Solo attraverso un senso di consapevolezza, che parta dal popolo, che voglia far riemergere il bene collettivo, si potrà sconfiggere questo sfaldamento collettivo e questo stato di distruzione che sta portando il nostro paese inesorabilmente all’oblio.
Forse domani ci sveglieremo senza essere più Italiani, o forse saremo Italiani degli Stati Uniti d’Europa.
Fausto Ferrara
10 giugno 2019