Una tantum è una locuzione "parzialmente latina" che significa letteralmente “una soltanto”. Nel linguaggio corrente italiano, giuridico, fiscale e amministrativo indica un evento che si verifica una e una sola volta, una tassa, una sovrimposta o un contributo straordinarî, limitati a una volta soltanto.
Il “regolamento comunale dei criteri e delle modalità per la concessione di patrocini, sovvenzioni, contributi e benefici economici in materia di cultura, turismo e pubblica istruzione” all’art. 5 prevede due tipi di contributi:
- “una tantum”;
- “annuali”.
Però andando a leggere diverse delibere di Giunta degli ultimi anni, relative alla erogazione di contributi ad associazioni, l'espressione sembra essere erroneamente intesa per indicare un avvenimento che si verifica sporadicamente, attribuendole quindi il significato di “una volta ogni tanto”, probabilmente in virtù dell'assonanza con questa frase italiana andando così di fatto ad erogare ulteriori contributi, non previsti, alle stesse associazioni.
Come a dire “due tantum…tre tantum…”.
Quanto più gli articoli di un regolamento sono banali, tanto più difficile è comprenderli?