● – IL MESSAGGERO: CANTO SENZA GESÙ, LA MAESTRA LO RITIRA. - Succede a Tuscania - Toscanella - 2019

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● – IL MESSAGGERO: CANTO SENZA GESÙ, LA MAESTRA LO RITIRA.

Pubblicato da in Blog Toscanella ·
Da Messaggero (cartaceo) del 18/12/2018. Articolo di Roberta Pugliesi.

Nel testo della canzoncina della scuola elementare per Natale il Bambino sostituito con “laggiù”: marcia indietro. La decisione dell’insegnante aveva causato polemiche e proteste, da Salvini alla Meloni. La contrarietà della Curia
 
Il Bambino non c’è più, né Ge­sù né tanto meno Laggiù. Lo ha stabilito, dopo una querelle an­data avanti per giorni, l’inse­gnante della scuola elementa­re di Tuscania, finita al centro del ciclone dopo la decisione di censurare il nome di Gesù da un canto natalizio. Oggetto di critiche velenose, di polemi­che, commenti poco edificanti l’insegnante lo aveva fatto per rispettare tutti i bambini, an­che quelli che non sono di reli­gione cattolica (non pochi nel­la sua classe e, in generale, nel­la elementare Ridolfì di viale Trieste).
 
Altrettanto numerosi coloro che non frequentano l’ora di religione. Ma quella scelta meditata non era affatto piaciuta, né ai genitori né al sindaco e né tan­to meno alla Curia, che attra­verso il vicario del vescovo, don Luigi Fabbri, aveva perce­pito quella decisione come «un’offesa alla tradizione e alle nostre radici».
 
E dopo giorni infuocati, dove il caso di Tusca­nia è finito alla ribalta delle cronache nazionali, ripreso dal ministro Matteo Salvini, dall’onorevole Giorgia Meloni (e anche al centro di una punta­ta del programma di Rete 4 “Stasera Italia weekend”, in on­da domenica sera), ecco che ar­riva il passo indietro della do­cente.
 
Nessuna pressione esterna, pare, ma solo una scelta indivi­duale dettata dal rammarico per quanto accaduto, per pole­miche spesso definite esagera­te da altri insegnanti. Polemi­che che hanno accompagnato i fatti accaduti in un piccolo e istituto tuscanese, diventato per qualche giorno tra i luoghi più criticati d’Italia. Non sono mancati coloro che hanno inve­ce apprezzato quella scelta di apertura e laicità, pochi in veri­tà ma altrettanto determinati.
 
E così, a una settimana dal Natale, si apprende che il canto è stato eliminato dal program­ma musicale previsto. Ce ne sa­ranno altri. «Non è un’ammis­sione di colpa, né un dietro front - commentano alcuni cit­tadini - ma noi conosciamo l’in­segnante. E’ una donna straor­dinaria e aveva deciso di fare questo proprio per il suo altrui­smo. Ma non è stata capita».
 
Esultano invece tutti coloro che, a vario titolo e con toni più o meno moderati, avevano chiesto che tornasse sui suoi passi. Ma a conti fatti, ci si chie­de: chi ha vinto davvero?. Di certo la tradizione, un po’ me­no la laicità della scuola.
 
Roberta Pugliesi



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