dal Corriere di Viterbo del 14/01/2018:
L’impegno dei volontari: grazie alle adozioni sono stati risparmiati 300 mila euro.
II Comune si oppone allo sfratto del canile e presenta ricorso in appello contro la sentenza che riguarda il "Rifugio speranza". Una lunga battaglia legale che, in giudicato, è terminata con la sentenza che condanna il Comune a pagare 10 mila euro per l’occupazione del terreno ed a lasciare libera la proprietà dove oggi trovano rifugio 21 cani.
Nato nell'estate del '95 il "Rifugio speranza", su iniziativa di alcuni volontari per dare un rifugio ai randagi della zona, ha favorito negli ultimi 4 anni circa 300 adozioni, di cui 72 solo nel 2018, consentendo un risparmio di 300 mila euro di spesa per il Comune.
Sotto sequestro amministrativo dal 2010, in seguito ad un sopralluogo da parte dei Nas, la struttura conta oggi 21 cani al suo interno. Inizialmente sovvenzionato dai volontari, amanti degli amici a 4 zampe, il rifugio è passato dopo il sequestro amministrativo sotto la responsabilità di Teresa Tosi, che da lungo tempo aveva prestato servizio nell'associazione come volontaria.
Due mutui richiesti dall’amministrazione Natali e 24 mila euro di contributo regionale, non sono stati sufficienti a dare a Tuscania un nuovo canile comunale.
Nel 2014 l’amministrazione Bartolacci blocca l'opera, iniziata dalla precedente amministrazione, spostando anche la destinazione d'uso dei mutui accesi presso l’istituto di credito.
Una diatriba tra le parti che sembrava essere arrivata a conclusione con lo sfratto esecutivo da parte del tribunale e la disperazione dei volontari preoccupati per il destino dei randagi, mentre il ricorso lascia intuire uno scenario del tutto diverso. Insomma, una speranza per i randagi sembra ancora esserci.
V. R.