Uno dei primi argomenti trattati durante l’ultimo Consiglio comunale, anche se non previsto dall’ordine del giorno, è stato quello della richiesta presentata, lo scorso mese di giugno, dai consiglieri di minoranza tendente ad ottenere copia dei tabulati telefonici dell’ufficio del sindaco.
Un responsabile di area rispose che, a seguito del nostro accesso agli atti amministrativi, era stata presentata formale richiesta al gestore telefonico.
Trascorsi oltre 30 giorni dalla risposta chiedemmo copia della lettera, che a oggi non ci è mai stata consegnata nonostante due diffide ad adempiere.
Durante l’ultimo Consiglio comunale il sindaco, rivolto al nostro capogruppo, precisò: “Mi farò parte dirigente sulle risposte che non ti hanno dato, che non sono esaurienti, che non sono in linea con quello che tu chiedi e che vuoi sapere. Poi bisogna capire se tu le puoi sapere, perché quando tu mi chiedi di sapere…Tu hai chiesto i tabulati di tutte le telefonate. Quando abbiamo analizzato il problema, giustamente la segretaria mi ha detto: “Sindaco, e mica puoi chiedere l’elenco delle telefonate degli uffici, e chi sei? La Procura può chiederli se c’è un’indagine”.
Poi sempre rivolto al consigliere Brachetti: “Non li puoi chiedere perché ci sono dati sensibili…che neanche il sindaco può vedere quindi la richiesta non è stata più effettuata”.
Il consigliere allora ha replicato di aver chiesto più volte copia della lettera inviata dal Comune al gestore telefonico ma che non gli è mai stata consegnata.
“Regi, se la lettera c’era te la dovevano dare … ma non c’è!”.
Il nostro sindaco non ha ancora capito che la nostra richiesta era, da mesi, rivolta ad ottenere quella lettera e non più i tabulati. Quindi la questione non è più quella se dal telefono del sindaco fossero o non fossero state fatte determinate telefonate ma sapere se era vero che il Comune aveva richiesto i tabulati.
Ma, stando a quanto dichiarato dal sindaco, visto che la lettera non è mai stata inviata al gestore telefonico, la questione è diventata un’altra e cioè che qualcuno avrebbe forse dichiarato il falso in un atto pubblico probabilmente allo scopo di trarre in inganno i sottoscritti con un possibile reato di falso ideologico.
Chiarito ciò è necessario ora spiegare al nostro sindaco e al segretario comunale che esiste un parere del Ministero dell’Interno del 2004 cat. 05.02.06 “Diritto di accesso” e numerose pronunce dell’authority per la trasparenza amministrativa, istituita presso il Governo Italiano, che in più occasioni ha riconosciuto il diritto di accesso ai tabulati telefonici degli uffici comunali come ad esempio quella della seduta del 14 dicembre 2010, o quella del 6 aprile 2011 o ancora quella del 12 novembre 2012 nelle quali la Commissione ha risposto a tre quesiti in ordine all'accesso dei consiglieri comunali ai tabulati telefonici degli uffici comunali, esprimendo il parere che il Sindaco è tenuto a consentire l'accesso ai tabulati telefonici che il gestore del servizio trasmette al Comune.
Ora, nonostante sia venuta meno l’esigenza di ottenere i tabulati, ci chiediamo di fronte ad una reazione così poco istituzionale e poco corretta di chi si erge a gran maestro di pudicizia e moralità, perché tanto chiasso attorno ad un paio di cornette telefoniche? Cosa nascondono i tabulati di alcuni uffici comunali? Forse conversazioni che non avevano finalità istituzionali?.
Come consiglieri di minoranza stiamo esercitando un diritto nel rispetto della Costituzione, in conformità con le pronunce della Commissione governativa per l’accesso ai documenti amministrativi che in più occasioni ha riconosciuto il diritto di accesso ai tabulati.
Chi polemizza non conosce l’abc della trasparenza e non è degno di sedere sugli scranni della Pubblica Amministrazione.
Chi parla di segretezza o riservatezza delle comunicazioni confonde il proprio telefono di casa con quello del Comune.
I Consiglieri di minoranza