● - IL TEATRO CHE NON RENDE ONORE ALLA CITTA’ E AL TENORE. di Renato Bagnoli - Succede a Tuscania - Toscanella - 2019

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● - IL TEATRO CHE NON RENDE ONORE ALLA CITTA’ E AL TENORE. di Renato Bagnoli

Pubblicato da in Renato Bagnoli ·
Nella credenza popolare la pulizia in generale ma soprattutto i vetri puliti sono associati a chiarezza, trasparenza, sincerità, promesse mantenute e semplicità. Penso che siamo tutti  d’accordo sul fatto che i vetri puliti trasmettono un’immagine di attenzione e cura e ogni volta che vediamo un’azienda, un capannone, una casa o una qualsiasi struttura con i vetri lindi proviamo una piacevole sensazione. Per le strutture pubbliche o private che fanno della propria immagine un punto di forza i vetri, le vetrine e le vetrate sono spesso il loro biglietto da visita e la cura degli ambienti interni dà un’impressione positiva e trasmette un’idea di salubrità e ordine.
 
Ricordo che qualche anno fa il Sindaco di Forlì emanò un’ordinanza che obbligava a mantenere assettate e pulite le vetrine dei negozi e la cosa singolare era che si riferiva a vetrine di negozi chiusi che dovevano essere tenute pulite per il decoro del centro urbano e della via. Quindi tutte le vetrine dovrebbero essere sempre mantenute pulite per il decoro delle strade e delle città.
 
Il centro storico di Tuscania è un meraviglioso borgo medievale, perla della civiltà etrusca e pertanto attrattiva per molti turisti e visitatori. Per chi arriva da sud dopo aver visto la via Clodia non può far a meno di notare uno dei punti d’orgoglio della città: il teatro comunale, intitolato in segno di omaggio a un nostro concittadino che ha portato nel mondo il bel canto e il nome di Tuscania.
 
Si potrà rendere conto di quale sia il livello di attenzione per la struttura, che non è altissimo, considerando lo stato pietoso delle sue mura e delle grandi vetrate che appaiono da molti anni appannate e sporche oltre ogni limite del decoro.
 
“Ma a chi di dovere interessano gli intrattenimenti musicali notturni dal vivo che durante l’estate animano ogni angolo del centro storico!”
 
Si tratta forse di una criticità dovuta alla difficoltà di manutenzione o a negligenza?. La crisi imperversa da anni e probabilmente non risparmia neanche le strutture pubbliche come quella in questione?.
 
Chi si avvicina al suo ingresso principale si imbatte nell’unica piccola aiuola e nella vasca, priva di acqua, collocate ai lati della “colonna Infame”, che dovrebbero ingentilire la struttura, ma entrambe sono ormai ricettacolo di immondizia e giacciono in un completo stato di abbandono. Percorrendo le vie laterali non si possono poi non notare i grandi pezzi di intonaco che si sono distaccati dalle pareti del teatro.
 
“Ma a chi di dovere interessa la festa della lavanda e quella delle frittelle!”
 
L’incauto visitatore o cittadino che, per caso o per scelta, transitando in Piazza Basile avesse varcato, qualche giorno fa, la porta secondaria d’ingresso a codesto edificio, quasi certamente sarebbe stato fastidiosamente colpito dall’incuria, dalle  condizioni di pulizia della porta a vetri e del foyer, dalle numerose ragnatele costruite da indisturbati ragni all’interno delle vetrate, dalla polvere sui corrimano e sulle balaustre, dalle cartacce sparse, dalle numerose cicche di sigarette buttate nelle scale antincendio, dai rifiuti all’interno di una nicchia nel muro ma soprattutto dalla spessa patina di sudiciume che si è depositata nel corso degli anni sulle grandi vetrate dell’ingresso principale e sulle vetrine laterali che si affacciano sulla strada. La parete ovest, della parte più vecchia del teatro, è completamente imbrattata dagli escrementi di volatili. Chi entra o chi lo guarda dall’esterno resta sgradevolmente colpito e non può non provare un moto di fastidio e una certa indignazione per questa situazione che certamente non rende il giusto omaggio ad un artista dello spessore di Veriano Luchetti, non dà lustro a un Ente così importante come il nostro Comune ed è indecorosa per il centro storico.
 
“Ma a chi di dovere interessano la notte Bianca, la festa dei SS Martiri e l’apprezzamento del Dott. Sgarbi!”.
 
La mesta situazione forse è dovuta alla carenza di fondi destinati all’appalto delle pulizie?
 
Mentre si riesce a pagare il personale per la pulizia dei locali interni, anche se questa lascia un poco a desiderare, pare sia impossibile provvedere a far ripristinare l’intonaco delle pareti esterne, a far lavare quelle sporche e a rendere le vetrate più decorose e presentabili.
 
Durante l’evento “Fatti sentire” dello scorso 25 gennaio sono entrato appena il teatro è stato aperto e ho scattato una serie di foto per documentare quanto ho appena descritto. Vorrei però soffermarmi sulle uscite di sicurezza del foyer e dell’ingresso secondario ancora priva della prevista indicazione. Erano ostruite da cavalletti di legno che reggevano le foto dell’esposizione che si è tenuta dal 15 al 31 dicembre. La mostra è terminata da circa un mese e ancora nessuno ha provveduto a far rimuovere tutto l’allestimento che, in caso di una rapida evacuazione al buio, creerebbe ostacolo e gravi difficoltà alle persone. Le luci delle uscite di emergenza erano tutte spente. Ho provato a percorrere le scale antincendio dove c’era una pesantissima “puzza” di fumo di sigarette e centinaia di mozziconi sparsi ovunque.
 
Ma non è vietato fumare all’interno di tutti gli edifici pubblici e soprattutto nei teatri?.
 
Chi dovrebbe far rispettare questo divieto?.
 
“Ma a chi di dovere interessano i fuochi artificiali e il falò di Sant’Antonio!”.
 
In platea e sui loggioni c’erano centinaia di bambini, ragazzi e adulti ma nessuna figura professionale addetta alla sicurezza e al primo soccorso. Non erano presenti il responsabile alla sicurezza, il personale preposto alla evacuazione dei presenti in caso di incendio o calamità e neanche un presidio medico. Non ho visto ai due ingressi la planimetria dei locali a disposizione dei V.V.F. in caso di intervento.
 
“Ma a chi di dovere interessano la fiera di maggio e quella del baccalà!”.
 
Mi chiedo se chi di dovere provi almeno un po' di imbarazzo.
 
Il modo di intendere, programmare e giudicare la sicurezza e la pulizia dipende molto dalla psicologia di ognuno e dalla sua storia personale. Gli accorgimenti presi e i dispositivi adottati per la sicurezza e gli stili di pulizia della propria casa, del posto di lavoro e di tutto ciò di cui siamo responsabili esprimono chi siamo e rivelano il nostro livello psicologico. L’attuale amministrazione comunale si è fatta in quattro e ha speso probabilmente qualche centinaio di migliaia di euro per far organizzare feste, sagre e manifestazioni che, a mio avviso, aiutano a tenere i cervelli spenti su questioni più importanti nei confronti delle quali sembra restare nella totale immobilità, seduta ad aspettare forse un segno divino, guardando paesi limitrofi che fanno, investono, costruiscono e propongono.
 
Ha speso decine di migliaia di euro per l’impianto fotovoltaico e il pavimento del polisportivo dell’Olivo e per lavori al Fioravanti e ha erogato ingenti contributi alle associazioni sportive e culturali. Ben fatto!. Il tutto però senza che non si sia mai speso un centesimo per sistemare, aggiornare e implementare il piano di protezione civile comunale, approntare l’ufficio di protezione civile, il centro operativo, la piazzola per l’elisoccorso notturno e una manutenzione e una pulizia straordinaria del teatro. 51 comuni della provincia di Viterbo su 60 hanno una piazzola notturna e tra i 9 che non ce l’hanno ancora c’è Tuscania.
 
“Ma a chi di dovere forse non interessa se di quanto previsto dal piano di protezione civile ancora non è stato fatto assolutamente niente, se la notte non abbiamo più l’autoambulanza del 118 e non disponiamo ancora di una elisuperficie per l’elisoccorso notturno!”.
 
Nessuno pretende che con un semplice schioccare delle dita, nonostante il bilancio attivo, si possano risolvere in un attimo molti problemi della città, ma nessuno probabilmente si è reso conto che in diversi delicati settori siamo ancora terribilmente a zero e sarebbe necessario iniziare a muoversi il prima possibile.
 
Nonostante i numerosi tentativi di distrazione di massa messi in atto, il mio cervello resta acceso e sono profondamente insoddisfatto del livello di attenzione sulla sicurezza, sulla pubblica incolumità, di come è mantenuto il teatro e della facilità con cui si erogano contributi per questioni di secondaria importanza, ma non perdo la speranza che allo svago offerto dalle varie associazioni e alla cultura, proposta dall’attuale stagione teatrale, si affianchino una maggiore sensibilità per la pulizia, l’ordine e la sicurezza.
 
Concludo rivolgendo un ringraziamento a tutti gli artisti, gli attori e alle compagnie teatrali che continuano a credere in questa città e nel nostro teatro nonostante l'incompetenza, la sciatteria e la negligenza e, a nome della città, mi scuso con il signor Luchetti.
Renato Bagnoli



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