Chi siede in minoranza ha, da un lato, il compito di controllare e vigilare sull’operato di chi amministra, verificare la conduzione della “cosa pubblica” locale e, dall’altra, proporre, rappresentare, sostenere i cittadini e la società civile e, caso per caso, condividere eventualmente gli atti della maggioranza o dare suggerimenti, quando necessario, nell’interesse della collettività.
A seguito della mia elezione a consigliera comunale, da qualche tempo, ho iniziato a leggere diversi atti, passati e presenti, di questa amministrazione. La mia attenzione si è inizialmente focalizzata sul bilancio comunale del 2018, poi su quello dell’azienda speciale, sui contributi erogati alle associazioni, sulle convenzioni per l’affidamento di strutture, impianti e aree comunali e sul conferimento di alcuni incarichi.
La sensazione che ho avuto è stata quella di una insufficiente chiarezza e scarsa trasparenza circa i criteri adottati, che sembravano rispondere più a un libero arbitrio piuttosto che a modalità e regole certe, peraltro stabilite dai nostri regolamenti comunali.
Durante l’ultima seduta del Consiglio comunale ho espresso qualche perplessità in merito a una convenzione che non era conforme alla delibera di Giunta, alla scarsa trasparenza dei criteri e delle modalità che avevano consentito l’erogazione di alcuni contributi e a un insufficiente controllo relativo a pagamenti di canoni e utenze.
L’assessore allo sport allora replicava: “ … quando un segretario comunale ha un indirizzo della Giunta, ma io devo andare a controllare tutto quello che fa il segretario comunale? Allora qui è tutto finito. Noi non se dovemo neanche presentà. Hai ragione tu Serenè. Sai che tocca fa? Tocca stà a casa. Stamo a casa perché se qui scrivono male le delibere, nun se sa quello che scrivono, il segretario comunale distorce quello che se semo detti, il segretario comunale scrive il contrario di quello che ha detto la Giunta … allora è finita. Ce dovemo pure annà a controllà tutte queste cose e d’altronde toccherà pure controllarle, perché noi c’è bisogno che ce stamo qui 24 ore su 24. Il segretario comunale che stà a fa? Io ho fatto la mia delibera di Giunta che non è stata rispettata, quando ce ne siamo accorti abbiamo … emo ricorso ai ripari.”
Non sapendo come giustificarsi e incalzato dalle mie domande, spostava il tiro sulla passione dei “volontari” e sui ragazzini cercando di farmi passare per ciò che non sono, mettendomi in bocca cose che non ho mai detto e neanche pensato: “Il problema vostro sai qual’è Serenè? Che voi andate alla distruzione dello sport. Utilizzi … che vuoi andare contro lo sport. Utilizzi … che vuoi andare contro i ragazzini …. La disponibilità dell’opposizione è giusta che ci sia, ma non in questo modo … vessare gli uffici di mille richieste …”.
Cosa c’entravano i volontari, i ragazzini, lo sport e una presunta attività vessatoria messa in atto dall’opposizione con la mia richiesta di trasparenza?
La definizione del termine “vessare” secondo l’enciclopedia Treccani: “Tormentare, tartassare, opprimere, con maltrattamenti, o facendo soffrire moralmente e materialmente, o recando grave molestia”.
E’ vero, durante gli ultimi 2 mesi, il capogruppo dei consiglieri di minoranza ha prodotto numerose di richieste di accesso agli atti, quasi una decina di interrogazioni e un paio di mozioni.
Non certamente perché aveva tempo da perdere, ma probabilmente perché ritiene sia necessario e doveroso andare a fondo su diverse questioni, molto poco chiare, che hanno fatto sorgere diversi dubbi a lui, alla sottoscritta e agli altri colleghi della minoranza.
Una maggiore trasparenza avrebbe certamente evitato tutte quelle richieste.
Le competenze e le forme di controllo sono demandate dalla legge ai consiglieri di minoranza che, oltre ad avere forme dirette di responsabilità politica sull’operato della compagine di governo locale, hanno anche una forma di responsabilità prettamente giuridica che ci viene conferita proprio dai compiti assegnati ed indicati dalla normativa vigente.
Difficilmente ci potrà essere un’inversione di tendenza per quanto attiene alle responsabilità tipiche dei consiglieri comunali di opposizione circa la legittimità degli atti, ma deve essere posto in evidenza il fatto che un nostro continuo e costante controllo potrà portare ad una sempre maggiore efficienza della macchina amministrativa locale.
L’assenza dell’esercizio del controllo può portare alla creazione di atti che spesso provocano danni alla collettività, questo perché sempre più raramente vi sono controlli preventivi di legittimità tali da far porre in essere atti conformi all’ordinamento costituito e privi di vizi che ne alterino il contenuto e la funzione finale.
Dice un vecchio proverbio: “A pensare male si fa peccato … ma spesso ci si indovina”. E il risultato di diversi atti che ci vengono continuamente trasmessi confermano spesso la nostra idea.
Mi dispiace se l’assessore Liberati interpreta il nostro operato come un “maltrattamento” o “una grave molestia” nei confronti dei responsabili degli uffici ma questo è il ruolo primario che ci compete.
Liberissimo di chiamarlo “Vessazione”. Per noi è solo e semplice “Controllo”.
Serenella Pallottini
Consigliere di minoranza