• - ELIMINARE LE BARRIERE ARCHITETTONICHE, È UN DOVERE, NON UN OPZIONAL. di Fausto Ferrara. - Succede a Tuscania - Toscanella - 2019

Cerca
Vai ai contenuti

Menu principale:

• - ELIMINARE LE BARRIERE ARCHITETTONICHE, È UN DOVERE, NON UN OPZIONAL. di Fausto Ferrara.

Pubblicato da in Blog Toscanella ·
Un Sindaco che si senta fiero di essere il Sindaco almeno della metà di una popolazione che si definisca civile, non può esserlo se non rispetta le minime norme della civiltà, quelle imposte dallo stato per far sì che l’Italia possa e debba essere uno stato di diritto e quindi uno stato civile.
 
In un paese dove ancora oggi negli edifici e i luoghi pubblici ci siano delle limitazioni ai meno abili, e quindi non siano risolte le Barriere Architettoniche, non è un paese civile.
 
Non credo che ci sia altro da aggiungere. Il Sindaco, l’ufficio tecnico (se c’è un ufficio tecnico competente e capace), e a tutta l’amministrazione comunale, compete l’obbligo di rispettare le leggi dello stato.
 
La legge sulle “barriere architettoniche sugli edifici pubblici” sono normate dal Decreto del Presidente della Repubblica 503/1996 (Ripeto del 1996, con precisione Decreto del Presidente della Repubblica del 24 luglio del 1996, n. 503, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 227 del 27.09.1996 – Suppl. Ordinario n. 160) Il Decreto fu voluto ed emanato dal Presidente della Repubblica, così come stabilito dall’Art. 87 della Costituzione, perché le “Barriere Architettoniche” ledono i diritti sanciti dalla costituzione nell’Art. 3 e per chi lo ignora o fa finta di ignorarlo, la cito:
 
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
 
La storia di Matteo è la storia di tutti i nostri figli, che trovandosi nelle condizioni di Matteo avrebbero le stesse difficoltà. Mi rivolgo a tutti coloro che hanno votato Fabio Bartolacci Sindaco e che si considerano cittadini di uno stato civile.
 
Per quanto riguarda invece l’amministrazione comunale, la invito a studiarsi la seguente guida che troverete nell’immagine di copertina, per risolvere i problemi.
 



Nessun commento

Copyright 2015. All rights reserved.
Torna ai contenuti | Torna al menu