Il libro Cuore è uno dei più importanti libri per ragazzi della letteratura italiana che purtroppo da molti anni i ragazzi non leggono più. Scritto da De Amicis nel 1886, racconta il mondo della scuola pubblica dell'epoca, con l'intento di celebrare i valori dell'Italia postunitaria.
L'autore finge che a scrivere sia un ragazzo di terza elementare che racconta quello che accade a scuola durante l'intero anno. Tra i diversi personaggi c’è anche un ragazzino disabile Luigi Crossi.
Qualche tempo fa è apparsa su diversi quotidiani una notizia arrivata dalla Cina, che potrebbe a ragione essere inserita nel libro di de Amicis.
Xu Bin e Zhang Ze sono due amici dodicenni che frequentano la stessa classe.
Zhang è affetto da una patologia autoimmune caratterizzata da debolezza muscolare che non gli permette di camminare e non gli consente di crescere in modo normale.
Da sei anni, ogni mattina, Xu Bin va a prendere il compagno di classe disabile Zhang Ze e lo accompagna a scuola, portandolo sulle spalle.
“Sono più grosso di lui, se non lo avessi aiutato io, non lo avrebbe fatto nessuno”, ha raccontato Xu.
Quando in classe Xu fa tutto per lui: lo aiuta a mangiare, a fare i compiti e ad andare in bagno.
Prima ad aiutare Zhang c'era anche un altro ragazzo, che però dopo un po' ha dovuto smettere perché si era lamentato di non avere abbastanza tempo per studiare.
Per anni invece Xu ha continuato ad aiutarlo e non si è mai lamentato, né con gli insegnanti né con i compagni di classe; non si è mai vantato di quello che fa, tanto che nemmeno la madre era a conoscenza del suo impegno per aiutare l’amico disabile.
Nessuno chiede ai nostri amministratori di caricarsi sulle spalle Matteo per accompagnarlo a scuola ma invece che si mettano una mano sulla coscienza per dare una mano ai suoi famigliari per rendere la loro esistenza e quella del piccolo Matteo meno “amara” e un poco più accettabile.
Le giustificazioni addotte durante l’ultimo consiglio comunale non reggono.
A Tuscania tutti conoscono questa situazione, che ormai si protrae da molti anni, ma l’unico a non esserne a conoscenza sembra essere proprio l’assessore ai servizi sociali.
Serve più empatia e ascolto da parte di chi è preposto ad assistere i più deboli e indifesi.
Serve più cuore!.
Renato Bagnoli