• - INCURIA E DEGRADO AL POLISPORTIVO DELL’OLIVO. di Renato Bagnoli. - Succede a Tuscania - Toscanella - 2019

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• - INCURIA E DEGRADO AL POLISPORTIVO DELL’OLIVO. di Renato Bagnoli.

Pubblicato da in Renato Bagnoli ·
 
Presso il Polisportivo dell’Olivo, oltre alla piscina coperta e alle palestre sono presenti all’esterno, anche un campo da tennis e uno da calcetto.
 
Due campi dotati di due impianti per l’illuminazione notturna da far invidia.
 
Due impianti sportivi, costati un sacco di soldi pubblici, che altri paesi della Provincia si possono solo sognare. Ma basta farsi un giro per vedere lo stato di incuria e totale abbandono in cui versano e in particolare il campo da calcetto con il fondo in sintetico completamente distrutto e interamente ricoperto da uno spesso strato di muschio.
 
Se il Comune comprasse le statuine, ci si potrebbe fare il presepe il prossimo Natale.
 
L’area che circonda il polisportivo ridotta ad una discarica a cielo aperto con i due campi nelle condizioni che appaiono nelle foto sembra un campo Rom della periferia romana.
 
Colpa della mancanza di un assessore delegato allo sport, di un ufficio preposto o della mancanza di un regolamento sulla concessione degli impianti sportivi?. Niente di tutto questo visto che l’assessore, l’ufficio e il regolamento ci sono!
 
Forse dipende dalla mancanza di attenzione dell’associazione che ha la gestione degli impianti?
 
Il campo da calcetto e quello da tennis dovrebbero vivere e funzionare grazie alle cure di chi lo gestisce o del Comune?.
 
Non so di chi sia la responsabilità di tutto questo, posso solo dire che l’amministrazione comunale ha comunque il dovere di accertarsi, periodicamente, delle condizioni dei propri impianti e intervenire o pretendere la perfetta efficienza degli stessi da parte dei gestori. Fra pochi mesi scadrà la concessione e forse anche allora non si saprà chi dovrà rimettere in condizioni di efficienza l’impianto e come di solito va a finire “chi paga è Pantalone”.
 
Non spetta a me dirlo, ma come cittadino che paga le tasse e che pretende che le strutture e i soldi pubblici vengano spesi nel migliore dei modi, forse, sarebbe il caso che l’amministrazione comunale controllasse le varie strutture pubbliche concesse a vario titolo, anche per brevi periodi come ad esempio il Teatro, subito dopo il loro utilizzo, al fine di verificarne un corretto impiego e pulizia alla loro riconsegna. Ma anche questo è previsto dal regolamento per la concessione dei locali e del teatro comunale!.
 
Tutto ciò farebbe parte di una “cultura” che forse a Tuscania si è persa, o non c’è mai stata?.

Renato  Bagnoli



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