“Per dilettantismo si intende lo svolgimento di un’arte, una scienza o un’attività nella quale si mostrano scarse capacità, attitudini e preparazione. Attività che si svolge con lo spirito dell’amatore, dell’appassionato senza intendimenti professionistici e senza mire di guadagno”.
Per associazione si intende un ente costituito da un insieme di due o più persone legate dal perseguimento di uno scopo comune.
Le associazioni possono avere caratteristiche e finalità più diverse; del di tipo culturale, assistenziale, animalista al ricreativo, sociale, ambientale, sportivo ecc.
In particolare, quelle culturali dovrebbero tendere alla diffusione della cultura, delle scienze, delle arti, della religione, dell'educazione o di elementi specifici di queste od altre discipline.
Ognuna si dota di uno statuto proprio che ne stabilisca oggetto e finalità.
Si suddividono in riconosciute e non riconosciute.
Non è una novità che per qualche Comune, ogni associazione è una risorsa sia dal punto di vista sociale, perché è una forza che permette alla comunità di essere viva, di fare iniziative, di tirare fuori di casa pigri e pantofolai e metterli al servizio degli altri, sia dal punto di vista elettorale perché le associazioni possono essere serbatoi di voti e si preferisce quindi cercare di mantenere sempre buoni rapporti con esse.
I vantaggi delle associazioni sono prevalentemente fiscali, con possibilità di accesso a diverse forme di contributi, quali:
- Esenzione dell’imposta comunale sulle insegne per attività sportive e ricreative.
- Esenzione IVA del bar sociale.
- Possibile ottenimento esenzione IMU.
- L’esenzione dell’imposta su intrattenimenti musicali, danzanti, ecc..
- Riduzione dei tributi di competenza comunale.
- Compensi sportivi a regime fiscale e contributivo agevolato.
- Somministrazione bevande e alimenti immediata presso la propria sede sociale.
- La possibilità di poter svolgere le attività sociali in qualsiasi destinazione d’uso, non necessariamente commerciale.
- Agevolazioni per poter accedere al Fondo Sociale Europeo.
- Accesso al credito sportivo per acquisizione, costruzione o ristrutturazione di centri sportivi.
- Priorità nella concessione di impianti pubblici come: palestre, aree giochi, impianti sportivi e ricreativi.
Quelle censite nel nostro comune sono oltre 50 e, come previsto, sono tutte “Non Profit”.
La maggior parte delle associazioni “non profit” retribuiscono i propri dipendenti in modo equo. Non profit non significa "zero profitti", ma profitti reinvestiti nello scopo previsto dallo statuto. Chi lavora in questo settore è regolarmente inquadrato e guadagna il giusto, esattamente come avviene in centinaia di altri settori.
La maggior parte di quelle censite a Tuscania è del tipo culturale; solo alcune sono sportive e risultano essere A.S.D., “dilettantistiche”.
Andando a guardare tra le carte di una di quelle che operano sporadicamente sul nostro territorio ci sono alcune cose che mi lasciano leggermente perplesso. Quella più strana è l’essere una associazione culturale dilettantistica (?).
- Associazione culturale dilettantistica??
- Penso che sia l’unica in tutta Italia.
- Cosa significa che un’associazione culturale è dilettantistica?
- Come si può fare o promuovere la cultura a livello dilettantistico o professionale?
- La cultura si fa e basta.
- Come è possibile che sia stata registrata al Ministero delle Entrate e che le sia stato fornito un codice fiscale con uno scopo sociale come quello previsto dal suo statuto?.
Ma la cosa più eclatante è che in meno di una settimana incassa diverse centinaia di migliaia di euro, tutti esentasse, mentre i nostri piccoli esercizi pubblici si sbattono tutto l’anno per cercare di guadagnare qualche euro e le altre associazioni, anche se saltuariamente, ricorrono a qualche piccolo contributo comunale.
Ma quali dilettanti? Sono i professionisti dell’associazionismo.
Renato Bagnoli