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● – AUTOVELOX “INVISIBILI”: IN ITALIA CE SONO SOLO 38, UNO DEI QUALI A TUSCANIA, LO DICE GIORNALE.IT

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Un esempio di Scout Speed preso da Google

Pensavamo che lo Scout Speed fosse uno strumento diffuso data l’alta tecnologia e la facilità di uso e, come dice l’articolo, la maggiore “produttività”, sappiamo da alcuni articoli pubblicati che negli ultimi anni, a Tuscania, le multe sono aumentate vertiginosamente fino ad arrivare a centinaia di migliaia di euro, non lo dico io, lo hanno ripetuto in numerose occasioni i ragazzi del M5S di Tuscania. A volte queste multe sono sostanziose e l’infrazione spesso è “veniale”, andare a 65 Km/h invece di 50 non mi sembra un gran reato e in tempi di crisi una multa può fare la differenza sul budget mensile di una famiglia. Con le multe abbiamo risolto il problema delle strade e del traffico? No. Le strade non ve le sto ad elencare e le infrazioni per divieto di sosta nelle arterie principali sono rimasti (via Tarquinia e via Canino). Questo mandato amministrativo sta volgendo al termine, ci piacerebbe che la minoranza elencasse e rendesse note ai cittadini tutte le multe divise per tipo e per gravità. Nel bilancio di previsione del 2018 sono state previste circa 320.000 euro di multe (lo dice in un video il consigliere Fabio Rossi), ne vorremmo sapere di più. Per il momento accontentiamoci di questo infausto primato. Luigi Pica.
 
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Ecco che cosa dice l’articolo: lo potete vedere anche a questo link:
 
Sono 38 in tutta Italia, ma si trovano prevalentemente al Nord. Sono gli Scout Speed, l’ultima generazione dei rilevatori di velocità che funzionano anche quando la vettura di servizio in movimento su cui si trovano è in movimento. Sono temibili non solo perché per legge sono gli unici controlli di velocità che possono non essere presegnalati e visibili: c’è anche il fatto che, rispetto alla prima generazione (Provida), hanno una “produttività” maggiore.
 
Infatti, con il Provida era necessario che l’agente seduto a fianco del guidatore puntasse di volta in volta il veicolo inseguito mentre si trovava in sospetto eccesso di velocità: il sistema funzionava solo con una telecamera, di cui raffrontava le immagini con la velocità dell’auto di servizio. Lo Scout, invece, effettua le rilevazioni con un radar, che emette onde verso tutti i bersagli visibili. Anche verso chi viaggia in direzione opposta. Inoltre, può funzionare con questa modalità automatica anche da fermo.
 
Non c’è bisogno di presegnalazione e visibilità perché la norma che le impone si riferisce al concetto di «postazione», che normalmente viene interpretata come fissa. In alcune sentenze (una minoranza) è stato però ritenuto che potesse anche essere mobile e quindi da presegnalare e rendere visibile anch’essa.
 
I segnalatori sono stati installati soprattutto nelle regioni dell’Italia settentrionale. In meridione, infatti, al momento ce ne sono solo uno in Puglia, a Fasano e un altro in Calabria. NEL LAZIO SONO A TUSCANIA (VT) E FROSINONE. La concentrazione forte è in Piemonte, Lombardia, Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna (Da Piacenza a Fimini) Più  giù sono pochissimi i Comuni che li hanno adottati. In Sardegna e Sicilia, per esempio, nessuno.
 
Il funzionamento di questo nuovo strumento è molto semplice: le Forze dell’Ordine selezionano, sullo schermo touch screen posizionato vicino allo specchietto retrovisore, il limite di velocità da monitorare e inizia così la verifica. Che sia fermo o in movimento non importa, lo Scout Speed riuscirà a rilevare:
 
  • il superamento dei limiti di velocità in entrambi i sensi di marcia;
  • le regolarità dei documenti del proprietario dell’automobile (tra cui l’assicurazione auto la revisione);
  • i veicoli che infrangono il divieto di sosta.
 




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