Ognone, è ‘l nome che è dato al monumento
che sta dentro ‘l giardino delle scole,
ognuno po’ vedello ogni momento,
pare se svejje allora, come sole;
ci ha ‘l nome da quelle ugne smisurate
che voe vedete, quanno l’osservate.
E tutte lo conoscono ‘sto fatto,
ma de certo nun se ricorderanno,
quello che avvenne a me ad un certo tratto,
che ‘na mattina come tutto l’anno ,(1
mentre aprivo le porte del comune,
me se levò dall’occhie via ‘l lume,
perché, guardanno verso ‘l monumento,
lo vidde pitturato a smalto rosso
e ne fue preso da grosso sgomento.
Nella su’base c’era scritto addosso:
“kappler, un’evasione ch’è de stato ,(2
grazzie a chi ha combattuto e se n è annato !“.
Questo è successo un su per giù nell’anne
settantacinque fino all’anno ottanta,
quanno sindico c’era senza affanne
Angelo Marcoaldi che con tanta
cura lo fece ripulì e ‘l solvente,
Sereni Bruno diede dipendente.
1) Io da messo Comunale ero il primo ad arrivare in comune ed aprivo il portone verso le ore 7.30, quando gli altri impiegati arrivavano alle ore 8,00, orario di lavoro per tutti i dipendenti.
2) Il colonello Herbert Kappler comandò la rappresaglia per l’attentato effettuato dai partigiani di Roma in via Rasella a cui seguì l’eccidio alle fosse Ardeatine, fu poi incarcerato, siccome malato di tumore, dietro pressione tedesca fu ricoverato all’ospedale militare del Celio a Roma, dove il 15.08.1977, con l’aiuto della moglie riuscì ad evadere, per cui si disse che lo aveva fatto/aiutato ad evadere lo stato Italiano, da qui la scritta.
Luciano Laici
Tuscania 14.08.2022