IMMEMORABILE DIRITTO SULLA COMUNITÀ DI CANINO. di Alberto Eusebio ArietiIl giorno otto dicembre 1814, da Roma , il procuratore legale Luigi Farnesi scrisse agli amministratori della Comunità di Toscanella facendo presente che aveva steso in minuta una citazione speciale , avanti Monsignore Uditore , il quale gli aveva detto che era un affare totalmente appartenente alla Sacra Congregazione del Buon Governo.
Pertanto fu poi presentata al Segretario Monsignor Giovanni Francesco Falzacappa da Corneto che, esaminò bene la pratica e la trovò così chiara per cui ritenne di non gravare di spese il Comune di Tuscania in un affare da trattarsi del tutto economicamente.
Uno scorcio di Canino
Farnesi allora presentò una supplica alla suddetta Sacra Congregazione con la quale espose l’immemorabile diritto sulla Comunità di Canino, tributaria di un cero e di due palli per il carnevale, e commutò in scudi tre con reciproco consenso, avendo enunciato l’antichissimo privilegio e possesso di tal diritto sanzionato da regiudicate, da transazioni , da un Breve di Pio II e dagli ordini della stessa Sacra Congregazione nel 1778. Fu dato dunque corso alla supplica per obbligare al suo dovere il Comune di Canino che non poteva addurre la minima eccezione . L’esito fu conforme alla sua istanza.