L'edicola votiva viene curata da anni da: Maccarri Rufino, Giovanni Manca e Plinio Serfustini.
EDICOLA VOTIVA. di Luciano Laici
Il Plinio con l’amico suo Giovanni
stanno formando una ditta edilizia
(si conoscono ormai da quaranta anni,
allegri sempre e poi senza pigrizia),
per riparar l’edicola votiva
che d’ogni cura da tant’anni è priva.
Chi da Tuscania va verso la Botte
vicino proprio al ponte di Piansano
a destra la vedrà dentro una grotte,
che edificata fu un tempo lontano
da un piansanese, del qual il cognome
è riportato a lettere ed il nome.
Di un diacono generalità
sono, ch’era nativo del paese;
e neppure l’origine si sa,
per grazia forse che Maria rese.
Riprenderà di certo vita
se messa a nuovo e ad arte colorita.
La madonnina, che lì è collocata,
è notte e giorno, grazie a un lumicino
a batteria, sempre illuminata;
e vi provvede Maccarri Rufino,
lui che le icone di tutto il paese
tutte le cura, non badando a spese.
Rufino si può dir critico d’arte
benché sia molto schivo e riservato,
sempre lontano si tiene in disparte,
ma dalle ditte viene consultato;
quando si adira sembra un terremoto,
ma nell’animo è buono ed è devoto.
Son più giorni che i tre fanno le spole,
portando lì materiale edilizio,
calce, cemento, travi e cazzuole
e, alla bisogna qualche laterizio;
per proteggere poi la sagra icona
hanno messo al di sopra a protezione
una tettoia; e piante d’ ornamento,
poste ai due lati, abbelliranno il tutto.
andate a visitare il monumento,
che merita vederlo il bel costrutto:
e son giorni che fanno avanti ed indietro….
la fabbrica mi sembra di san Pietro.
Tuscania 18.08.2021
Laici Luciano