- LA FESTA DEGLI INCONTRI - SABATO 16 MARZO - LA GIARA di L.Pirandello - Succede a Tuscania 2013 - Toscanella - Il blog dei tuscanesi

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- LA FESTA DEGLI INCONTRI - SABATO 16 MARZO - LA GIARA di L.Pirandello

Pubblicato da Tetraedro in Articoli Toscanella · 10/3/2013 16:37:15

Carissimi amici e carissime amiche,
siamo lieti di invitarvi alla
"Festa degli incontri" che inizierà questo week-end a Viterbo. "La festa degli incontri" è il nome dato alla rassegna (arrivata alla sua VII° edizione) che si inaugurerà questo fine settimana e che proseguirà fino alla fine del mese di aprile 2013: un insieme di incontri pomeridiani e serali in cui si potrà godere di
spettacoli teatrali, ascoltare della buona musica, danzare, fare laboratori, costruire ed inventare.
Il primo appuntamento che vi segnaliamo è lo spettacolo "LA GIARA", di L.Pirandello, che si svolgerà SABATO 16 MARZO alle ore 21.30 presso il TEATRO TENDA, Piazza
Unità d'Italia, Viterbo.

"LA GIARA" rappresenta una delle vette creative di Luigi Pirandello.

La commedia si snoda in una progressione di colpi di scena godibilissimi fino allo scioglimento finale, all’apoteosi.
Alla figura di Don Lolò, padrone taccagno e litigioso, morbosamente attaccato alla sua "roba", viene contrapposta quella di Zi' Dima,

"concia brocche"privo di poteri e risorse materiali, ma consapevole della dignità del lavoro che egli esegue con onestà.
Nel rapporto antitetico tra due figure profondamente diverse, entrambe poco consce dei propri limiti, ma accomunate

dalla stessa cocciutaggine contadina e mosse dai loro istinti, Pirandello riesce a creare una comicità basata su una situazione grottesca:
una circostanza nella quale ciascuno dei due diventa al contempo debitore e creditore dell'altro.

Fa da contorno alla vicenda - in una Sicilia di inizio secolo - tutto il mondo contadino di raccoglitrici di olive e di "abbacchiatori"

che partecipano vivacemente alla diatriba tra il padrone e il concia-brocche. "La giara" non è solo un affresco di saggezza contadina,
ma acquista una dimensione emblematica e metaforica del potere. Dentro questo divertente atto unico, tratto dall'omonima novella,
infatti c'è lo scontro tra il potere ottuso del profitto e del possesso di don Lolò, e la fantasia, la poesia e la "scienza" di 'Zi Dima.
Il Relativismo pirandelliano corrisponde dunque al dualismo tra vita e forma: la vita è un libero fluire degli istinti umani e la forma è una
maschera che la società ci impone. Di maschere ce ne sono due: un’attribuita da noi stessi e un’altra che ci viene imposta
dalla società e che c’imprigiona nella trappola delle convenzioni sociali. La prima trappola è la famiglia. Si diventa così forestieri
della vita e spettatori della vita altrui. La realtà è multiforme poiché ognuno la guarda con occhi propri.


Con: Marco Conti, Lorenzo Di Matteo, Marco Neri
Regia: Rolando Macrini
Aiuto regia: Silvia Giorgi
Scene: Wladimiro Lilla

Video: Stefano Fiori
Musiche: Rolando Macrini
Consulenza Drammaturgica: Carlo Pirozzi
Responsabili di Produzione: Silvia Giorgi, Lorenzo di Matteo

Una Produzione
HùRum Scuola di Teatro
Tel.
380/1099978
Via E. Stampini 12 - Valle Aurelia, Roma
info@hurumteatro.it/ www.hurumteatro.it


INGRESSO: 8 EURO



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