* MOIRA ANDREASSI INCONTRA A TRIESTE LA PROF.SSA MARGHERITA HACK - Succede a Tuscania 2013 - Toscanella - Il blog dei tuscanesi

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* MOIRA ANDREASSI INCONTRA A TRIESTE LA PROF.SSA MARGHERITA HACK

Pubblicato da in Articoli Toscanella · 6/1/2013 10:29:27

Alcuni giorni fa ero a Trieste, un capoluogo che non conoscevo e che mi ha riservato una sorpresa dopo l’altra, su, su fino alla più bella e che mai avrei potuto immaginare.
Ma andiamo con ordine.

Giravo per il centro storico, segnato dallo splendore dell’impero asburgico e dai tristi ricordi della guerra trascorsa e ne restavo incantata, memore della descrizione fattane da Umberto Saba , che la definiva " bella città tra i monti rocciosi ed il mare luminoso". Inoltre, contrariamente a quanto potrebbero lasciare intendere i luoghi comuni, che vorrebbe i friulani oltremodo scontrosi e dai modi spicci, la gente è cordiale e le persone sono assolutamente disponibili. Al punto che, quando mi è sovvenuto quale illustre personalità  dimorasse in città, è stato sufficiente chiedere in giro, per ricevere un amichevole e sollecito aiuto.

Infatti è a Trieste che da decenni dimora la professoressa Margherita Hack, un nome che non ha certo bisogno di presentazioni, e proprio in questa sorprendente città ho avuto l’opportunità del tutto inaspettata di poterla conoscere.   

Inutile aggiungere che da anni sono una sua grande ammiratrice, perciò, dopo aver chiesto ad alcuni  abitanti del posto dove potessi trovarla, non ho esitato a recarmi verso la sua dimora. Seppur con l’esile speranza di poterla incontrare. Poiché mi dicevo che un personaggio tanto insigne, semmai fosse stato in casa, difficilmente avrebbe ricevuto una sconosciuta, improvvisamente piombatale tra capo e collo. Tant’è, mi ero munita di carta e penna, nell’intento di poterle almeno lasciare un biglietto nella buca della posta.

E invece mi sbagliavo.  Poiché sono stata accolta nella sua casa, colma di pile su pile di libri, distribuiti in ogni ordine di altezza e ubicazione possibili e dall’aspetto alquanto vissuto, indice di quanto questa donna sia ancor’oggi, a novant’anni compiuti, una lettrice appassionata e vorace, come un’ospite certo inattesa, ma assolutamente gradita.
E così, osservata con curiosità degli innumerevoli gatti da lei adottati e dagli occhi dolci di un cagnolino che mi faceva le feste, un po’ intimidita, ma entusiasta, mi sono seduta di fronte alla professoressa Hack.  

Cosa che mi ha dato l’opportunità inestimabile di poter abbracciare parte della grandezza di questa donna, che risiede principalmente nella sua semplice e quanto mai genuina umiltà. Giacché mi sono ritrovata a parlare a tu per tu con una delle più grandi menti di questo secolo ed è stato meraviglioso poterla ascoltare mentre conversava come me, da pari a pari e non con la boria di un cattedratico, del sociale, della politica, la religione, l’evolversi degli uomini, la scienza. Un dialogo alla pari , vi ripeto, poiché spogliato da forme di potere inutili.

Margherita Hack è grande perché parla con te semplicemente perché gli fa piacere, senza domandarti che titolo vanti o quale carriera puoi vantare nel tuo curriculum.
La vedi sorridere, prima con i suoi azzurri occhi e poi con la sua bocca, la vedi sminuirsi dinanzi ai complimenti che le porgi, la vedi emozionarsi quando, nel salutarla, la tieni stretta a te.

Oggi, poche sono le donne in cui connubio potere e umiltà si fondano, in cui gli schemi sociali vengono superati e tralasciati solo a coloro che hanno paura di seguire la propria felicità senza dare ascolto agli altri, in cui i valori e gli ideali trovano posto nel cuore e nella stessa vita, in cui la gioia di vivere risiede nella semplicità di ogni cosa, in cui il sapere diventa un occhio verso il quale osservare se stessi e il resto dell’universo.
Non dimenticherò mai questa esperienza, e posso dire che nell’averla incontrata un po’della sua magica polvere di stelle si è posata anche su di me e mi ha reso migliore.
Moira Andreassi.




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