* TERRE DI MAREMMA di luigi cardarelli - Succede a Tuscania 2013 - Toscanella - Il blog dei tuscanesi

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* TERRE DI MAREMMA di luigi cardarelli

Pubblicato da Luigi Cardarelli in Articoli Toscanella · 7/1/2013 09:32:01

Superate le possenti mura di Tuscania, si procede per lunghi rettilinei in direzione Montalto di Castro, per svoltar prima a sinistra verso l'università agraria di Tarquinia, nel perduto e selvaggio bosco delle Lestre della Roccaccia. Lembo di pregiata macchia mediterranea ben lontana dai centri urbani, un prezioso angolo di territorio dov'è ancora possibile ascoltare il respiro profondo ed arcaico della natura vera.

Un polmone verde di circa 3000 ettari costituito di querce e lecci, di pinete, inframezzato ad un sottobosco con rovi e forre, di lentischi e marruche, donde la notte le istrici , le volpi ed i cinghiali irsuti la fanno davvero da padroni. Proprio di fronte al centro aziendale fra i prati che ospitano la tipica festa della "merca", sento le avvisaglie, vedo gli avamposti delle terre di Maremma, la Camargue italiana. Quella pianura ostile, inospitale e paludosa , situata tra l'alto Lazio e la Toscana, a ridosso tutta dell'epico mar Tirreno.

Uscendo da una curva stretta e ombrosa mi imbatto in una "punta" di vacche maremmane dalle corna larghe ed alte, i mantelli grigio-lucidi macchiati di nero; una di loro in alto, si staglia contro il nitido cielo, così ferma ed immobile che pare un animale mitologico di un racconto "omerico", sembra archeologia ma in carne ed ossa. Dopo di che appare in fondo la marina, con l'azzurro brillante dell'acqua che si fonde all'orizzonte nelle nuvole di un celeste ceruleo. Mi par d'ammirare il panorama dall'alto di un divino belvedere, sognando vestigia passate, civiltà antiche e marinare, ed ora affollati camping di turisti stranieri. Intanto la brezza che sale fresca e leggera, porta con se il salmastro profumo allo iodio.

Ma quel che lascia stupiti è la calma irreale ed il silenzio assoluto: nella dolce quiete prima della sera, s'ode appena il frusciar delle foglie in sottofondo. Gli squallidi e piccoli casolari dell'ente maremma, sono stati ampliati in mega dimore, dai colori però freddi e metallici che mal si intonano. Mentre i campi ondulati di grano e di erba medica, colorano la campagna di un verde bottiglia intenso, esaltando più forte nel mese di maggio tutta la forza ed il rigoglio della vegetazione in atto.

L'energia solare che si trasforma attraverso la fotosintesi, nella necessaria e vitale energia biochimica. Passo quindi di fronte ad un vecchio maniero ocra scuro rimesso a nuovo, una volta era il "ritiro dei frati", chissà perché nei ricordi mi tornano in mente l'abbazia e Sean Connery nel film "Il nome della rosa".

Infine la strada scende, si abbassa diritta, scoprendo gli ordinati filari di eucalipti presso la costa con vicino la consolare via Aurelia che collegava l'Urbe  alla distante Liguria. La vista brutale del troppo cemento, il fitto brulicar delle auto, il fare nervoso dei passeggeri, mi inducono rapidi a convenir sicuro che il "meglio" me lo sono lasciato alle spalle !    

luigi cardarelli

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