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- IL SOLE DENTRO, DALLA TRAGEDIA UNA GRANDE SPERANZA PER TUTTI. Un articolo di Fabiola Caldarella.

Pubblicato da in Articoli Toscanella · 10/4/2013 20:51:13

Fonte: TusciaMedia.com

Siamo nel 1999 e due amici condividono un unico grande sogno: far conoscere alle "Loro eccellenze i signori membri e responsabili dell'Europa" la grande sofferenza e privazione di diritti fondamentali dei bambini e dei giovani africani per poter così ricevere adeguati sostegni. Questa la disperata ed ingenua richiesta d’aiuto di Yaguine e Fodè, due ragazzi guineani di 14 e 15 anni, che affidando ad una lettera le loro speranze decidono di partire per Bruxelles. Il loro però sarà un viaggio amaro. Il 2 agosto dello stesso anno i corpi assiderati dei due giovani verranno ritrovati nel vano del carrello di un airbus 300 della compagnia belga Sabena.

Da questo reale fatto di cronaca, sconosciuto ai più, nasce "Il sole dentro", film del regista - di adozione tuscanese - Paolo Bianchini, proiettato in questi giorni, grazie all'associazione Vera Stasi, come evento inaugurale di una prossima programmazione d’essai al Supercinema di Tuscania.

Sul grande schermo la vera storia di Yaguine e Fodè si alterna e intreccia con quella immaginaria, ma tratta da vicende reali, di altri due ragazzi: Thabo, tredicenne immigrato originario di N’Dola, e Rocco, quattordicenne di Bari. A compiere un nuovo viaggio, questa volta verso l’Africa, saranno loro, ma dopo dieci lunghi anni. Vittime del crudele mercato del calcio clandestino, i due amici riusciranno a fuggire per andare alla ricerca di una casa in cui qualcuno possa amarli davvero.

Eccoli quindi partire per N’Dola, piccolo villaggio africano sconosciuto persino alle carte geografiche. Dopo essere riusciti a prendere un traghetto con cui raggiungere l’Africa, Thabo e Rocco, accompagnati dal loro fedele pallone, attraverseranno uno sconfinato deserto, percorrendo al contrario uno dei sette "sentieri delle scarpe", pieno di testimonianze di uomini, donne e bambini in fuga e fiduciosi in un (illusorio) futuro migliore. Il loro lungo e a tratti inverosimile viaggio si concluderà con l’arrivo al villaggio sperduto, dove si giocherà la "partita più importante" nel campo di calcio dedicato a Yaguine e Fodè.

Quando iniziano a scorrere i titoli di coda, un fragoroso applauso riempie la sala del Supercinema. Paolo Bianchini è lì (peccato non siano presenti il sindaco o l’assessore alla cultura per la prima di questa proiezione a Tuscania). Racconta agli spettatori i retroscena del film, dalla vicenda di Yaguine e Fodè, totalmente dimenticati dal mondo, l'incontro in Guinea nel 2009 con il padre e la madre dei rispettivi ragazzi, che nel lungometraggio hanno interpretato se stessi. Non ricostruiti ma veri del tutto, spiega Bianchini, sono la casa di Yaguine, l’aeroporto con i suoi parcheggi pieni di giovanissimi, la sera si recano lì per studiare sotto l’unica luce elettrica del paese, e il sentiero delle scarpe di cui la piccola tomba ed i sandali delle scene del film rappresentano autentiche testimonianze.

La pellicola, insignita del riconoscimento di film di interesse culturale dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, prodotta da Alveare Cinema grazie alla collaborazione, tra gli altri, di Unicef, Ministero dell’Interno, RaiCinema, Regione Puglia (i finanziamenti ottenuti dalla Regione Lazio non sono mai arrivati), è uscita nelle sale lo scorso novembre e continua ancora oggi ad essere proiettata, soprattutto per le scuole. E agli studenti delle scuole italiane è stata rivolta l’iniziativa "Fatti sentire", per poter scrivere direttamente ai "Responsabili dell’Europa" esprimendo i propri desideri e le proprie speranze per il futuro, acquisendo maggiore consapevolezza dei propri diritti. "Le lettere verranno consegnate da Poste Italiane al Parlamento Europeo e le migliori verranno lette il 7 maggio in occasione di una proiezione speciale del film alla quale sarà presente il Presidente Martin Schulz. Sempre in quel giorno, per la prima volta, il Parlamento Europeo risponderà alla lettera di Yaguine e Fodè e gli studenti porteranno un grande esempio di maturità costituendo un Parlamento Europeo virtuale, rappresentativo del bisogno di una cultura europea", conclude entusiasta Bianchini.

Ritornando al film, sarebbe facile criticarlo, poiché due ragazzi che senza mezzi e soprattutto soldi riescano nel loro intento di attraversare a piedi l’Africa è assai improbabile, ma è anche vero che questo film si configura più come un racconto della speranza. Emerge prepotentemente la voglia di riscattare la tragica e dimenticata morte dei due giovani guineani, il loro sogno di un’Africa migliore e progredita tanto quanto la mitizzata Europa, da loro guardata con ammirazione e rispetto. "Il sole dentro" rappresenta soprattutto quell’ottimismo, proprio dei bambini, di poter cambiare la realtà, semplicemente volendolo. Ed i sogni servono, se trasformati in fatti, a far vivere meglio, anche tirando calci ad un pallone.



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