- LE BELLEZZE (dimenticate) DI TUSCANIA: VIA DEGLI ARCHI. - Succede a Tuscania 2013 - Toscanella - Il blog dei tuscanesi

Questo sito web non rappresenta una testata giornalistica perchè viene aggiornato senza alcuna periodicità fissa. Non può considerarsi quindi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. Per qualsiasi problema o chiarimento rivolgersi all'amministratore del sito. La costituzione italiana non ammette in modo assoluto censure o autorizzazioni particolari per diffondere il libero pensiero che può essere diffuso con ogni mezzo, sempre che chi lo eserciti non contravvenga a nessuna legge. La censura è incostituzionale, vietata dall'articolo 21. Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

Vai ai contenuti

Menu principale:

- LE BELLEZZE (dimenticate) DI TUSCANIA: VIA DEGLI ARCHI.

Pubblicato da Solforio in Articoli Toscanella · 28/3/2013 10:04:06

E' una strada cieca per il traffico  leggermente  in salita dove sono presenti  scalini esterni e pianerottoli per accedere alle abitazioni,niente macchine né inquinamento. Pur essendo abitata, fa caso la totale assenza di rumori.

A differenza delle altre vie del centro storico  ha tre archi  a tutto sesto in tufo,  di cui ipotizzo che  abbiano l'unica funzione di dare  maggiore stabilità alle case dove sono appoggiati ma che tuttavia la rendono  molto originale e suggestiva;  si ha la sensazione di essere in un borgo medievale come d'altra parte testimoniano le numerose iscrizioni con stemmi (veri o di fantasia? Sono stati inseriti dopo il sisma nella fase di ricostruzione) su ceramica  che indicano  terzieri e contrade.

Altri 3 archi  fanno  da struttura portante ad una casa a “cavalcavia”; sotto c'era l'ufficio e stazione elettrica di FRIGO, gestore privato dell'energia elettrica che alimentava Tuscania e qualche paese limitrofo, nonchè proprietario di alcune piccole centrali idroelettriche sul fiume Marta; una menzione ai tecnici elettricisti Mario,  Pietro Quarantotti, Ludovico Liberati (detto Cuccapane) e altri di cui non ricordo il nome   che per anni sono stati sicuro punto di riferimento per il buon funzionamento degli impianti pubblici e privati.(allora la tensione era 125 V. e qualcuno aveva la lampadina a forfait)

Salendo si cammina sul classico, indistruttibile selciato grigio e si arriva alla confluenza con via delle Logge per poi accedere con un'ampia scalinata a gradoni in Largo Belvedere dove lo sciabordio degli zampilli di  un'artistica fontana dell'ottocento ha un effetto antistress.

                                          Solforio




Nessun commento

Torna ai contenuti | Torna al menu