La scrittrice Chiara Cesetti presenta il suo primo romanzo, “Il sapore dei giorni”, un omaggio alla propria terra: la Tuscia. Venerdì primo settembre ore 19,30 nei giardini della biblioteca comunale.
Venerdì 1 settembre ore 19,30 presso i giardini della biblioteca comunale di Tuscania per la rassegna “Incontri con gli autori”: un incontro speciale con una autrice tuscanese doc.
La Tuscia è ricca di risorse. Non smette mai di stupire. Molteplici gli artisti nati qui o che ci si sono trasferiti da altrove.
Chiara Cesetti, insegnante di lettere fino alla pensione, è nata a Tuscania, ci vive dalla nascita e spera di non doverla lasciare mai.
Diversi i libri scritti, tutti ambientati nella Tuscia. A fine maggio 2017 ha pubblicato anche il suo primo romanzo “Il sapore dei Giorni”, edito da Montag, attualmente disponibile nelle librerie.
Un romanzo la cui ambientazione di origine risiede e parte proprio nella propria amata terra, Tuscania e la Tuscia.
Uno spaccato dell’Italia dall’inizio del ‘900 fino agli anni ’60. Un racconto di vita che ripercorre quella che è stata la storia d’Italia durante le guerre del ‘900, l’antifascismo, le battaglie politiche, la fatica di vivere e la forza di farlo alimentati da ideali per cui lottare e credere.
La storia di una grande famiglia con le sue evoluzioni, legate alle personalità e caratteristiche di ciascuno dei suoi componenti. Ai destini originati dalle diverse e personali inclinazioni e sensibilità.
Un omaggio alla propria terra e al proprio Paese. Una intrecciata biografia dove a tratti, per chi conosce l’autrice, non è difficile rintracciare, tra le storie di vite narrate, evidenti segni di appartenenza. Come uno specchio nascosto tra le righe del libro, i riflessi silenziosi di una personale memoria, la storia della propria famiglia. Come un ricordo rivisitato e dove comparire in modo molto discreto e quasi invisibile ai più.
“Di sopra la porta era aperta ma prima di entrare indugiò un attimo. La camera era illuminata dalla luce del primo mattino.
– Zia Maria? La chiamò pur conoscendo l’inutilità di quel piccolo preavviso.
– Zia sono Ntoni. Ti sono venuto a salutare.
L’immobilità con cui la zia accolse le sue parole non lo scoraggiò.
– Oggi mi sposo, sei contenta?
In piedi di fronte a lei tratteneva la piccola mano inerme e scarna tra le sue
– Mi sposo e la mia sposa si chiama Mafalda. Vuoi venire a conoscerla? – scherzò – È bella, è bellissima. Se vieni con me te la faccio conoscere –
Non si aspettava quel gesto. La mano libera della zia si posò lentamente sulla sua fissandolo negli occhi e da quello sguardo assente un messaggio impalpabile arrivò fino a lui. Un attimo di dolcezza incontenibile faticosamente emersa dal buio più profondo che, per una frazione di secondo, le aveva disteso i lineamenti scoloriti del viso per richiudersi immediatamente nel vuoto delle espressioni e delle parole. Bastò quell’attimo a commuoverlo. Con fatica cacciò indietro le lacrime e si nascose dentro l ‘abbraccio di quel corpo diventato nel tempo magrissimo e curvo, ormai perennemente seduto di fronte alla finestra da cui si vedevano il bosco e il cielo”.
– Zia Maria? La chiamò pur conoscendo l’inutilità di quel piccolo preavviso.
– Zia sono Ntoni. Ti sono venuto a salutare.
L’immobilità con cui la zia accolse le sue parole non lo scoraggiò.
– Oggi mi sposo, sei contenta?
In piedi di fronte a lei tratteneva la piccola mano inerme e scarna tra le sue
– Mi sposo e la mia sposa si chiama Mafalda. Vuoi venire a conoscerla? – scherzò – È bella, è bellissima. Se vieni con me te la faccio conoscere –
Non si aspettava quel gesto. La mano libera della zia si posò lentamente sulla sua fissandolo negli occhi e da quello sguardo assente un messaggio impalpabile arrivò fino a lui. Un attimo di dolcezza incontenibile faticosamente emersa dal buio più profondo che, per una frazione di secondo, le aveva disteso i lineamenti scoloriti del viso per richiudersi immediatamente nel vuoto delle espressioni e delle parole. Bastò quell’attimo a commuoverlo. Con fatica cacciò indietro le lacrime e si nascose dentro l ‘abbraccio di quel corpo diventato nel tempo magrissimo e curvo, ormai perennemente seduto di fronte alla finestra da cui si vedevano il bosco e il cielo”.
Tra i suoi lavori pubblicati:
- Giuseppe Cesetti. Un etrusco senza tempo (biografia del pittore);
- La notte e l’alba (raccolta di testimonianze di chi ha partecipato al secondo conflitto mondiale nei vari fronti);
- Tuscania nella prima metà del ‘900 (in ‘Tuscania, cento anni di immagini’);
- Il mio tempo (aspetti di vita quotidiana nella maremma dei primi del novecento);
- C’è una volta (ricette e storie della tradizione popolare).
Valeria Conticiani