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Fonte: sito istituzionale del comune di Tuscania.
Canile e Randagismo Un intervento di Giancarlo Nicolai, Veterinario Asl e Presidente del Consorzio Intercomunale TSPA -
Affrontare e parlare dell’abbandono e del randagismo canino è arduo e complicato perché va a sollecitare l’emotività individuale, ognuno di noi affronta lo stesso problema in modo diverso e spesso in maniera non razionale. La Legislazione Nazionale e Regionale obbliga i comuni a costruire nuovi canili, o risanare quelli esistenti, oppure a convenzionarsi con strutture private autorizzate. Prevede altresì e favorisce l’associazione tra comuni, attraverso la realizzazione di strutture consorziali, al fine di garantire il ricovero degli animali randagi catturati.
La D.G.R. della Regione Lazio n° 487 del 3 luglio 2007: "Approvazione Linee Guida per la ripartizione dei fondi regionali per l’attuazione dei piani di controllo delle nascite attraverso la sterilizzazione dei cani randagi catturati e/o a rischio di riproduzione incontrollata e per la costruzione e/o il risanamento dei canili pubblici", incentiva ancora di più questo concetto e premia le associazioni tra comuni con contributi maggiori.
L’attuale Amministrazione Comunale ha scelto di seguire questa strategia e, consorziandosi con altri, contribuirà al risanamento di una struttura già esistente in altro comune limitrofo, garantendo comunque il ricovero e la corretta custodia dei cani vaganti catturati nel territorio comunale.
Le ingenti quantità di denaro che in questo modo verranno risparmiate saranno destinate a scongiurare l’aumento di nuove tasse ed alla realizzazione di nuovi servizi per la cittadinanza, o al potenziamento di quelli già esistenti.
Lo slogan di questa Amministrazione è "risparmiare per investire nel sociale". Come si legge dal titolo della D.G.R. già menzionata, è importante ed obbligatorio costruire, o risanare le strutture di accoglienza e ricovero dei cani randagi, ma è molto più importante, anzi fondamentale, cercare di evitare che i cani arrivino in tali strutture.
Il canile, anche se costruito in maniera impeccabile ed accogliente e gestito dal personale incaricato con competenza e passione, è pur sempre una prigione, tutti dobbiamo adoperarci ed impedire che "il miglior amico dell’uomo" entri in prigione pur senza aver commesso crimini.
Questo è possibile:
Attuando piani di controllo delle nascite attraverso campagne di sterilizzazione delle cagne a rischio riproduzione incontrollata, o di proprietà di fasce sociali deboli e quindi a rischio di abbandono;
Attraverso la registrazione all’Anagrafe Canina con impianto del microchip di tutti i cani di proprietà;
Attraverso il controllo del territorio.
È necessario cercare di ostacolare, con tutti i mezzi a disposizione delle amministrazioni locali, l’abitudine barbara di alcuni proprietari senza scrupoli, che alla prima difficoltà, o per incuria, abbandonano i loro cani. Le amministrazioni appartenenti al Consorzio Intercomunale per la Tutela alle Persone ad all’Ambiente (Tuscania, Piansano, Arlena di Castro, Tessennano), in collaborazione con il Servizio Veterinario della ASL di Viterbo, hanno organizzato e programmato nel mese di settembre 3 giornate dedicate all’impianto gratuito del microchip, il calendario e le sedi comunali interessate, verranno debitamente rese note e pubblicizzate anche con l’affissione di manifesti.
È solo un primo passo, ma fondamentale per ostacolare l’abbandono ed il conseguente randagismo canino. L’educazione delle nuove generazioni con interventi nei POF scolastici di professionisti specializzati, conferenze, mostre ed ogni altra manifestazione sul tema, verranno organizzate nel prossimo futuro sempre nell’intento di giungere il prima possibile ad un corretto rapporto uomo-cane. "Conoscere l’altro significa conoscere meglio se stessi ".